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·20 March 2025
Bentornato, Robin Gosens

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·20 March 2025
Nel percorso intermittente di una Fiorentina in grado – per esempio – di perdere a Monza, prima, e schiantare l’Inter, poi, Palladino ha senz’altro una certezza: Robin Gosens è, di nuovo, uno dei migliori esterni del campionato.
Con il gol alla Juventus ha raggiunto quota 4 in Serie A, cui si aggiunge la rete al St. Gallen in Conference League. 7 sono, invece, gli assist totali nelle tre competizioni. Attenzione, però, a farne soltanto una questione di modulo. Il 3-5-2 che Palladino sembra voler definitivamente adottare ne esalta senz’altro le caratteristiche fisiche – in particolare quella propensione offensiva di atalantina memoria. Ma è più probabile che si debba parlare di mentalità.
Lo scorso settembre, nel corso di una lucida intervista con Cronache di Spogliatoio, Gosens (laureato in Psicologia) aveva cercato di normalizzare l’idea che anche i calciatori professionisti potessero soffrire di problemi psicologici. Una sensibilità rara che Robin non nasconde, anzi, cerca di trasmettere. «Ti dà sempre il suo punto di vista e ti dice le cose in faccia» ha detto il compagno di squadra Beltrán. «È diretto e ha portato una mentalità vincente».
Mentalità che dimostra coi fatti sul campo: basta vedere la cattiveria con cui ha scaricato in porta l’1 a 0 contro la Juventus, o il tempismo con cui si è frapposto tra il cross di Koopmeiners e Kolo Muani, suo certo destinatario. Anche i numeri difensivi testimoniano una crescita globale: Robin ha vinto il 61.95% dei duelli a terra e 2/3 di quelli aerei (60 su 90). E il predominio della fascia sinistra, in percentuale di tocchi, non è mai a sfavore dei Viola.
È un’aggressività fuori dal comune, quella che ci aveva fatto innamorare ai tempi di Bergamo e che Gosens ha ritrovato a Firenze, in un ambiente a lui più congeniale. Un ambiente dove ritrovare la versione completa di sé stesso.