Balotelli si racconta: «Da ragazzo simpatizzavo per l’Inter, mi sono pentito di essermi tolto la maglia a San Siro. Pio Esposito mi piace, ha tutto per…» | OneFootball

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Inter News 24

·11 August 2025

Balotelli si racconta: «Da ragazzo simpatizzavo per l’Inter, mi sono pentito di essermi tolto la maglia a San Siro. Pio Esposito mi piace, ha tutto per…»

Article image:Balotelli si racconta: «Da ragazzo simpatizzavo per l’Inter, mi sono pentito di essermi tolto la maglia a San Siro. Pio Esposito mi piace, ha tutto per…»

Balotelli si racconta: «Da ragazzo simpatizzavo per l’Inter, mi sono pentito di essermi tolto la maglia a San Siro». Le sue parole

Intervistato da Gazzetta.it, l’ex attaccante di Inter e Milan, Mario Balotelli, ripercorre alcune tappe della propria carriera e parla dei suoi sogni. Poi si sofferma sui nerazzurri e sul talento in ascesa di Pio Esposito.

IL REGALO PER I MIEI 35 ANNI? – «Salute, per me e per i miei cari».


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DOV’È FINITO SUPER MARIO? L’EFFERVESCENTE PER NATURA, CON IL MARCHIO (MERITATO?) DEL BAD BOY – «Una volta per me tutto era bianco o nero. Ora sto imparando a cogliere le gradazioni del grigio. Non mi riesce facile, ma mi sto abituando».

SE MI SENTO PIÙ CONSAPEVOLE COME PADRE? – «Non mi ė mai stato permesso di essere presente fino in fondo e col tempo mi sono reso conto di quanto sia meravigliosa questa responsabilità».

DA QUANTO NON VEDO I MIEI FIGLI? – «Con Pia va meglio perché Raffaella è più disponibile, ma con Lion è più difficile. Finché non cambiano certe leggi…».

SE ANCHE LORO FANNO SPORT? – «Lei è portata per il karate, mentre lui promette bene a calcio».

COME PAPÀ? – «A otto anni ė presto, ma anche mio padre Franco mi portava al parco per farmi giocare e dopo un po’ mi disse: ‘Non c’è bisogno che ti insegni nulla, dai del tu al pallone’».

DOVE MI VEDRETE IN CAMPO? – «Vorrei rispondere ma non riesco (e ride)».

IL MIO SOGNO? – «Giocare nel Real Madrid…».

IN REALTÀ? – «Cerco un club che mi dia fiducia. Voglio giocare altri due-tre anni. Poi, vado da mio fratello Enock».

DOVE? – «Ora gioca nel Vado tra i dilettanti. Vedremo. Comunque gli ho promesso che chiuderò la carriera giocando insieme a lui».

COME MI SENTO – «Sto bene. Mi sento pronto».

IL MUAY THAI – «In Inghilterra avevo conosciuto un amico che pratica la boxe thailandese e a giugno sono stato lì in vacanza quasi un mese. Mi sono allenato con il campione del mondo Rodtang. Mi diverto e mi fa bene. È uno sport duro».

COME VEDO LA NUOVA SERIE A? – «Non seguo la tv, non mi aggiorno».

POLEMICO? – «Sono innamorato del calcio giocato. Però stanno cambiando troppe cose. In campo vedo tanti atleti alti 1,90 metri, ma nessuno salta più l’uomo. Anche perché adesso appena i ragazzini fanno un tunnel finiscono in castigo».

A ME NON SUCCEDEVA? – «Il giusto. Anche se mi è rimasto un sogno, quel periodo passato a Barcellona, poi Moratti offrì di più al Lumezzane e passai all’Inter».

COSA RICORDO DI QUELL’ESPERIENZA? – «Bellissima, ero con i fratelli Dos Santos, con Thiago Alcantara, Bojan. Si giocava liberamente. Ci insegnavano solo la tecnica: stop e passaggio al volo, niente tattica. Era una gioia andare in campo, quella squadra non era legale, vincevamo 15-0».

ALL’INTER E AL MILAN NON SONO MANCATE LE SODDISFAZIONI – «Certo. Ho avuto e dato tanto in entrambi i club milanesi».

SE SONO INTERISTA O MILANISTA? – «Da ragazzo simpatizzavo per i nerazzurri perché il mio idolo era Ronaldo il Fenomeno, poi non ho mai nascosto la mia simpatia per il mondo rossonero. Ma essere tifoso è un’altra cosa».

IL RITORNO DI ALLEGRI E QUELLO POSSIBILE DI GALLIANI AL MILAN – «Sono felice per Max ed è un bene che si riveda Galliani. Due figure importanti».

BRESCIA IN C – «In Serie A ero il capitano e quando mi tolsero la fascia fui chiaro: ‘Vi renderete conto di chi è il vostro presidente’. Meno male che ora Pasini sta raccogliendo tante energie attorno a sé dopo che si è toccato il fondo».

COSA MANCA NELLA MIA CARRIERA? – «In generale potevo metterci più impegno. Mi resta il rimpianto della Nazionale: potevo giocare di più».

EPPURE HO SEGNATO 14 GOL, COME RIVERA – «Lasciamo stare. Se avessi avuto più chance magari avrei potuto avvicinarmi a Riva. Qualcuno non mi voleva in azzurro… Ma è acqua passata».

SU GATTUSO CT – «Rino merita il mio in bocca al lupo. Ce la metterà tutta».

POCHI ATTACANTI DI QUALITÀ IN ITALIA – «È un problema serio. Ai giovani non viene data continuità, li mandano nelle serie inferiori e dopo pochi mesi cambiano già maglia. Si perdono».

CHI SFONDA TRA PIO ESPOSITO, CAMARDA E VENTURINO? – «Al Genoa mi sono allenato con Venturino, ha buoni colpi: merita fiducia. Anche Camarda l’ho visto in alcuni spezzoni nel Milan e sono curioso di vedere come si muoverà nel Lecce. A me però piace soprattutto Pio».

IN COSA? – «Conosco suo fratello Seba e l’ho visto più volte dal vivo a Brescia. Ha tutto per sfondare. Mi auguro che si faccia spazio nell’Inter, può essere la sorpresa. Ma per stare ad alti livelli bisogna rompere il ghiaccio».

IL MIO PENSIERO SUL CASO LOOKMAN – «Nel mercato ci sono tante storie strane, se non le si conosce bene si rischia di dire inesattezze. E in questa vicenda vedo troppi commenti».

SE MI SONO FATTO UN’IDEA? – «Premessa. Mi sono pentito da tempo per quel gesto a San Siro, quando mi tolsi la maglia dell’Inter. Per questo ora dico che al posto di Lookman, con la testa di oggi, non avrei cancellato dai social le foto con la maglia dell’Atalanta».

PER QUALE MOTIVO? – «È vero che non esistono più le bandiere, che i giocatori prima o poi se ne vanno. Ma i tifosi non c’entrano niente. Meritano riconoscenza e rispetto. E non vale solo per gli atalantini».

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