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Nell’arco della sua carriera, Antonio Conte ha guidato squadre in un periodo di grande successo, riportando i club ai vertici del loro campionato. Ma oltre ai trofei e alle vittorie, c’è stato anche un intenso lavoro sul mercato, con una serie di acquisti e cessioni che hanno plasmato le varie squadre. Vediamo nel dettaglio tutte le campagne acquisti di Conte a partire dalla Juventus.
La prima stagione di Conte sulla panchina della Juventus, nel 2011/2012, è stata caratterizzata da un grande impegno sul mercato. Sono stati effettuati 16 acquisti per un totale di 101,83 milioni di euro, mentre sono state fatte 9 cessioni per un totale di 20,70 milioni di euro. Il bilancio complessivo è stato negativo, con una perdita di 81,13 milioni di euro. Nonostante le numerose operazioni, la squadra ha finito con un disavanzo di 81,13 milioni di euro, spendendo più di quanto ha incassato. Tuttavia, la Juventus è riuscita ad aggiungere 7 giocatori alla rosa.
Nella stagione successiva, 2012/2013, la Juventus ha continuato a investire sul mercato. Sono stati effettuati 9 acquisti per un totale di 72,80 milioni di euro e 11 cessioni per un totale di 23,30 milioni di euro. Anche in questa stagione, il bilancio complessivo è stato negativo, con una perdita di 49,50 milioni di euro. Nonostante le operazioni sul mercato, la squadra ha finito con un disavanzo di 49,50 milioni di euro, spendendo più di quanto ha incassato. Tuttavia, sono arrivati 2 giocatori in meno rispetto a quelli ceduti.
La terza stagione di Conte, 2013/2014, è stata caratterizzata da un cambiamento di rotta. La Juventus è riuscita a ottenere un bilancio positivo, spendendo 23,59 milioni di euro in meno rispetto agli incassi. Sono stati effettuati 13 acquisti per un totale di 45,50 milioni di euro e 13 cessioni per un totale di 69,09 milioni di euro. Il bilancio complessivo è stato di +23,59 milioni di euro. In questa stagione, la squadra è riuscita a raggiungere un perfetto equilibrio tra acquisti e cessioni.
In totale, durante il suo periodo alla Juventus, Conte ha effettuato 38 acquisti per un totale di 220,13 milioni di euro e 33 cessioni per un totale di 113,09 milioni di euro. Il bilancio complessivo è stato negativo, con una perdita di 107,04 milioni di euro. In media, sono stati fatti 13 acquisti all’anno, con un costo medio di 5,79 milioni di euro per ogni calciatore. Allo stesso modo, sono state fatte 11 cessioni all’anno, con un incasso medio di 3,42 milioni di euro per ogni calciatore.
Nonostante il negativo in bilancio, il lavoro di Conte alla Juventus ha dato risultati straordinari sul campo. Durante il suo triennio alla guida del club, la Juventus ha vinto 3 campionati italiani, 2 Supercoppe italiane, ha raggiunto i quarti di finale di Champions League, è arrivata in semifinale di Europa League e in finale di Coppa Italia. Prima dell’arrivo di Conte, la Juventus era in una fase di stallo. Dopo aver chiuso il campionato precedente al settimo posto, il club non aveva vinto la Serie A dal lontano 2002/2003 con Marcello Lippi. Inoltre, non riusciva a conquistare la Supercoppa dall’edizione 2003/2004. L’Europa League sembrava un sogno irraggiungibile, dato che la squadra non era mai riuscita a raggiungere le semifinali. La Coppa Italia era diventata un miraggio, con l’ultima finale disputata nella stagione 2003/2004. E per quanto riguarda la Champions League, i quarti di finale sembravano un traguardo lontano, con l’ultima volta che la Juventus vi aveva raggiunto in data 2005/2006. Ma tutto è cambiato con l’arrivo del coach leccese. Il tecnico ha portato una ventata di freschezza e una mentalità vincente alla squadra. In tre anni, la Juventus ha vinto ben tre campionati italiani consecutivi, diventando la squadra dominante del calcio italiano. Inoltre, ha conquistato due Supercoppe italiane, dimostrando la sua superiorità anche a livello nazionale.
