Cagliarinews24
·12 December 2024
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Il fratello di Davide Astori, Bruno, è stato oggi ospite di Radiolina, nella trasmissione radiofonica Il Cagliari in diretta. Di seguito le sue parole in ricordo al fratello scomparso e alla stagione del Cagliari, alla partita contro la Fiorentina e alla prossima contro l’Atalanta:
ASSOCIAZIONE: «Il progetto è nato a Firenze ma vorrei che potesse uscire dalla città, vorremmo fare qualcosa anche a Cagliari. Davide ci ha passato 6 anni e abbiamo un legame davvero speciale. Se Davide è arrivato dove è arrivato è soprattutto grazie al Cagliari. Lui è sempre stato riconoscente verso la città, e la città lo è sempre verso di lui. Il progetto ha due filoni: uno di prevenzione medica e uno rispetto ai valori nel mondo del calcio.»
FIORENTINA CAGLIARI: «L’ultimo Cagliari fiorentina mi hanno invitato allo stadio, e quella sera ho assistito a un tributo da parte della curva che non mi aspettavo e mi ha lasciato veramente commosso. Lo stesso Nicola mi ha detto che la curva non fa quasi mai tributi e mi ha detto di esserne davvero fiero. Mi ha dimostrato quanto la città sia attaccata a lui.»
ATALANTA: «Davide è stato portato da giovanissimo a Milano, il legame con Bergamo quindi è sempre stato per vie anagrafiche. Il legami calcistici e sportivi invece sono stati con Milano, Firenze, Roma e Cagliari. Fece un provino all’epoca ma non fu stato preso dalla società. Mi auguro che il Cagliari strappi qualche punto sabato.»
CAGLIARI: «Quest’anno c’è stata una partenza non delle migliori. Sono certo che con il Mister e con questa rosa, ci si risolleverà quanto prima. Dei rossoblù mi piace tanto Nicolas Viola, sia a livello personale che calcistico.»
RICORDO: «Davide portava un sorriso per tutti, è un valore che ci è stato trasmesso dalla famiglia. Di Davide mi mancano i suoi pareri, il chiedere un suo parere per qualsiasi scelta. Mi mancano anche le sue parole di conforto, vedeva tutto positivamente, dava veramente un sorriso a chiunque, anche ai tifosi che lo fermavano in strada.»
PALOMINO: «Spesso le società come il Cagliari sono palcoscenici per ragazzi che devono mettersi in luce e per giocatori che devono ritrovare un riscatto personale, la città è ideale per ritrovare il proprio equilibrio e lui l’ha trovato.»