Catanzaro-Bari, l’analisi: il piano gara di Longo, l’approccio al secondo tempo e le prove di Lasagna e Favasuli | OneFootball

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·8 April 2025

Catanzaro-Bari, l’analisi: il piano gara di Longo, l’approccio al secondo tempo e le prove di Lasagna e Favasuli

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Dopo un finale al cardiopalma, il Bari è uscito dal Ceravolo di Catanzaro con un punto poco utile ai fini della classifica ma buono per il morale di una squadra che, dopo la bruciante debacle di Carrara, non poteva permettersi un’ulteriore batosta.

Il match ha seguito un canovaccio ormai conosciuto ai tifosi del Bari: vantaggio biancorosso nel primo tempo e successiva rimonta avversaria culminata nella ripresa. La differenza rispetto alle precedenti uscite è stata che il Bari non ha mollato ed in modo estemporaneo ma complessivamente meritato ha arpionato il pareggio con un gran gol di Favilli poco oltre il 90’.


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Oltre a divertire, però, questa partita ci ha detto molto sullo stato di forma del Bari, sulle scelte di Longo e sulla tenuta mentale della squadra. Ne il Bari a Scacchi, la nostra rubrica d’analisi, analizzeremo questo e non solo. Nello specifico ci soffermeremo sul piano gara approntato da Longo, sulle difficoltà riscontrate dalla squadra e su alcune prestazioni individuali significative.

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L’analisi di Catanzaro-Bari

Il piano gara del Bari

Longo ha preparato la gara in modo diverso rispetto al solito. Piuttosto che aggredire il Catanzaro con i soliti accoppiamenti uomo su uomo, il Bari ha prediletto un approccio più reattivo, accettando il possesso dei padroni di casa e provando a giocare di rimessa. Questo sia perché lo staff tecnico ha riconosciuto le qualità del Catanzaro nel battere la pressione avversaria, sia perché la singolare struttura in costruzione degli uomini di Caserta – con Iemmello che agiva quasi alla stessa altezza di Petriccione – poteva generare troppi scompensi nella struttura biancorossa.

In questo modo il Bari ha contenuto abbastanza bene gli attacchi avversari ed in un paio di occasioni, compresa quella del gol di Lasagna, è riuscito a rendersi pericoloso in ripartenza. Può risultare superfluo sottolinearlo dopo oltre 30 partite di campionato, ma queste sono le partite che presentano le condizioni ideali per un centravanti come Lasagna. Libero di attaccare la profondità e muoversi in spazi ampi, l’ex attaccante dell’Udinese può far emergere tutto il suo atletismo, ma domenica, come in tante altre occasioni quest’anno, a mancare è stata la lucidità negli ultimi metri. Oltre al gol realizzato infatti, Lasagna avrebbe potuto gestire meglio almeno un altro paio di situazioni, in particolare quella del presunto rigore su contatto con Quagliata.

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Lo sviluppo del secondo tempo

L’approccio al secondo tempo da parte del Bari è stato sulla falsariga delle ultime uscite. Sin dai primi minuti della seconda frazione i biancorossi hanno abbassato significativamente il baricentro, lasciando il Catanzaro libero di piantare le tende nell’ultimo terzo di campo. Pur non creando grandi occasioni, la pressione costante del Catanzaro ha prodotto l’episodio del gol di Bonini, che avrebbe potuto compromettere irrimediabilmente la gara.

Invece, a differenza della partita di Carrara e non solo, il Bari ha reagito con vigore al gol subito. Nei dieci minuti intercorsi tra il gol di Bonini e quello di Favasuli i biancorossi hanno aumentato l’intensità e la presenza sulle seconde palle, schiacciando il Catanzaro nella propria area ed esponendolo a quei limiti difensivi di cui parlavamo anche nella presentazione della gara. Decisivi, per una volta, anche gli ingressi dalla panchina: Falletti, Favilli e poi Bonfanti e Oliveri hanno tutti dato il loro contributo alzando il tasso qualitativo della squadra.

La prova di Favasuli in Catanzaro-Bari

Determinate in questo frangente di gara è stato Costantino Favasuli. Dell’ex Ternana si è sempre sottolineata la differenza di rendimento tra le due metà campo, ma ieri, per la prima volta quest’anno, il suo impatto si è notato anche nella trequarti avversaria. Oltre allo splendido gol realizzato, Favasuli è parso più lucido e consapevole nella gestione del pallone, oltre che efficace ed intenso sia nei duelli che in riaggressione. Da menzionare anche l’ottima palla servita a Lasagna ad inizio ripresa, una tipologia di passaggio che qualche settimane fa avrebbe sbagliato tecnicamente o concettualmente.

La vitalità di Favasuli, in un momento di fisiologica flessione per Dorval e con Oliveri sempre con un piede in infermeria, può diventare una risorsa fondamentale per il finale di stagione del Bari.

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