Ma non sono solo i trofei nazionali a raccontare la storia di questi tre anni di successi. La Juventus è stata protagonista anche nelle competizioni europee. Ha raggiunto i quarti di finale della Champions League, dimostrando di poter competere con le migliori squadre del continente. In Europa League, è arrivata addirittura in semifinale. E non possiamo dimenticare la Coppa Italia, dove la Juventus ha raggiunto la finale e la semifinale, dimostrando di essere una squadra completa e competitiva in tutte le competizioni nazionali. La trasformazione operata da Antonio Conte è stata davvero sorprendente. In soli tre anni, ha portato la Juventus dal settimo posto al vertice del calcio italiano. Ha restituito al club il prestigio che aveva perso negli anni precedenti. E tutto questo grazie a una mentalità vincente, a una gestione attenta del mercato e a una grande capacità di plasmare una squadra di successo.
Antonio Conte ha lasciato un segno indelebile anche nella storia del Chelsea. Durante i suoi due anni sulla panchina dei Blues, il tecnico italiano ha vissuto un’esperienza altalenante sul mercato, ma ha ottenuto importanti successi in campo.
Nella stagione 2016/17, il Chelsea ha effettuato quattro acquisti per un totale di 132,8 milioni di euro, ma ha ceduto ben dodici giocatori per soli 108,9 milioni di euro. Il bilancio complessivo ha registrato un deficit di 23,9 milioni di euro. Questo significa che il Chelsea ha speso 23,9 milioni di euro in più rispetto agli incassi ottenuti dalle cessioni dei giocatori. Inoltre, tra acquisti e cessioni, la squadra ha perso otto giocatori rispetto a quelli ceduti, creando un gap nell’organico. Analizzando i numeri, emerge che il Chelsea ha avuto una spesa media di 33,2 milioni di euro per ogni acquisto effettuato. Allo stesso tempo, l’incasso medio ottenuto dalle cessioni è stato di 9,1 milioni di euro per ogni giocatore venduto.
Nonostante il bilancio negativo sul mercato, il Chelsea ha ottenuto risultati significativi in campo. Grazie al lavoro di Conte, la squadra è riuscita a conquistare il titolo di campione d’Inghilterra, dimostrando l’abilità del tecnico italiano nel gestire la squadra e ottenere risultati di prestigio.
Il secondo anno del Chelsea sotto la guida di Antonio Conte ha registrato un altro bilancio negativo sul mercato. Nonostante i successi in campo, la situazione finanziaria della squadra ha segnato un deficit significativo.
Nella stagione 2017/18, il Chelsea ha effettuato nove acquisti per un totale di 260,5 milioni di euro, ma ha ceduto undici giocatori per soli 194,6 milioni di euro. Il bilancio complessivo ha registrato un deficit di 65,9 milioni di euro. Ciò significa che il Chelsea ha speso 65,9 milioni di euro in più rispetto agli incassi ottenuti dalle cessioni dei giocatori. Inoltre, tra acquisti e cessioni, la squadra ha perso due giocatori rispetto a quelli ceduti, creando un dislivello nell’organico.
Analizzando i dati, emerge che il Chelsea ha avuto una spesa media di 28,94 milioni di euro per ogni acquisto effettuato. Allo stesso tempo, l’incasso medio ottenuto dalle cessioni è stato di 17,69 milioni di euro per ogni giocatore venduto. Nonostante il bilancio negativo, il Chelsea è riuscito a raggiungere risultati importanti sul campo. Grazie al lavoro di Conte, la squadra è riuscita a conquistare la FA Cup, dimostrando la forza e la determinazione del gruppo.
Dopo due anni di gestione da parte di Antonio Conte, il bilancio complessivo del Chelsea ha registrato un deficit significativo. Nonostante i risultati sportivi positivi, la squadra ha dovuto affrontare un esborso finanziario considerevole. Durante il periodo di Conte al Chelsea, il club ha effettuato tredici acquisti per un totale di 393,3 milioni di euro, mentre ha ceduto ventitré giocatori per un totale di 303,5 milioni di euro. Il bilancio complessivo ha riportato un deficit di 89,8 milioni di euro. Ciò significa che il Chelsea ha speso 89,8 milioni di euro in più rispetto agli incassi ottenuti dalle cessioni dei giocatori. In media, il club ha effettuato sette acquisti all’anno, con un costo medio di 30,2 milioni di euro per ogni calciatore acquistato. Allo stesso tempo, ha ceduto undici giocatori all’anno, con un incasso medio di 13,1 milioni di euro per ogni cessione.
