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·18 May 2024

❗ Ballardini: “Col Cagliari è da dentro o fuori. Ecco come sta Defrel”

Article image:❗ Ballardini: “Col Cagliari è da dentro o fuori. Ecco come sta Defrel”

L’allenatore del Sassuolo Stefano Ballardini ha presentato in conferenza stampa la partita decisiva in chiave salvezza in programma contro il Cagliari.

Queste le parole, riprese da TMW:


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La trasferta con il Genoa ha lasciato l’amaro in bocca. Come mai questo calo di tensione soprattutto dei difensori? “Per me l’errore lo rimedi con la squadra. Oggi siamo arrivati ad un punto che, se ci fermiamo all’errore del compagno, non ce lo possiamo più permettere. Pensare ‘porca miseria senza quell’errore avremmo fatto un altro risultato’. Oggi è indispensabile che la squadra tuteli il singolo, non c’è altra squadra. Contro il Genoa non abbiamo perso per un errore, per l’autogol, il primo gol su calcio d’angolo, per me non abbiamo perso per quella ragione, abbiamo perso perché non abbiamo avuto quella forza che serve per gestire quei momenti lì da squadra. Domani personalità, squadra, consapevolezza che il momento è difficilissimo ma lo superi solo se hai tanta forza che arriva dalla squadra, se hai voglia di ribaltare l’avversario in ogni momento e in ogni zona della gara”.

Con il Cagliari è dentro o fuori, ha in mente di cambiare qualcosa? Torna la difesa a 4? “Bisogna anche dare dei meriti alla squadra, che dopo due partite disastrose contro Lecce e Fiorentina, vai a giocare contro l’Inter e dopo aver preso 8 gol, parlo di prestazione e non di risultato, hanno avuto la forza di fare questa prestazione insieme, poi siamo stati premiati dal risultato, dopo due partite fatte molto male. Questa è una squadra che ha dei valori dentro importanti, che sono umani, tecnici, di generosità, di voglia di fare bene, devono venir fuori questi valori perché se non vengono fuori siamo fuori dalla lotta per rimanere in Serie A”.

C’è la possibilità del ritorno di Defrel? “Defrel si è allenato da giovedì in avanti con la squadra, quindi è disponibile. Gli indisponibili sono i soliti, quindi Berardi e Castillejo”.

Questa squadra quest’anno ha sempre fallito le partite importanti, quella di domani è LA partita. Cosa la può far stare sereno, a parte il fatto che è una squadra di bravi ragazzi? “Se siamo arrivati a 2 partite dalla fine non è che abbiamo fallito sempre. Quello che mi dà delle buone sensazioni è proprio la squadra, le cose che ho sempre sottolineato, le qualità e la serietà di questa squadra, questo è quello che mi dà la forza di dire, la consapevolezza che noi domani faremo la partita che serve. Giochiamo contro una squadra che è in un momento delicato, hanno 4 punti in più di noi: domani è dentro o fuori, se ci togliamo quella pesantezza che questi momenti ti portano ma giochiamo con serietà, generosità, consapevolezza e chiarezza, senza avere quel peso che c’è da un po’ di tempo, se ci togliamo quel peso lì che ci fa far pesare la situazione più del dovuto come è successo a Genova perché dopo il primo gol siamo calati molto nella tensione e nelle motivazioni. Domani togliamoci questo peso e giochiamo come sappiamo, difendiamoci come sappiamo”.

Che Cagliari si aspetta? “A noi poco interessa degli avversari, io sottolineo che se facciamo la prestazione con le nostre qualità e il nostro ordine, la nostra organizzazione, a noi poco interessa degli avversari”.

Domani anche lei può scrivere la storia perché Sassuolo è una realtà che è storia del calcio italiano, non è tanto la retrocessione ma il modo di veder combattere fino all’ultimo secondo per dei colori che hanno un peso specifico superiore a quanto il calcio è abituato a guardare… “Noi siamo concentrati su domani, il tempo per pensare a tutto quanto hai detto tu che mi sembra tutto vero e non c’è da aggiungere altro, non ci penso. Ma questo succede da sempre, il mestiere dell’allenatore è pensare a fare bene durante la settimana per fare bene la prestazione la domenica, tutte le altre cose ti portano via dell’energia, della concentrazione, tu sei concentrato, lavori, ti alleni, parli con la squadra della partita. Poi è chiaro che la partita di domani è di straordinaria importanza per tutti, è chiaro che domani è una partita di straordinaria importanza per tutti, per la società, la squadra, lo staff, l’ambiente, per tutti. Detto questo, se tu sottolinei tutti i giorni questo, invece di essere leggeri, di giocare, pressare e aggredire gli avversari, magari tutto questo ti pesa un po’, con le gambe fai più fatica, non ti smarchi, e dunque è una linea sottile dove bisogna fare attenzione”.

Quale sarà l’ingrediente in più che magari è mancato sin qui per fare quello step in più e per fare un’impresa? “Coraggio e sfacciataggine, bisogna avere coraggio ed essere sfacciati ma in questo bisogna avere equilibrio, bisogna che ci emozioniamo insieme, avendo coraggio sfacciato, intendo voglio la palla, mi faccio vedere, mi prendo delle responsabilità, faccio una corsa in più perché per me il Sassuolo ha dei buoni giocatori, di talento, ma il talento senza il cuore non mi emoziona”.

Col senno del poi, si poteva passare prima al 3-5-2? “Forse sì o forse no. Fino a qualche settimana va avevamo Defrel che fino a quando c’è stato ha fatto bene. Per me è importante esaltare le caratteristiche dei giocatori, poi il modulo oggi non è così importante, chiaramente bisogna avere delle certezze e una quadratura”.

Oggi è il 18 maggio, 11 anni fa il Sassuolo andava in Serie A e oggi sarebbe il compleanno di Squinzi. L’unico che ha memoria di questa data è Berardi, che domani non ci sarà. Manca quella parte lì che dà un peso maggiore alla gara di domani, può essere uno svantaggio per la consapevolezza e del senso di appartenenza? “Può essere che sia così ma bisogna che noi facciamo vedere che oltre al furore agonistico che dovremo mettere domani, oltre alle qualità, forse questo spirito, questa anima, durante l’anno è mancato e domani se manca vuol dire che non abbiamo capito niente”.

Ha pensato a qualche accorgimento per domani, perché la squadra è sembrata un po’ sterile in avanti… “A prescindere dal modulo gli attaccanti devono legare il gioco, se giochiamo a 5 i quinti devono dare ampiezza, quindi bisogna mantenere quella compattezza e quella solidità delle ultime due partite ma al contempo non dare punti di riferimento e attaccare la porta avversaria, a prescindere da come ti disponi”.

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