📝Da 10 a 0, il PAGELLONE della 5ª: Inter e Atalanta FLOP, Fonseca-Vanoli ⭐ | OneFootball

La 5ª giornata di Serie A si è ufficialmente chiusa - con un giorno di ritardo per via di Atalanta-Como - ed è il momento del tanto atteso pagellone, dove giudichiamo quanto avvenuto nell'ultimo turno di campionato.

Vediamo i voti, come sempre da 10 a 0: in fondo al pezzo potete lasciare un commento per dirci la vostra a riguardo.

10 - Fonseca si salva col colpo di genio! Che vittoria per il Como!

Il problema del Milan era non prendere gol nella transizione difensiva e Fonseca ha rimediato in un modo semplice ma non scontato: attendere di più l'Inter, proteggere il centrocampo e lasciare qualche occasione sull'esterno che l'Inter non è riuscita a sfruttare. Questa mossa ha permesso al Milan di usare le sue armi migliori: le ripartenze, la foga, le percussioni e la tecnica a campo aperto dei suoi attaccanti. Il 2-1 nel derby ha salvato Fonseca, o meglio, Fonseca si è salvato da solo.

Il Como non aveva ancora vinto in questa stagione e non vinceva in Serie dal 2003. Il primo capolavoro di Cesc Fabregas e dei suoi ragazzi è arrivato in rimonta al Gewiss Stadium contro la grande Atalanta di Gian Piero Gasperini. La squadra dell'ex Chelsea e Barcellona ha talento da vendere, in particolare in avanti dove si sono messi in mostra Nico Paz e Alieu Fadera, entrambi protagonisti del gol, il terzo, che ha messo KO gli orobici.

9 - No-Pressure Juric! La streak dell'Empoli

L'Olimpico non era disposto a perdonare nulla e la prima Roma di Juric non ha sbagliato nulla: 3 gol fatti, zero subiti (anche grazie al miracolo di Svilar su Thauvin) e la prima rete di Baldanzi. Un giorno che doveva essere di festa è iniziato con la curva vuota e con i fischi dopo una vittoria: tutto surreale, tutto giustificabile. Nel frattempo, Juric ha fatto +3.

L'Empoli non stecca mai, per ora. 9 punti fatti e 1/4 della salvezza matematica già presa: il 2-0 al Cagliari è anche uno scontro diretto vinto in cui D'Aversa ha rischiato molto di subire gol nel 2° tempo ma davanti non ha fallito. Uscire indenni da gare contro Monza, Roma, Bologna e Juve non è cosa da poco, per niente.

8 - I seguaci del Vanolismo e la 1ª del Venezia

Ormai Paolo Vanoli sta creando un culto con il suo calcio offensivo, la polo targata "Piombo" e le incornate di Duvan Zapata. L'ennesima vittoria meritata contro il Verona si allinea con gli altri risultati favorevoli e dà una gioia impensabile ai tifosi del Toro: primi in solitaria dopo 47 anni. Qui vi spieghiamo la portata storica di questo dato che porta con sé ricordi e personaggi mitici.

Il Venezia che pressa e ogni tanto si concede all'avversario più forte iniziava a sembrare la vittima da immolare nel segno delle buone intenzioni e dell'aspirazione al bel gioco. E invece una prova convincente (dopo un 1° tempo da pennichella) ha sconfitto il Genoa che non ha mai centrato lo specchio della porta in 90 minuti.

7 - Castro: il bomber che serve! A Firenze partita l'era Gud

Dopo 5 partite si è sbloccato il Bologna di Vincenzo Italiano che per la prima volta convince davvero. Il 2-1 contro il Monza è ingeneroso ma in fase difensiva perché frutto di un errore individuale di Ravaglia: per il resto 15 tiri e 8 in porta, due gol (entrambi belli) e soprattutto Castro che segna due gol di fila. La notizia è di quelle importanti: il sostituto di Zirkzee forse il Bologna ce l'aveva già in casa e Italiano sta trovando l'attaccante continuo che gli è mancato negli ultimi anni. La Champions non aiuta a impostare il lavoro, ma la strada ora è meno in salita.

A Firenze, dove Italiano ha lasciato un segno indelebile, Gudmundsson vuole riprenderlo e solcarlo anche lui: appena entrato, una prestazione mostruosa, con un rigore guadagnato e due reti dal dischetto realizzate in modo assolutamente glaciale, da buon islandese. In città sono già pazzi di lui.

6 - Napoli e Juve: lavori in corso

La Juve cerca la sua dimensione offensiva ma non la trova e al contempo offre sempre pochi spazi agli avversari, Conte rivoluziona il Napoli e sé stesso con la difesa a 4 per fare spazio a un uomo che sarà imprescindibile: McTominay. Nel mezzo, vince la tattica e gli accorgimenti per il futuro, con Vlahovic rimandato a fare meglio per non rischiare il posto da titolare perché Motta non guarda in faccia nessuno (Nzola e Arnautovic insegnano).