Nonostante il bilancio negativo, il Chelsea è riuscito a raggiungere importanti traguardi sul campo. Durante il periodo di Conte, la squadra ha conquistato una Premier League, una FA Cup, ha raggiunto il quinto posto in Premier League, gli ottavi di finale in Champions League, nonché le finali di Community Shield e FA Cup. Prima dell’arrivo di Conte, il Chelsea stava attraversando un periodo di crisi. La squadra aveva chiuso il campionato precedente al decimo posto, non riusciva a vincere la Premier League da due anni e la FA Cup da sei anni.
L’Inter guidata da Antonio Conte ha vissuto una stagione di alti e bassi sul mercato degli acquisti. Nonostante alcuni colpi importanti, il bilancio complessivo ha riportato un deficit significativo. Durante il primo anno di Conte all’Inter, il club ha effettuato dodici acquisti per un totale di 192,02 milioni di euro, mentre ha ceduto tredici giocatori per un totale di 66,74 milioni di euro. Il bilancio complessivo ha registrato un deficit di 125,28 milioni di euro. Ciò significa che l’Inter ha speso 125,28 milioni di euro in più rispetto agli incassi ottenuti dalle cessioni dei giocatori. Inoltre, il numero di giocatori acquistati è stato inferiore al numero di giocatori ceduti. Questo ha creato un disavanzo finanziario significativo per la squadra. In media, l’Inter ha speso 16 milioni di euro per ogni calciatore acquistato, mentre ha incassato in media 5,13 milioni di euro per ogni cessione. Questi numeri evidenziano una spesa molto più elevata rispetto agli introiti derivanti dalle cessioni dei giocatori.
La seconda stagione di Antonio Conte all’Inter ha visto la squadra nerazzurra impegnarsi nuovamente sul mercato, ma con risultati finanziari negativi. Nonostante ciò, la squadra è riuscita ad aggiungere nuovi giocatori alla rosa.
Durante questa stagione, l’Inter ha effettuato sette acquisti per un totale di 126,50 milioni di euro, mentre ha ceduto dodici giocatori per un totale di 82,95 milioni di euro. Il bilancio complessivo ha registrato un deficit di 43,55 milioni di euro. Ciò significa che l’Inter ha speso 43,55 milioni di euro in più rispetto agli incassi ottenuti dalle cessioni dei giocatori. Inoltre, il numero di giocatori acquistati è stato inferiore al numero di giocatori ceduti, creando una squadra con meno elementi rispetto alla stagione precedente. In media, l’Inter ha speso 18 milioni di euro per ogni calciatore acquistato, mentre ha incassato in media 6,91 milioni di euro per ogni cessione. Questi numeri confermano una spesa superiore agli introiti derivanti dalle cessioni dei giocatori. Nonostante il bilancio negativo, l’Inter ha continuato a dimostrare il proprio valore sul campo. La squadra ha conquistato il titolo di campione d’Italia, interrompendo il dominio della Juventus dopo nove anni consecutivi. Questo successo è stato il risultato dell’impegno e del talento dei giocatori, nonostante le difficoltà finanziarie.
Dopo due anni di gestione di Antonio Conte, l’Inter si trova con un bilancio complessivo in rosso pari a -168,83 milioni di euro. Nonostante questa cifra negativa, è importante sottolineare che il bilancio non tiene conto dei ricavi derivanti dalle vittorie e dalle qualificazioni in Champions League, che potrebbero influire positivamente sulla situazione finanziaria complessiva del club. Durante il suo mandato, Conte ha portato l’Inter ad effettuare un totale di 19 acquisti per un ammontare di 318,52 milioni di euro, con una media di 10 acquisti all’anno. Il costo d’acquisto medio per ogni calciatore si attesta a 16,7 milioni di euro. Allo stesso tempo, il club ha ceduto 25 giocatori per un totale di 149,69 milioni di euro, con una media di 12 cessioni all’anno. L’incasso medio per ogni calciatore ceduto si aggira intorno ai 5,98 milioni di euro.
Questi numeri riflettono una spesa superiore agli introiti derivanti dalle cessioni dei giocatori, il che ha contribuito al bilancio complessivo in negativo. Tuttavia, è importante considerare che l’obiettivo primario del club non è solo quello di generare profitti dal mercato dei trasferimenti, ma anche di costruire una squadra competitiva che possa ottenere successo sportivo. E in effetti, sotto la guida di Conte, l’Inter ha vissuto una rinascita senza precedenti. Durante i due anni di gestione, la squadra ha conquistato il titolo di campione d’Italia, interrompendo un digiuno di 11 anni senza scudetto. Inoltre, si è classificata al secondo posto in campionato, ha raggiunto la fase a gironi della Champions League per due volte, la finale di Europa League e le semifinali di Coppa Italia per due volte.
