Calcionews24
·14 June 2025
Borussia Dortmund, guida completa alla squadra: storia, giocatore chiave, giovane talento e allenatore

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·14 June 2025
Il Borussia Dortmund è inserito nel girone F del Mondiale per Club insieme a Fluminense, Mamelodi Sundowns e Ulsan HD.
Il Borussia Dortmund, nato nel 1909 come club di giovani operai, è un simbolo della città di Dortmund e della regione industriale della Ruhr. La sua identità è inscindibilmente legata alla sua tifoseria e al mitico “Muro Giallo” (Die Gelbe Wand), la curva sud del Westfalenstadion (Signal Iduna Park), che con oltre 25.000 tifosi in piedi è la più grande d’Europa e crea un’atmosfera unica e terrificante per gli avversari.
La storia del club è segnata da momenti drammatici, come la resistenza di alcuni membri contro il regime nazista, che portò alla loro esecuzione, e da rinascite, come quella dopo la profonda crisi finanziaria dei primi anni 2000, superata grazie alla mobilitazione dei suoi stessi tifosi. Questo legame viscerale è un marchio di fabbrica, celebrato prima di ogni partita dal coro “You’ll Never Walk Alone”.
La storia sportiva è caratterizzata da grandi rivalità. La più antica è il Revierderby contro lo Schalke 04, uno scontro passionale tra due città vicine. La più moderna è Der Klassiker contro il Bayern Monaco, una sfida che rappresenta lo scontro tra due filosofie: la potenza dell’establishment bavarese contro l’anima popolare e operaia del BVB. Sotto la guida di allenatori come Jürgen Klopp, il club ha sviluppato un’identità di gioco aggressiva e spettacolare, lanciando talenti eccezionali e diventando una delle squadre più amate del calcio mondiale.
Karim Adeyemi è un attaccante chiave del Borussia Dortmund, noto per la sua velocità esplosiva e la capacità di rompere le difese avversarie. Sotto la guida del nuovo tecnico Niko Kovač, ha ritrovato smalto, contribuendo con gol e assist importanti, come dimostrano i suoi 12 gol e 9 assist in 35 presenze stagionali (2024/25). La sua progressione palla al piede e la sua abilità nel concludere le azioni lo rendono una minaccia costante, sia partendo dall’ala che come seconda punta. Il BVB confida nel suo potenziale e, nonostante l’interesse di altri club, Adeyemi ha espresso il desiderio di restare, evidenziando il suo ruolo centrale nel progetto futuro dei gialloneri.
Il BVB ha lanciato tanti talenti, tra gli ultimi in ordine cronologico c’è Jude Bellingham. Arrivato dal Birmingham City giovanissimo, è esploso con i gialloneri per poi diventare una stella al Real Madrid. È chiaro quindi che l’hype sia molto alto dopo che, qualche giorno fa, la squadra ha messo sotto contratto il fratello minore di Jude, Jobe Bellingham. Arrivato dal Sunderland per una cifra record, è un giocatore più difensivo del fratello, ma la fiducia che il DNA sia lo stesso è forte per il club tedesco, che ha scommesso ancora una volta su un giovanissimo talento britannico.
Per dare l’assalto ai trofei, il Borussia Dortmund ha scelto un “sergente di ferro“: il croato Niko Kovač. Ex allenatore di Eintracht Frankfurt e Bayern Monaco, Kovač è noto per la sua filosofia basata su disciplina, intensità fisica e organizzazione tattica. Il suo arrivo rappresenta una svolta rispetto al passato: non è un allenatore da “gegenpressing” romantico, ma un tecnico che esige una mentalità vincente e pragmatica, costruendo squadre solide e difficili da affrontare. La sua sfida è quella di unire la sua solidità con l’anima offensiva che il Muro Giallo pretende. È l’uomo scelto per trasformare il talento del BVB in una macchina da guerra competitiva ai massimi livelli.
Il punto più alto della storia del Borussia Dortmund è senza dubbio la conquista della Champions League nel 1997. A Monaco, contro ogni pronostico, i gialloneri guidati da Ottmar Hitzfeld batterono 3-1 la Juventus, all’epoca una vera corazzata europea. Indimenticabili i gol di Karl-Heinz Riedle (doppietta) e il magico pallonetto di Lars Ricken, che entrò dalla panchina e segnò al suo primo tocco di palla. Quel trionfo consacrò il Borussia tra le grandi d’Europa e rimane il simbolo dell’orgoglio giallonero.
Il primo posto nel girone sembra sicuro, così come gli ottavi contro il River Plate. I quarti sono l’obiettivo minimo, da lì in poi tutto quello che arriverà sarà di guadagnato, con la consapevolezza di poter infastidire chiunque grazie alla spinta del Muro Giallo e alla solidità portata da Kovač.