Carboni svela: «Ho un solo tatuaggio ed è per l’Inter. Genoa? Ecco perché l’ho scelto, il mio obiettivo…» | OneFootball

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·25 July 2025

Carboni svela: «Ho un solo tatuaggio ed è per l’Inter. Genoa? Ecco perché l’ho scelto, il mio obiettivo…»

Article image:Carboni svela: «Ho un solo tatuaggio ed è per l’Inter. Genoa? Ecco perché l’ho scelto, il mio obiettivo…»

Le parole di Valentin Carboni, nuovo attaccante del Genoa, dopo il trasferimento in prestito dall’Inter. Tutti i dettagli in merito

Valentin Carboni ha parlato a Il Secolo XIX della sua nuova avventura al Genoa dopo il trasferimento in prestito dall’Inter.

PERCHE’ IL GENOA «Già sapevo che c’era un interesse ma con l’infortunio a Marsiglia non giocavo. Il Mondiale per Club con l’Inter è servito per far vedere che mi ero ripreso. Mi hanno convinto tifoseria, stadio e Vieira, che mi ha chiamato».


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CHIAMATA CON VIEIRA – «Che il Genoa è un grande club che punta sui giovani, di venire, che vuole una squadra che giochi bene. Ho visto il suo Strasburgo e poi il Genoa, mi piace il suo calcio. Cl Chiede aggressività e pressione in fase difensiva, essere cattivi, recuperare palla in avanti. E poi con il possesso di dare qualità».

INFORTUNIO – «È stata una cosa molto brutta ma ti fa crescere come giocatore e persona, ti fa apprezzare di più le cose buone quando le hai. Sono più maturo. La forza di reagire l’ho trovata in me, nella voglia di tornare ad alti livelli, in nazionale. Mi mancava la palla, fare quel che mi rende felice».

MONDIALE PER CLUB – «Per me è stato liberatorio, ero al rientro dopo mesi. Quel torneo per me è stato importante, il rientro perfetto e riparto da lì. Fisicamente mi sento bene, mi sono unito dopo alla squadra, ho iniziato a lavorare col gruppo, mi stanno portando pian piano alla miglior forma possibile».

ARGENTINI NEL GENOA – «Lo so, c’è un legame grande con il Boca, similitudini con il tifo. Ricordo Milito e Romero, grandissimi giocatori. E anche Palacio, Burdisso. Mi stuzzica l’idea di lasciare un segno qui nella gente come loro».

MESSI – «Leo è il mio idolo, stravedo anche per Di Maria e Dybala. Allenarmi con Messi in nazionale è stato un sogno, all’inizio non me ne rendevo conto. Copiarlo è impossibile ma da lui si impara».

GALLIANI – «È un orgoglio ricevere elogi da persone così. Cerco di essere me stesso in campo e fuori. In campo provo a fare cose diverse, divertirmi, essere felice, inventa-re, cerco di cambiare qualcosa durante le partite. Anche Palladino a Monza mi parlava molto bene del Genoa: pure lui mi ha insegnato tanto».

GIOCARE AL MARASSI – «Ci ho già giocato, mi ha impressionato la gente, sorpreso. Ho tanta voglia di giocarci ma sono sereno, il momento arriverà».

RUOLO – «Dietro la punta o da esterno, soprattutto a destra, ma gioco ovunque. Ho già scelto il numero di maglia, prenderò il 23, tra i liberi era il mio preferito».

PRIMI GIORNI – «Qui sono stato accolto molto bene, si lavora tanto ma con allegria. È fondamentale andare avanti step by step, solo così potremo fare un grande campionato. Io ho tanta voglia, spero di portare la mia qualità, di fare quel che so, senza paura. L’infortunio mi ha aiutato a non vivere il calcio con ossessione. Bisogna essere responsabili ma anche liberi di testa in campo».

FAMIGLIA – «Papà Ezequiel era un mediano, ha giocato nel Catania, ci ho vissuto da bimbo ma ero piccolo, ho pochi ricordi, poi ci siamo tornati nel 2019, quando papà allenava lì la Primavera e giocavo nelle giovanili. Mio fratello Franco è terzino sinistro, Cristiano gioca nell’Inter U17, mancino e trequartista: mi somiglia».

COPA AMERICA VINTA – «È il sogno di tutti i bambini e di tutti i calciatori. Sarà difficile, c’è tanta concorrenza ma se arriverà la chance la sfrutterò al massimo».

TATUAGGIO PER L’INTER – «C’è la data del mio debutto con l’Inter ma è l’unico tatuag-gio, non mi piacciono molto».

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