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·3 December 2024
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Con il classico "Gol dell'ex" realizzato allo Stadio Olimpico contro la Roma, Nicolò Zaniolo ha posto fine a un digiuno di reti in Serie A lungo 763 giorni.
Il venticinquenne di Massa, infatti, non andava a segno nel nostro campionato da Verona-Roma del 31 ottobre 2022, quando contribuì con una segnatura in tap-in al successo per 3-1 della squadra di Mourinho sul campo del Bentegodi.
Tuttavia va anche sottolineato come il gol di ieri sia di fatto uno dei pochi acuti registrati da Zaniolo in un inizio di stagione più complicato del previsto.
Non erano queste le premesse di inizio campionato. Quando il 5 luglio arrivò l'annuncio dell'ingaggio del talento della Nazionale da parte dell'Atalanta, molti degli addetti ai lavori la definirono come la destinazione perfetta per rilanciarsi dopo un anno e mezzo abbastanza deludente trascorso all'estero, tra Galatasaray e Aston Villa.
Il sistema di gioco di Gasperini sembrava l'ideale per le caratteristiche di Zaniolo, che si esalta quando è libero di liberare i cavalli sulla fascia e di cercare di dribblare gli avversari in velocità. Invece, sino ad ora, l'ex Roma ha fatto fatica a ritagliarsi uno spazio importante nella formazione orobica.
La concorrenza nel reparto offensivo atalantino è sicuramente numerosa e di altissimo livello. Detto che Gasperini pare ormai aver trovato la sua formula vincente col tridente formato da De Ketelaere a supporto di Retegui e Lookman, non vanno sicuramente dimenticati i vari Pasalic, Samardzic, Ederson e Cuadrado.
Tuttavia gli impegni della formazione bergamasca sono numerosi, quindi colpisce il fatto che Nicolò Zaniolo non sia mai riuscito a convincere a pieno Gasperini a dargli fiducia da inizio gara per far rifiatare uno dei titolari. Non ha peraltro aiutato qualche problema fisico di troppo accusato a inizio stagione, di fatto il classe 1999 è tornato a disposizione solo a fine settembre.
Ma da quando Zaniolo ha messo alle spalle le grane con l'infermeria, il suo apporto alla causa è stato poco determinante. In Serie A ha messo insieme 8 presenze subentrando sempre dalla panchina, per un totale di 172 minuti giocati. Viene impiegato principalmente come attaccante, ruolo che può ricoprire adattandosi ma che ad oggi non è quello preferito per esaltare le proprie caratteristiche.
E i numeri evidenziano una bassa efficacia nel periodo trascorso in campo, soprattutto nel gioco di sponda o nel lavoro sporco per permettere ai compagni di risalire il campo. L'ex Roma ha perso 28 palloni, è uscito sconfitto da 19 contrasti, ha sbagliato 6 passaggi corti, anche nei contrasti a terra ha perso il possesso per 16 volte. Cifre da cui possiamo evincere con chiarezza che Zaniolo non è completamente a proprio agio nel lavoro di sacrificio decisivo per lo sviluppo della manovra di Gasperini.
Ma anche a livello di pericolosità offensiva le cose non migliorano di molto.
Su 99 palloni toccati, sono solo 17 quelli nei pressi dell'area avversaria. Il numero dei dribbling sbagliati o riusciti è equo, 4 a testa. Sono 5 le conclusioni a rete, 2 delle quali nello specchio della porta. Spesso Zaniolo ricorre alla giocata più semplice con passaggi poco efficaci ai fini della manovra offensiva. Sono 47 i palloni scaricati al compagno più vicino che hanno di fatto rallentato l'azione della squadra orobica.
Tracciando un bilancio conclusivo, non possiamo definire positivi i primi mesi di Zaniolo a Bergamo. La speranza per lui, per i tifosi dell'Atalanta e per la Nazionale è quella che il gol di ieri possa ridare linfa e fiducia all'esterno toscano per una seconda parte di stagione più positiva. Ne ha bisogno in primis lui stesso, per non vedersi attaccata addosso la scomoda etichetta di eterno incompiuto.