Il Parma prende l'insufficienza in difesa e la lode nell'impegno e un ottimo voto nella fase offensiva. La somma fa una sufficienza instabile tra errori, sfortune, belle giocate e amnesie: dopo una avvio straordinario il Parma interrompe la striscia di due sconfitte e ora ci sarà un'occasione col Cagliari.

5 - Le ingenuità di Lecce e Parma, la rabbia della Lazio

Prevalere nel primo tempo e poi difendersi nel secondo per un'espulsione evitabile di Guilbert (che si è anche scusato pubblicamente), il Lecce finché c'è stato ha creato e concluso: quando è uscito dalla partita non è stato in grado di chiuderla, come se l'occasione fosse impossibile. Quell'errore di Krstovic per il 3-0 già scritto è il prodromo dei due gol incassati nel recupero: sliding doors. Due punti buttati.

L'insufficienza della Lazio sta solo nel risultato e nella reazione di Baroni ai rigori concessi: tante proteste per due penalty dopo un primo tempo giocato al meglio. Senza Castellanos questa Lazio ingrana lo stesso e ci saranno giorni più fortunati, sbollita la rabbia i biancocelesti dovranno prendere il buono di questa sconfitta, perché di "buono" ce n'è e non è poco: dalle individualità al gruppo.

4 - Nesta, il Monza non va! Verona come le montagne russe

Cinque partite, zero vittorie: questo è il bilancio di Alessandro Nesta come allenatore del Monza, che da quando è tornato in Serie A non aveva mai registrato un digiuno così lungo di vittorie all'inizio della stagione. Va detto che l'ex difensore ha ereditato una rosa priva di alcune delle sue stelle, ma il rendimento rimane comunque deludente, gettando ombre sul suo futuro in Brianza.

In casa Hellas le vittorie sono arrivate, anche di prestigio, in particolare quella contro il Napoli. Tuttavia, i tre KO subiti sono pesanti, soprattutto quello contro il Torino, in casa, venerdì scorso. Una sconfitta che ha messo in luce le lacune difensive della squadra, che dopo cinque giornate è tra le peggiori per gol subiti in Serie A. Un rendimento altalenante su cui Paolo Zanetti sta certamente lavorando per trovare una soluzione.

3 - Udinese, da capolista a batosta

Questo voto non mette in discussione l'operato di Kosta Runjaić, anzi speriamo solo che serva da sprono perché quanto fatto vedere nelle prime quattro giornate è stato un qualcosa di bello e prezioso. Però a Roma è arrivato un brutto passo falso, perché i friuliani sono completamente caduti nella gabbia tattica di Juric e hanno perso il duello fisico con Dovbyk, assolutamente decisivo. Nota positiva il momento di forma eccezionale di Thauvin, premiato anche dalla pre convocazione della nazionale francese.

2 - Genoa, testa già al derby? Atalanta, che combini?

Il Genoa di Gilardino alterna belle prestazioni ad alcune molto rivedibili, come quella di Venezia dove, in 90', non è riuscito mai a trovare la porta. Un match dove è stato vittima dei padroni di casa e dove ha meritatamente perso, anche se c'è da dire che l'infortunio shock di Malinovksyi ha potuto destabilizzare gli animi dei giocatori. Sarà che i giocatori erano già proiettati al derby della Lanterna di Coppa Italia?

L'Atalanta, reduce dall'eccellente pareggio contro l'Arsenal in Champions League, affrontava il Como in casa con grande autostima e consapevolezza dei propri mezzi ma, nonostante il vantaggio iniziale, si è fatta rimontare e battere meritatamente dalla formazione di Cesc Fabregas. Il dodicesimo posto in classifica, frutto di soli sei punti nelle prime cinque giornate, non rappresenta di certo un buon inizio per gli uomini di Gian Piero Gasperini. Fortuna vuole che la classifica sia molto corta e che il quarto posto disti solamente tre punti.

1 - Inter, brutto KO nel derby

L'Inter ha perso uno dei derby giocati peggio negli ultimi anni. Una partita in cui è stata messa alle corde da Fonseca e dal suo Milan nelle fasi iniziali, cercando poi di riemergere con il pareggio, ma finendo infine per soccombere e perdere il match più sentito dell'anno. Come già sottolineato la settimana scorsa, Calhanoglu e Barella sono i cuori pulsanti di questa squadra e, guarda caso, l'Inter è calata proprio dopo la loro uscita dal campo. È vero che arrivavano da una partita molto dispendiosa, come quella di Manchester, ma forse nel derby avrebbero dovuto essere tenuti in campo per l'intero match, anche considerando il rendimento deludente di chi li ha sostituiti.

0 - Nicola, il Cagliari così non va!

Brutto, brutto, brutto. Il Cagliari di Nicola così si può definire in queste prime battute di campionato: dopo i due pari, tre batoste consecutive. Due punti in classifica, un solo gol segnato e tante cose da rivedere. I tifosi hanno giustamente contestato la squadra, chiamata a un immediato riscatto.