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·20 April 2024

Da Elkann a Vigna, gli stipendi dei top manager delle società Ftse Mib

Article image:Da Elkann a Vigna, gli stipendi dei top manager delle società Ftse Mib

Le retribuzioni dei dirigenti al comando delle 40 società quotate nell’indice FTSE MIB hanno registrato un ulteriore aumento nel corso del 2023. In media, la crescita è stata dell’11%, quasi il doppio del tasso di inflazione in Italia, che ha segnato un aumento del 5,9% nello stesso periodo. L’anno precedente, tali retribuzioni erano cresciute del 14% rispetto al 2021, mentre l’indice dei prezzi al consumo era aumentato dell’8,1%. Per dare un punto di riferimento, i salari medi dei lavoratori italiani, secondo i dati dell’Istat, sono cresciuti solo del 3,1% l’anno scorso e sono sostanzialmente fermi da oltre 30 anni: tra il 1991 e il 2022, i salari reali in Italia sono aumentati solo dell’1%, rispetto al +32,5% registrato in media nell’area OCSE.

Il settimanale MF-Milano Finanza ha esaminato i compensi totali dei dirigenti esecutivi, pubblicati nelle relazioni sulle retribuzioni predisposte dalle società del FTSE MIB in vista delle assemblee sui bilanci, durante le quali gli azionisti sono chiamati a esprimere un parere consultivo sulle retribuzioni dei consiglieri di amministrazione e dei sindaci. Il resoconto include tutte le società dell’indice di Piazza Affari, ad eccezione di Enel e Poste, poiché i dati non sono ancora disponibili e vi è tempo fino a tre settimane prima dell’assemblea per pubblicare la relazione sulla remunerazione.


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Va notato che gli importi presi in considerazione non includono i compensi in azioni valutati al fair value (ad eccezione delle società con sede legale all’estero, come Stellantis, Iveco, Ferrari, Stm e Campari, che includono tali importi nel totale). In ottica di trasparenza, alcune società hanno anche pubblicato il “pay ratio”, ovvero il rapporto tra la remunerazione annua totale (fissa più variabile) dell’amministratore delegato e quella media dei dipendenti del gruppo.

Ma quali sono i dirigenti più pagati in Piazza Affari? Al primo posto, con 36,49 milioni, si conferma Carlos Tavares, CEO di Stellantis, il cui compenso è aumentato rispetto ai 23,45 milioni incassati nel 2022. Nell’assemblea degli azionisti del 16 aprile, la sua retribuzione è stata approvata dal 70,2% dei voti rappresentati, nonostante alcuni consulenti per il voto avessero consigliato di esprimersi contro l’aumento.

Tra le figure apicali meglio remunerate, Marco Tronchetti Provera si distingue con un compenso di 19,1 milioni come vicepresidente esecutivo di Pirelli fino al 31 luglio. Nel 2023, il rendimento totale delle azioni della società è stato del 28,5%. Nei 19,1 milioni sono inclusi bonus per 11,88 milioni e 4 milioni di trattamento di fine mandato. Anche l’ex deputy CEO di Pirelli, Giorgio Luca Bruno, ha visto aumentare la sua retribuzione a 9,2 milioni, di cui 4,69 milioni per il trattamento di fine mandato e patto di non concorrenza successivo alla sua uscita dalla società.

Stipendi manager Ftse Mib – La top 20

Infine, tra i dirigenti delle controllate di Stato, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si conferma come il più pagato con 6,14 milioni nel 2023, in crescita rispetto ai 5,82 milioni dell’anno precedente, nonostante una contrazione dell’EBITDA del 31,7%. Di seguito, la classifica dei manager più pagati tra quelli delle società del FTSE MIB, partendo dalla top 20:

  • Carlos Tavares (ad Stellantis) – 36.494.025 euro
  • Marco Tronchetti Provera (ad Pirelli) – 19.142.202 euro
  • Giorgio Luca Bruno (deputy ceo Pirelli) – 9.280.306 euro
  • Paolo Rocca (ad Tenaris) – 8.607.475 euro
  • John Elkann (presidente Ferrari, presidente Stellantis) – 7.214.199 euro
  • Benedetto Vigna (ad Ferrari) – 6.692.434 euro
  • Max Gerrit (ad Iveco) – 6.406.242 euro
  • Jean-Marc Chery (presidente e ad STM) – 6.315.400 euro
  • Claudio Descalzi (ad e dg Eni) – 6.146.000 euro
  • Carlo Cimbri (presidente, ex dg e ad Unipol) – 5.200.645 euro
  • Philippe Donnet (ad Generali) – 5.145.261 euro
  • Stefano Donnarumma (ex ad e dg Terna) – 5.079.451 euro
  • Alberto Nagel (ad Mediobanca) – 4.855.043 euro
  • Pietro Labriola (ad Tim) – 4.596.000 euro
  • Carlo Messina (ad e dg Intesa Sanpaolo) – 4.561.200 euro
  • Robert Kunze Concewitz (ad Campari) – 4.243.953 euro
  • Francesco Saverio Vinci (dg Mediobanca) – 4.148.300 euro
  • Andrea Casaluci (ad e dg operations Pirelli) – 4.107.394 euro
  • Remo Ruffini (presidente e ad Moncler) – 3.683.376 euro
  • Andrea Orcel (ad Unicredit) – 3.289.608 euro

Stipendi manager Ftse Mib – La classifica completa

Di seguito, la restante parte della classifica. Presente tra gli altri Suzanne Heywood (ex membro del CdA della Juventus):

  • Paolo Marchesini (cfo Campari) – 3.204.44 euro
  • Fabio Di Fede (dg Campari) – 2.924.763 euro
  • Paolo Bertoluzzo (ad e dg Nexi) – 2.912.000 euro
  • Alessandro Puliti (ad e dg Saipem) – 2.812.000 euro
  • Enrico Vita (ad e dg Amplifon) – 2.773.000 euro
  • Fulvio Montipò (presidente e ad Interpump) – 2.731.000 euro
  • Roberto Eggs (amministratore esecutivo Moncler) – 2.319.305 euro
  • Giuseppe Castagna (ad Banco Bpm) – 2.031.306 euro
  • Luciano Santel (amministratore esecutivo Moncler) – 1.991.678 euro
  • Robert Koremans (ad Recordati) – 1.939.000 euro
  • Giuseppe Ricci (dg Eni) – 1.942.000 euro
  • Paolo Gallo (ad Italgas) – 1.814.301 euro
  • Piero Montani (ad e dg Bper) – 1.731.000 euro
  • Massimo Doris (ad Banca Mediolanum) – 1.674.535 euro
  • Stefano Venier (ad Snam) – 1.668.000 euro
  • Carlo Rosa (ad e dg Diasorin) – 1.633.904 euro
  • Guido Brusco (dg Eni) – 1.598.000 euro
  • Mario Alberto Pedranzini (consigliere delegato Popolare di Sondrio) – 1.578.884 euro
  • Paolo Luigi Merli (ad Erg) – 1.577.900 euro
  • Valerio Battista (ad Prysmian) – 1.572.935 euro
  • Massimo Guiati (ad Azimut) – 1.500.000 euro
  • Giorgio Medda (ad Azimut) – 1.500.000 euro
  • Alessandro Foti (ad e dg Fineco) – 1.385.249 euro
  • Gianluca Bosisio (dg Banca Mediolanum) – 1.292.398 euro
  • Francesco Tanzi (dg corporate Pirelli) – 1.286.337 euro
  • Alessandro Garrone (vice presidente esecutivo Erg) – 1.004.173 euro
  • Luca Lisandroni (ad Brunello Cucinelli) – 982.900 euro
  • Renato Mazzoncini (ad e dg A2A) – 977.889 euro
  • Riccardo Stefanelli (ad Brunello Cucinelli) – 966.900 euro
  • Gian Maria Gros Petro (presidente Intesa Sanpaolo) – 940.000 euro
  • Renato Pagliaro (presidente Mediobanca) – 928.740 euro
  • Brunello Cucinelli (presidente Brunello Cucinelli) – 895.100 euro
  • Domenico De Angelis (condirettore Banco Bpm) – 863.205 euro
  • Edoardo Maria Ginevra (condirettore Banco Bpm) – 807.795 euro
  • Andrea Sironi (presidente Generali) – 804.322 euro
  • Orazio Iacono (ad Hera) – 769.496 euro
  • Suzanne Heywood (presidente Iveco) – 759.309 euro
  • Paolo Martini (ad Azimut) – 744.000 euro
  • Cristian Fabbri (presidente esecutivo Hera) – 570.650 euro
  • Edoardo Garrone (presidente Erg) – 710.000 euro
  • Gianluca Lovaglio (ad e dg Banca Mps) – 683.851 euro
  • Gabriele Blei (ad Azimut) – 663.000 euro
  • Diego Galli (dg Inwit) – 611.003 euro
  • Alessandro Zambotti (ad Azimut) – 561.000 euro
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