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·14 December 2024
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Filippo Colasanto, agente sportivo specializzato nel calcio sudamericano, ha concesso un’intervista esclusiva a Inter-News. I legami tra Sudamerica e Inter, in particolar modo per quanto riguarda il calciomercato in entrata, hanno rappresentato il fulcro dei temi trattati. Mastantuono, Giay e altri ancora tra i talenti più osservati.
Recentemente Dario Baccin si è recato in Sudamerica per osservare alcuni talenti che piacciono all’Inter. Facciamo subito un nome: Marco Di Cesare. Lei come lo descriverebbe?
Di Cesare è un buon giocatore, molto fisicato per quelle latitudini (è alto 1,86 m) e di conseguenza è un calciatore che usa molto il fisico. Passaporto italiano, ricordo che tempo fa Mancini da allenatore della Nazionale lo aveva inserito in un gruppo di ragazzi da seguire, come fatto con Retegui. Contratto in scadenza tra un paio di anni con il club di appartenenza (il Racing Club, ndr.), ha iniziato a giocare con una certa continuità. È cresciuto nel settore giovanile dell’Argentinos Juniors, il che è un po’ un marchio di garanzia per questi ragazzi. Va detto che in Italia ne trovi come Di Cesare, cioè giocatori aggressivi sull’uomo, decisi in marcatura e bravi a difendere il pallone una volta conquistato. Si tratta di un giocatore interessante che in Italia può far bene.
Colasanto, un altro nome accostato all’Inter è quello di Augustín Giay, attualmente in forza al Palmeiras. Che ne pensa del suo profilo?
Giay lo conosco bene, l’ho visto giocare di persona più di una volta con il San Lorenzo prima che andasse al Palmeiras. Li, dopo un inizio molto buono, si è un po’ seduto: probabilmente ha dovuto aspettare i tempi di inserimento, non solo negli schemi e nel gioco del suo mister, ma anche dal punto di vista del tipo di vita e del modo di fare calcio che c’è lì in Brasile. Lui è un buon giocatore, centrocampista di destra a tutta fascia, e ha un bel piede, morbido. Si tratta di un calciatore che potrebbe fare in futuro anche un ruolo che gli chiede di assumersi un po’ più di responsabilità. È un ragazzo che mi è sempre piaciuto tanto, però andarlo a prendere dal Palmeiras credo che sia complicatissimo, perché loro l’hanno pagato bei soldi. Credo che per meno di 8 milioni, adesso, non si mettono neanche seduti.
Tra i talenti seguiti dall’Inter vi sono anche Exequiel Zeballos e Kevin Zenón. Che tipo di giocatori rappresentano?
Il primo è un attaccante esterno piccolino del Boca Juniors, tutto mancino, che non ho mai visto dal vivo. Quando ho visto degli highlights su internet, o qualche partita (in cui era presente, ndr.) in televisione, ho notato che ha il difetto di esagerare molto col dribbling. Cosa che piace a quelle latitudini, mentre qui un po’ meno. Lui perde un po’ di efficacia per questo suo vizio. È bravo, un giocatore che, se gli riescono le giocate, ti diverte allo stadio. Ma il più delle volte ti fa uscire il sangue dal naso per l’arrabbiatura.
E Kevin Zanon?
Si tratta di un ragazzo del 2001, il più grande fra quelli finora citati, anche lui del Boca Juniors. A me piace molto, è un mancino puro, un giocatore per il quale, come dico quando intendo esaltare le caratteristiche complete di un calciatore, paghi volentieri il biglietto per andarlo a vedere allo stadio. Quest’anno ha cominciato a prendere un po’ più di spazio in squadra e già il fatto di giocare in quel club e in quello stadio dà una garanzia sul tipo di giocatore. A livello ambientale, io sono stato tante volte alla Bombonera, non è facile giocare lì. C’è una pressione fortissima della tifoseria, dell’ambiente, un obbligo di risultati. Ha un contratto lungo, con scadenza nel 2027, e il Boca è una bottega molto cara.
Colasanto, l’Inter è anche sulle tracce di Franco Mastantuono, centrocampista del River Plate. Lei cosa ne pensa?
Del gruppetto di giocatori finora considerati, il più promettente, il più talentuoso, quello che dovrebbe avere più futuro nel calcio di alto, e forse altissimo, livello. Nonostante l’età ha esordito un annetto fa in una squadra importante come il River, considerato un po’ il ‘Real Madrid del Sudamerica’. Elemento di sicurissimo futuro, a meno di variabili come la fidanzata (ride, ndr.) oppure un infortunio, toccando ferro. Ho sentito e letto più volte che su di lui è già piombato il Real Madrid. Se veramente i blancos si sono mossi, Mastantuono non lo prende più nessuno. A meno che non lo mollino loro. Il ragazzo aveva firmato un primo accordo, per il quale la valutazione era intorno agli 8-9 milioni di euro, già da piccolo. Però gli hanno fatto fare, poco fa, un nuovo contratto, rivedendo in alto il suo ingaggio e inserendo una clausola dal valore di 45 milioni.
In Europa a chi può essere paragonato per età e valore tecnico?
Lui è considerato a livello mondiale come una specie di Lamine Yamal, anche lui del 2007. Sono forse nel gruppo dei 2-3 più forti al mondo prospettivamente. Yamal già è ben affermato. Lui ha meno riflettori, è meno visibile qui in Europa perché gioca laggiù, però è un elemento che sicuramente attirerà l’attenzione di tutte le più importanti squadre europee a suon di soldi veri. Il ragazzo è sfrontato, sa fare il trequartista, il centrocampista di regia, l’esterno destro. Ha un sinistro favoloso, quindi potrebbe essere veramente una stella del calcio in futuro.
Si ringrazia Filippo Colasanto per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Michele Maresca) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.
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