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·22 May 2024

ESCLUSIVA IN – Vulpis: «Inter a Oaktree, perdita Zhang! Ora valorizza»

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La notizia di giornata in casa Inter è l’arrivo di Oaktree come nuovo proprietario, al posto di Suning e della famiglia Zhang. Per fare chiarezza su cosa succederà da ora in poi, la redazione di Inter-News.it ha intervistato il giornalista Marcel Vulpis, direttore di sporteconomy.it ed esperto di questioni economico-finanziarie legate allo sport.

L’Inter è appena passata da Suning a Oaktree, come da comunicato. Vulpis, come lo giudica?

Se tu firmi un contratto perché, in un momento di necessità, trovi un soggetto che ti presta dei soldi mettendo in pegno le azioni della società quando non riesci a estinguerlo è normale che la società ti chieda l’escussione del pegno. È come se hai un’ipoteca sulla casa e non paghi le rate del mutuo. Il problema vero è culturale: rimango basito che si stia parlando di questa tematica da due settimane, come se Oaktree fosse un soggetto malevolo che sta facendo del male all’Inter. È un rapporto normalissimo fra debitore e creditore.


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Zhang perde l’Inter per insolvenza: i problemi dati dall’arrivo di Oaktree

Si è parlato molto in questi giorni della situazione debitoria della società. Cosa succede adesso?

Alle società di calcio, non solo l’Inter, sono state concesse tante agevolazioni nel tempo: vedi il decreto spalmadebiti. Questo calcio non è più sostenibile, quelli che governano dicono che va tutto bene ma non mi sembra che sia proprio cosi. Qualcuno talvolta dovrebbe prendersi una responsabilità morale sullo stato generale delle cose: perché non se n’è parlato prima? Abodi ha ragione: c’è bisogno di nuove modalità di controllo. Non si può arrivare all’ultimo e poi solo battersi il petto. È un debito talmente oneroso che, a un certo punto, non c’è più la possibilità di risanarlo e se perdi la società è normale che ciò avvenga. Non mi sembra però un fatto molto positivo: se le società passano di mano così è un mercato del calcio non più sostenibile. È un campanello d’allarme molto negativo: è passata di mano per costrizione, non per scelta.

Come si è potuti arrivare a una situazione del genere? Fino a sabato Zhang sembrava ottimista.

C’era un debito di 275 milioni, con un tasso d’interesse del 12% peraltro molto alto. Zhang li ha presi, ha avuto tre anni per trovare delle soluzioni per onorare questo debito e non c’è riuscito. Evidentemente il contratto era talmente pieno di clausole a favore di Oaktree che, a un certo punto, Zhang non ha più trovato le soluzioni per venire incontro alle esigenze del creditore. Questo sia un monito per le altre società: quando tre anni fa si festeggiava per l’Inter salva con la soluzione del fondo non si pensava che avrebbe rilevato la società. Se in futuro vedremo situazioni similari non si dica più che è tutto a posto.

L’Inter passa da Suning a Oaktree: Vulpis evidenzia cosa succederà ora

C’è davvero il rischio di una battaglia legale che possa bloccare l’operatività del club?

Le contestazioni ci possono essere per provare a edulcorare la pillola, ma l’Inter ormai è di Oaktree. È una storia triste, non di gioia: un conto è che hai vinto il campionato, hai un po’ di debiti e ti sei stancato. Ti metti sul mercato, ci metti uno-due anni e trovi un soggetto interessato al brand Inter: qui non c’è stata questa possibilità e Zhang ha perso la società. Non l’ha venduta: è una perdita sul fronte della gestione del debito che aveva con il fondo non una cessione. È una storia triste, più economico-finanziaria che sportiva.

Oaktree già dal 2021 aveva due persone nel CdA dell’Inter. Vulpis, cosa dobbiamo attenderci nel breve-medio periodo?

È obbligata a valorizzare le azioni che arrivano dal pegno. Si ritrova a gestire una società che, come Elliott, non è il suo impegno principale. Se lo vende può ritornare dei soldi che ha prestato. Cercherà, sicuramente, di fare una ristrutturazione di tutte le posizioni debitorie per rendere più gestibile la situazione finanziaria dell’Inter. Deve risparmiare, ma al tempo stesso non può certo prendere – scusate la provocazione – i ragazzini della Primavera per fare la Champions League: degli investimenti ci saranno. La fortuna è che la rosa è talmente di alto livello che, potenzialmente, può giocarsi la Champions League anche senza fare centomila rinforzi. Ma questa situazione gestionale secondo me non fa bene allo spogliatoio.

L’Inter di Oaktree col management di Zhang: le parole di Vulpis

La probabile conferma del management attuale (Marotta, Antonello, Ausilio e Baccin) può essere una garanzia su una rosa competitiva?

Dovrebbe dare maggiore equilibrio gestionale. Però, secondo me, entreranno sempre più uomini di Oaktree nel CdA per il controllo dei conti. Le aziende calcio sono aziende atipiche, questo non lo dice mai nessuno: non stiamo parlando di un grande magazzino, che se lo svuoti per tre-quattro mesi alleggerisci i conti. Il valore reale è la rosa e quello che riesci a fare è attraverso le imprese sportive: non puoi far crollare il valore della rosa perché hai un contrappeso nell’abbattimento dei ricavi. Per questo ho detto che non può scendere in campo con la Primavera. Poi ho qualche dubbio che possa esserci un calciomercato così brillante, fermo restando che con la rosa che ha appena vinto il campionato mi pare che l’ossatura sia più che competitiva per rivincerlo. Magari può alleggerirsi di uno-due giocatori che non pesano tantissimo nell’economia della rosa e va avanti.

Cosa farà Oaktree con l’Inter, venderà subito o proverà a seguirla?

È un po’ come il caso del Milan. Doveva rimanere molto poco, poi l’appetito vien mangiando. Il calcio è un grande volano: chi è che conosceva il nome di questo fondo? Solo gli addetti ai lavori. Oggi ha la possibilità, attraverso l’Inter campione e il calcio italiano, di avere una piattaforma internazionale non banale. Siccome loro fanno investimenti l’operazione diventa vincente se, nell’ambito di uno short term di uno-tre anni, ha avuto un margine di ritorno. L’escussione del pegno è l’ultima ratio per non perdere l’investimento: oggi si ritrovano a fare anche i gestori, ma se Zhang avesse risposto coi 395 milioni non è che Oaktree si sarebbe messa a piangere. L’operazione era nata per quello, non per perdere l’Inter. La domanda da porsi è perché, in tre anni, Suning non abbia trovato un nuovo soggetto che sostituisse Oaktree: vuol dire che il calcio italiano ha delle problematiche serie.

Si ringrazia Marcel Vulpis per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Riccardo Spignesi) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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