Caprile: «Mi piace avere il destino del gioco nelle mani! Vi racconto com’è stato il mio debutto in Serie A» | OneFootball

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·28 July 2025

Caprile: «Mi piace avere il destino del gioco nelle mani! Vi racconto com’è stato il mio debutto in Serie A»

Article image:Caprile: «Mi piace avere il destino del gioco nelle mani! Vi racconto com’è stato il mio debutto in Serie A»

Elia Caprile, portiere del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha toccato svariati temi interessanti. Le dichiarazioni

Il Cagliari è pienamente immerso nel calendario delle amichevoli estive, una fase cruciale per la preparazione alla prossima stagione. Questi incontri rappresentano l’occasione per mister Fabio Pisacane di testare la squadra e affinare gli schemi di gioco.

Le dichiarazioni di Elia Caprile

Nel frattempo, il portiere rossoblù Elia Caprile ha rilasciato un’intervista ad Adriano Del Monte. Il ragazzo ha toccato svariati temi circa la sua carriera, le aspettative per il campionato che verrà, il suo personale approccio alla nuova stagione e molto altro! Le sue parole offriranno sicuramente uno spaccato interessante sull’umore e sulla determinazione all’interno dello spogliatoio cagliaritano in questa fase pre-campionato. Vi riportiamo le dichiarazioni riprese da YouTube:


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SCELTE«Penso che sia stata una buona stagione perché ho iniziato nel Napoli, che per me era il mio sogno, ma poi ho avuto bisogno di giocare con più regolarità. Ho deciso di partire da solo e sono andato a Cagliari perché conoscevo l’allenatore Nicola».

TRASLOCO«E’ una sfida perché devi traslocare dopo soli sei mesi, così ci siamo trasferiti da Empoli a Napoli e poi dopo nuovamente sei mesi a Cagliari. Per me è stata una sfida meno impegnativa perché il primo a muoversi è sempre il giocatore. Vado lì con solo la mia attrezzatura da calcio e qualche vestito e inizio il mio viaggio. La mia ragazza e mia madre devono fare tutto il possibile per essere pronte. Alcune cose le spostiamo a Cagliari e le altre a Verona».

CALCIO«Penso che col tempo ti rilasserai su questa cosa. Sei concentrato e sai che il calcio è questo, quindi puoi muoverti velocemente, cambiare squadra o trasferirti all’estero e devi decidere subito. Per me la parte più difficile è restare da solo in una nuova città perché mi piace trascorrere il tempo con la mia ragazza, con il nostro cane e in futuro con il nostro bambino. Mi piace fare cose semplici: andare al bar, fare una passeggiata, bere un caffè».

PRESSIONI«Penso che si sviluppi questa cosa con il tempo, crescendo e per me la cosa più importante è stata aprire la mia mente. Quando andai in Inghilterra a 18 anni, il mondo era nuovo. Ho bisogno di cambiare le mie abitudini italiane perché lì non funzionano. Mi piace la pressione, mi piace avere il destino del gioco nelle mani. Quando gioco sento che tutta la partita dipende da me e dall’altro portiere perché siamo il miglior e il peggior ruolo. Nel gioco puoi essere l’eroe o il diavolo, ma mi piace questa sensazione, assumermi la responsabilità».

SERIE A«Il debutto in Serie A è stato speciale e difficile perché la mia prima partita l’ho giocata contro la mia squadra di casa, l’Hellas Verona e ho commesso un errore, abbiamo perso 1-0. E’ stato un mese complicato. Sapevo che lavorando avrei potuto dimostrare a tutti che potevo essere un portiere di questo campionato».

NAZIONALE«E’ la sensazione più bella che un giocatore possa vivere perché rappresenta il tuo Paese. Ero nella mia stanza e mi sono reso conto di essere uno dei tre portieri che rappresentavano l’Italia agli Europei. Tanti portieri volevano essere al mio posto in quel momento. E’ una sensazione meravigliosa. Penso che il nostro inno nazionale sia il numero uno perché vedi che i giocatori italiani lo cantano con molta passione, mentre in altri Paesi non hanno un inno così. Sono determinato a diventare un portiere della Nazionale italiana, ma so che ci sono molti buoni portieri ora come Donnarumma, Vicario, Meret, Carnesecchi, quindi ora mi concentro sul Cagliari perché so che se mi comporto bene qui posso avere la possibilità. Il mio obiettivo è crescere come portiere, migliorare le mie prestazioni e imparare qualcosa di nuovo».

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