Inter News 24
·11 August 2025
Chivu Inter, possibile l’addio alla difesa a tre: si studia questa soluzione, il piano

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·11 August 2025
Nel test amichevole contro il Monaco, terminato con la vittoria dei nerazzurri e segnato da un’espulsione che ha costretto l’Inter a giocare in inferiorità numerica per oltre 50 minuti, Cristian Chivu ha introdotto una novità tattica che potrebbe avere sviluppi interessanti nel corso della stagione. Come riportato da Sport Mediaset, il tecnico nerazzurro ha infatti deciso di cambiare volto alla squadra durante l’intervallo, passando dalla consueta linea difensiva a tre a una difesa a quattro nel secondo tempo. Un esperimento passato quasi inosservato, ma che ha restituito risposte più che positive.
Con l’uomo in meno, Chivu ha scelto di non snaturare troppo la squadra e ha optato per un 4-3-2-1, sacrificando sulla carta un centrocampista ma mantenendo due attaccanti, una scelta coraggiosa considerando le difficoltà numeriche. Invece di proteggersi rinunciando a una punta, il tecnico ha voluto mantenere una certa pericolosità offensiva, affidandosi al lavoro fisico e alla generosità dei suoi, che hanno risposto con grande determinazione e organizzazione.
Quella vista nella ripresa allo Stade Louis II è stata un’Inter che ha saputo ritrovare equilibrio, anche in dieci contro undici, grazie a una disposizione più compatta, una buona aggressività – già intravista anche nel match contro il River Plate – e un atteggiamento maturo, nonostante si trattasse di un’amichevole. Per il Monaco, che tra una settimana debutta in Ligue 1, non era infatti un semplice test, ma un vero banco di prova.
Da Montecarlo l’Inter esce quindi con uno spunto tattico interessante da approfondire: la possibilità di adottare, all’occorrenza, una difesa a quattro come alternativa concreta al classico 3-5-2 e alle sue varianti (3-4-1-2 e 3-4-2-1), marchio di fabbrica dell’era Inzaghi.
Oltre alla flessibilità tattica, emergono due elementi chiave: una maggiore varietà offensiva, grazie all’intraprendenza di Bonny e alla fisicità di Pio Esposito, che si aggiungono alla ThuLa (Thuram-Lautaro), e una retroguardia ancora da registrare, troppo “allegra” in alcune fasi ma destinata a trovare solidità con il lavoro e l’equilibrio di squadra.
In attesa di capire se il mercato porterà a Milano profili come Lookman e Leoni, Chivu sa su cosa lavorare: flessibilità, solidità e competitività. La sua Inter è ancora un cantiere aperto, ma i segnali – anche sotto pressione – sono incoraggianti.
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