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·23 June 2024

Croazia Kovacic: «Grande rispetto per Spalletti, domani non sarà l’ultimo ballo della nostra generazione»

Article image:Croazia Kovacic: «Grande rispetto per Spalletti, domani non sarà l’ultimo ballo della nostra generazione»

Le parole di Mateo Kovacic, commissario tecnico della Croazia, in conferenza stampa in vista della partita contro l’Italia

Mateo Kovacic ha parlato in conferenza stampa in vista della partita Croazia-Italia, decisiva per le due squadre per la qualificazione agli ottavi di finale degli Europei. Di seguito le sue parole.

EX COMPAGNI – «Mi farà piacere ritrovare tanti miei ex compagni tra cui Jorginho con cui mi sono trovato benissimo e ho un bellissimo rapporto. Non sarà facile sfidare l’Italia, ma sappiamo cosa dobbiamo fare e cercheremo di farlo come già accaduto in passato».


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ULTIMA DI MODRIC – «Noi non stiamo pensando a questo, siamo contenti di averlo con noi anche quest’anno e dimostreremo che possiamo fare ciò che vogliamo. Siamo felici di averlo con noi in campo, a queste cose non ci stiamo pensando tantissimo».

NAZIONALE VECCHIA – «Ci sono giocatori vecchi, esistono, ma la cosa importante è come ci si sente. Nelle prime due partite non abbiamo dimostrato il nostro valore, ma l’abbiamo fatto tante volte in passato e speriamo di rifarlo domani. Poi ognuno ha il suo parere, può scrivere ciò che vuole, ma per noi è sempre un grande onore vestire questa maglia».

SPALLETTI E VECCHI COMPAGNI DELL’INTER – «E’ un allenatore che rispetto tantissimo, ha ottenuto risultati fenomenali e domani ci aspettiamo una grande Italia. Mi farà piacere rivedere sul campo domani tanti miei ex compagni, soprattutto Jorginho con cui ho giocato a lungo».

PROBLEMI DEL CENTROCAMPO – «Sappiamo che non s’è visto il solito centrocampo di qualità, chiaramente il gioco ne ha sofferto e queste due partite non sono state al livello di ciò che potevamo davvero fare. Ora abbiamo una terza gara contro un’ottima Italia e sicuramente possiamo dire la nostra».

COSA GLI HA INSEGNATO IL CALCIO ITALIANO – «L’Italia mi ha insegnato tantissimo, dal punto di vista tattico e difensivo. Ho avuto tre allenatori diversi e mi hanno aiutato tanto nel mio percorso: all’epoca non ero molto bravo in difesa e il passaggio in Italia mi è servito molto per migliorarmi».

FORSE ULTIMA GARA DELLA LORO GENERAZIONE – «No, non ci diciamo che questa sarà la fine della nostra generazione, non lo pensiamo proprio. Pensiamo solo alla gara di domani e al fatto che dobbiamo vincerla».

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