Zazzaroni esalta Calhanoglu: «Con lui l’Inter è cambiata, ora Inzaghi dovrà gestire. Sugli arbitri ho avuto un’idea…» | OneFootball

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·23. Februar 2025

Zazzaroni esalta Calhanoglu: «Con lui l’Inter è cambiata, ora Inzaghi dovrà gestire. Sugli arbitri ho avuto un’idea…»

Artikelbild:Zazzaroni esalta Calhanoglu: «Con lui l’Inter è cambiata, ora Inzaghi dovrà gestire. Sugli arbitri ho avuto un’idea…»

Le parole di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, sulla vittoria dell’Inter a San Siro conto il Genoa. Tutti i dettagli in merito

Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, ha analizzato la vittoria dell’Inter contro il Genoa in Serie A.

CALHANOGLU – «La scossa la avvertono tutti, la subiscono gli avversari. Anche il Genoa che ha comunque giocato un’eccellente partita confermando esclusivamente le solite carenze offensive. Fino ai novanta metri è squadra di livello più che buono: ha retto a lungo l’urto e reagito anche dopo lo svantaggio, ma non è andata oltre un paio di occasioni».


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GESTIONE INZAGHI – «A Inzaghi è riuscito il sorpasso sul Napoli: al di là della risposta di Conte a Como, sarà interessante verificare nelle prossime settimane la qualità della gestione delle risorse di Simone che – insieme a Baroni – è impegnato ancora su tre fronti. L’impatto di Lautaro e Barella nella partita è spesso impressionante, da autentici leader; la qualità di Calhanoglu, non riproducibile se non a costi elevatissimi. La differenza più significativa tra l’Inter e il Napoli risiede nei cambi e nel numero di risolutori ed è sempre a favore dei campioni d’Italia che hanno una varietà di realizzatori e suggeritori difficilmente riscontrabile in Europa».

ARBITRI – «Anche ieri a Parma e Venezia, meno a Torino e Milano, ho visto gente che le ha provate tutte per fottere arbitro e avversari, o semplicemente perdere tempo. Suggerirei perciò all’Aia di alzare il livello di attenzione e prendere in considerazione – senza alcun timore – una superiore severità delle punizioni a furbi e furbetti. Non ho mai creduto nella crescita culturale in tempi rapidi e la sportività di molti calciatori è soltanto un’ipotesi ormai: un’eccezione, non la norma».

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