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·24 June 2025
Di Gregorio lancia la Juve: «Siamo qui per prenderci il trofeo. Tudor? È stato bravo a toccare i tasti giusti a livello emotivo»

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·24 June 2025
Michele Di Gregorio è intervenuto a Tuttosport direttamente dagli Stati Uniti, lì’ dove la Juventus è impegnata per il Mondiale per Club.
MONDIALE – «Quando ti ritrovi ad affrontare avversari che non conosci, o di cui comunque si sa poco, è sempre difficile fare qualsiasi tipo di pronostico. Anche perché scendi in campo con un bel po’ di incognite. Abbiamo preparato i match con Al Ain e Wydad guardando molti video, per capire quali fossero le loro caratteristiche. L’unico errore da non fare era di sottovalutarli, ma non è stato di certo il nostro caso. Tra Washington e Philadelphia da parte nostra non è mancata la serietà e la concentrazione. Nel caso dei marocchini, sapevamo che potevano rendersi pericolosi con le ripartenze, ma noi siamo stati bravi ad arginarli con le marcature preventive, indirizzando poi il match dalla nostra parte»
PRIMO POSTO NEL GIRONE – «Assolutamente sì. Del resto, quando sei alla Juve in testa hai un solo pensiero: vincere ogni partita. Dopo due risultati simili, penso sia ancora più logico e giusto crederci»
OBIETTIVI – «Il quarto posto era il nostro obiettivo minimo nella scorsa stagione, poi le cose si sono complicate ed è diventato tutto più difficile. Noi però siamo riusciti a ricompattarci come squadra grazie al mister che, oltre ad allenarci bene, ci ha dato delle idee chiare e nette. Ora però non serve più a nulla parlare di quarto posto: siamo venuti qui negli Stati Uniti per disputare al meglio questa competizione importantissima, in cui figurano alcune delle più forti squadre del mondo. È inevitabile avere una carica in più rispetto al finale di stagione. Siamo qui per onorare la Juventus e per prenderci il trofeo»
TUDOR – «Non ha insistito troppo sulla tattica, anzi: il mister è stato bravo a toccare i tasti giusti a livello emotivo. Quando si è seduto in panchina, noi venivamo da due sconfitte pesantissime, che ci avevano tirato giù. Lui ha lavorato molto su questo aspetto, chiedendoci aggressività, corsa e intensità. Ed è questo che ci permette di stare così bene in campo per tutti e 95 i minuti. Fisicamente ci sentiamo freschi, insomma»
RICHIESTE – «Quando è arrivato ha fatto capire subito quanto fossero importanti per il suo gioco l’aggressività e l’andare continuamente in avanti, verso l’area avversaria. Siamo una squadra viva e aggressiva. Tutti giocano più avanti, io compreso: il mister mi chiede di coprire sempre più spazi…»
CONFRONTI – «Il mister mi parla spesso, cerca di coinvelgermi in prima persona a livello tattico, nella costruzione della manovra, e poi a livello caratteriale. Si vede che mi vuole bene. E ne sono davvero contento»
CRESCITA ALLA JUVENTUS – «Qualsiasi stagione ti aiuta a crescere. In una società come la Juve inizi a capire che devi giocare sempre per vincere e le pressioni sono sempre più alte. Sono cresciuto a 360°, ma non nello specifico in qualcosa…»