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·17 February 2025

Donadoni sul Milan in vista del match contro il Feyenoord: l’intervista integrale della Gazzetta

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Donadoni sul Milan in vista del match contro il Feyenoord: l’intervista integrale della Gazzetta. Segui le ultimissime sul club rossonero

Roberto Donadoni ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in vista della sfida del Milan contro il Feyenoord nel ritorno dei playoff di Champions League. Di seguito le sue dichiarazioni.

COME ARRIVA IL MILAN ALLA PARTITA – «Non al massimo, se guardiamo il risultato della gara contro il Verona. Ha vinto in casa con un risultato risicato contro una formazione in lotta per retrocedere, con la quale la differenza a livello tecnico è grande. Ciò premesso, dopo la sconfitta di Rotterdam erano necessari i tre punti per dare un segnale».


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SERVIRA’ UN MILAN DIVERSO – «La partita di domani è di una delicatezza assoluta, un crocevia per la stagione. Mi auguro che il Milan riesca a superare questo scoglio».

CHE PARTITA SI ASPETTA – «Le squadre olandesi non sono facili da affrontare perché fuori casa hanno un certo tipo di atteggiamento e di mentalità. Mi aspetto che il Feyenoord non venga a San Siro per rinunciare a giocare, ma che provi a segnare. Anche loro come il Milan sono passati da un avvicendamento in panchina che ha dato una scossa. Poter contare su due risultati su tre sarà un vantaggio».

É FIDUCIOSO – «Lo sono, a patto che ci sia un cambio di marcia, altrimenti tra qualche giorno ci troveremo a fare gli stessi ragionamenti di inizio stagione».

ERRORI DA NON RIPETERE – «In generale dico che a Rotterdam mi aspettavo che il Milan potesse fare molto meglio. Per questo mi auguro che la prestazione sia molto diversa».

COSA SARA’ INDISPENSABILE – «Quello che chiede sempre Conceiçao, ovvero determinazione e convinzione. In una gara da dentro o fuori, devi avere fame agonistica e voglia di imporre il tuo gioco attraverso un atteggiamento e uno spirito diverso rispetto all’andata».

CHI SARA’ DECISIVO PER I ROSSONERI – «Sarebbe un errore sperare in uno soltanto. Se una squadra vuole avere uno stile, non può prescindere da un certo tipo di atteggiamento che deve essere collettivo».

L’ATTEGGIAMENTO É MANCATO – «Grazie al mercato la rosa è migliore rispetto a un mese fa, ma ancora mi sembra che la squadra non abbia la coscienza e la consapevolezza che permettono di ottenere certi risultati con continuità. L’attuale percorso altalenante lascia perplessi ed è frutto di un’impronta di gioco che faccio fatica a identificare. Ci sono formazioni come il Como e la Lazio che hanno uno stile chiaro, i rossoneri no».

CAMBIO ALLENATORE – «Quando si cambia tecnico significa che le cose non vanno bene e i demeriti vanno distribuiti a 360 gradi, non solo tra la squadra e i giocatori, ma anche con la società. Conceiçao è arrivato da un mese e mezzo e ci si aspetta che un’impronta di gioco si inizi a vedere, anche se gli innesti di mercato qualcosa lo hanno costretto a rivedere».

GIMENEZ – «È un centravanti che mi ha trasmesso buone sensazioni perché è dotato tecnicamente e ha fiuto del gol. Si tratta di un inserimento importante, un nove che ha avuto una partenza promettente: i due gol in Serie A sono un bel biglietto da visita».

JOAO FELIX – «A me i giocatori come lui piacciono perché ha qualità, è svelto, rapido di testa e bravo nel creare superiorità numerica. Bisogna trovare il giusto contesto per inserirlo, ma le prime prestazioni sono incoraggianti».

WALKER – «Era quello che serviva per dare qualche certezza in più là dietro, sulla destra. Non è giovane come Bondo e Sottil, che possono essere preziosi per le rotazioni in campionato, ma l’ex City ha lo spirito e l’atteggiamento giusti, quelli del leader».

LEAO DEVE ESSERE PIU’ CONVINTO – «Questo discorso su Leao lo abbiamo fatto talmente tante volte… Deve essere lui a capire ciò che deve fare senza il pallone e a metterlo in pratica».

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