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¡9 September 2024
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Il Corriere dello Sport, attraverso la propria edizione odierna, si è soffermato sul futuro di Kvaratskhelia, toccando il tema rinnovo (e non solo): âLa maglia numero 10 del Napoli è unâentitĂ , è consegnata alla storia, è nella galleria delle immortali della storia del calcio come il suo padrone e nessuno potrĂ mai toccarla. Punto. Ma Khvicha Kvaratskhelia esiste e il Maradona lo ama. Ed è una fortuna per le sue squadre: Antonio Conte non ha voluto neanche ascoltare le proposte indecenti arrivate per lui, ritenendo indecente la sola ipotesi di venderlo, e la Georgia pende letteralmente dalle sue labbra e dalla sue giocate. Lâultimo esempio? Un paio di giorni fa: gol, assist e giocate raffinate nella sfida di Nations League vinta per 4-1 contro la Repubblica Ceca. Câera una volta cinderella, e oggi invece è una nazionale che allâEuropeo, alla prima partecipazione della sua storia, è arrivata allo stesso livello di Italia, Belgio, Slovacchia, Danimarca. Agli ottavi. Trascinata dallâuomo con la maglia numero 7 che nel Napoli indossa la 77 e che ora, da quando è arrivato Conte, gioca come un numero 10. Con la benedizione dello stadio del Diego.
Kvarevolution, un poâ rivoluzione e un poâ evoluzione: da quando è arrivato il signor Antonio è cambiato tutto ed è cambiato anche Kvara. O quantomeno sta cambiando, sta sbocciando definitivamente, il processo è in atto e sta cominciando a raccontare soprattutto un aspetto: la crescita dellâuomo che sta dietro il giocatore. Che lo completa. E dâaccordo, è vero, dopo il crollo di Verona è partito per Tbilisi un calciatore ed è tornato in Italia un padre, ma non può essere soltanto questo: la nascita di suo figlio Damiane gli ha cambiato la vita, è palese, ma la mutazione genetica da esterno tutto istinto e giochetti â a volte troppi â a trequartista non piĂš incatenato alla fascia sinistra e anche capace di rincorrere un avversario fino alla propria area, era venuta fuori giĂ nelle amichevoli di Castel di Sangro.
Premessa: il peso specifico di Kvara nellâeconomia della squadra, al netto dellâevoluzione tattica, è sempre stato enorme come ha raccontato anche la prima di Verona con lâHellas. La giornata di una sconfitta tremenda, figlia di un golpe psicologico venuto dal passato, complice lâuscita di scena del rivoluzionario piĂš vivo alla fine del primo tempo. Un riconoscimento indiretto e non troppo gratificante della leadership che poi, dal Bologna in poi, sâè trasformato in unâaffermazione piena di gratificazioni: Kvaratskhelia è tornato (padre) a tre giorni da una partita delicatissima e in un amen ha rifinito per Di Lorenzo da dieci raffinato e poi ha raddoppiato. Uno per tutti, assist e gol. E sacrificio, anche con il Parma, in assenza di lampi di genio particolari: mai dimenticare, è la regola nel nuovo Napoli.
Willy Sagnol, il ct della Georgia, ha sorriso al cospetto della trasformazione: ÂŤAnche nel Napoli gioca in nuovo ruolo, è piĂš centrale, ma in nazionale lo fa da due anni e mezzo. Kvara è un giocatore che prende decisioni e quelli come lui devono giocare in mezzo. Ecco perchĂŠ lâho spostato dalla fascia al centroÂť. Domani vivrĂ la seconda e ultima partita di Nations contro lâAlbania, a Tirana, e poi rientrerĂ alla base per preparare la trasferta di Cagliari. E a seguire, beh, lâargomento dellâestate: il rinnovo. Ormai sono lontani il Psg, gli 11 milioni a lui e i 210 al Napoli per il pacchetto con Osi, le dichiarazioni del padre e dellâagente. Lontani ma non cancellati: serve un accordo. ServirĂ una firma fino al 2029 e il gioco sarĂ fatto. Da dieci (e lode)â.
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