Prima dell’arrivo di Conte, l’Inter aveva chiuso al quarto posto in campionato, non riusciva a vincere lo scudetto da 11 anni e non aveva mai raggiunto una finale di Europa League. Inoltre, non era arrivava in semifinale di Coppa Italia da tre anni e non aveva partecipato ad una finale europea da 10 anni, né ad una finale di Coppa UEFA da 22 anni. Questi risultati dimostrano l’impatto positivo di Conte sulla squadra nerazzurra. Nonostante le difficoltà finanziarie, l’Inter è riuscita a ritrovare una competitività e una determinazione che mancavano da anni. Conte ha saputo trasmettere la sua mentalità vincente e ha guidato la squadra verso traguardi importanti.
Nella prima stagione di Antonio Conte alla guida del Tottenham Hotspur, il club ha concluso con un risultato finanziario negativo sul mercato dei trasferimenti. Il club londinese ha registrato un bilancio complessivo di -27 milioni di euro, con spese superiori agli incassi. Durante la stagione 2021/22, il Tottenham ha effettuato tre acquisti per un totale di 29 milioni di euro, risultando in una spesa media di 9,6 milioni di euro per giocatore. Allo stesso tempo, il club ha ceduto due giocatori per un totale di 2 milioni di euro, con un incasso medio di 1 milione di euro per giocatore venduto. Nonostante la significativa spesa per i nuovi arrivi, il Tottenham si è ritrovato con un giocatore in più nella squadra rispetto a quelli che sono stati ceduti.
Il secondo anno di gestione di Antonio Conte al Tottenham Hotspur si è concluso con un bilancio negativo nel mercato estivo. Il club londinese ha registrato una spesa complessiva di 179,90 milioni di euro, superando di gran lunga gli incassi delle cessioni che ammontano a soli 38,75 milioni di euro. Durante la finestra di trasferimento della stagione 2022/23, il Tottenham ha effettuato sette acquisti per un totale di 179,90 milioni di euro, con una media di spesa di 25,7 milioni di euro per giocatore. Allo stesso tempo, solo tre giocatori sono stati ceduti, portando un incasso medio di 12,91 milioni di euro per giocatore venduto. Nonostante gli sforzi nel mercato, il bilancio complessivo del club è stato negativo, con una differenza di 141,15 milioni di euro tra le spese e gli incassi. Inoltre, il Tottenham si è ritrovato con quattro giocatori in più nella rosa rispetto a quelli ceduti.
Dopo due anni di gestione di Antonio Conte al Tottenham Hotspur, il bilancio del club londinese riporta un deficit di 168,15 milioni di euro. Nonostante i numerosi investimenti sul mercato, il Tottenham ha registrato un bilancio complessivo negativo, con 10 acquisti per un totale di 208,9 milioni di euro e solo 5 cessioni che hanno fruttato 40,75 milioni di euro. La media di acquisti per anno sotto la guida di Conte è di 5 giocatori, con un costo medio di 28 milioni di euro per ogni calciatore acquistato. Allo stesso modo, la media di cessioni è di 2 giocatori all’anno, con un incasso medio di 8 milioni di euro per ogni calciatore venduto.
Il Tottenham, nonostante gli sforzi sul mercato, non è riuscito a bilanciare le spese con gli incassi, portando ad un deficit complessivo di 168,15 milioni di euro. Tuttavia, va notato che a questo bilancio negativo vanno aggiunti i ricavi derivanti dalla qualificazione alla Champions League. Durante i due anni di gestione di Conte, il Tottenham ha ottenuto un quarto posto in Premier League e un ottavo di finale in Champions League. Prima dell’arrivo di Conte, il club si era classificato al settimo posto, mostrando un miglioramento nelle prestazioni sotto la guida dell’allenatore italiano. Tuttavia, va anche sottolineato che il Tottenham ha raggiunto una posizione migliore del quarto posto solo tre volte in 32 anni di storia della Premier League, con il triennio di Pochettino che ha ottenuto due volte il terzo posto e una volta il secondo posto.
N.b: il bilancio economico non tiene conto dei ricavi derivanti dalle vittorie e dalle qualificazioni in Champions League, che sicuramente hanno contribuito a mitigare il deficit.
Carlo Gioia
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