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·30. Juli 2025
Zago: “Wesley adatto a Gasperini. Rios lo avrei preso”

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Intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo, Antonio Carlos Zago ha parlato della Roma, affrontando diversi temi: dall’arrivo di Wesley al mancato acquisto di Richard Rios, passando per le sue opinioni su Gian Piero Gasperini e un ricordo speciale di Franco Sensi. Di seguito, le sue dichiarazioni:
Conosce bene Wesley: che giocatore è e che impatto potrà avere a Roma? “Sicuramente tra i giocatori che ha preso la Roma finora è quello che conosco di più. È cresciuto tantissimo negli ultimi anni, è nel giro della Nazionale brasiliana. Dopo Dani Alves probabilmente è quello che ha impattato di più come terzino destro in Brasile negli ultimi anni. Ha una forza impressionante. Paragonarlo a Cafu è tanto, ma se continua così penso possa fare quello che faceva Cafu: fisicamente lui era una bestia e tecnicamente anche, Wesley potrebbe diventarlo. Penso che la Roma abbia fatto bene a prenderlo, soprattutto penso sia l’uomo adatto per quel ruolo per il gioco di Gasperini”.
È il momento giusto per arrivare in Europa? “Per Cafu si parlava di altri tempi, oggi i giocatori sono più pronti per arrivare in Europa e giocare lì. Wesley ha fatto benissimo con il Flamengo: ha vinto due Libertadores e un campionato. Il calcio brasiliano è cresciuto tantissimo negli ultimi anni, è un campionato più competitivo e fornisce una maggior esperienza ai giocatori. Ovviamente in Italia e a Roma ci può essere scetticismo, ma per essere un giocatore giovane può sostenere quel ruolo per tanti anni. All’inizio dovrà avere tranquillità e tempo per inserirsi bene nel calcio e nella vita quotidiana italiana e penso a Roma potrà avere questo tempo. Ho visto che il club sta puntando tanto sui giovani che, insieme alla spina dorsale dell’anno scorso, possono lottare per la qualificazione in Champions League”.
Cosa pensa, invece, del mancato trasferimento di Rios? “In Brasile il livello economico del calcio è cresciuto tantissimo negli ultimi anni, ora vengono a giocare qui a 27 anni e non più a 34. Avrei voluto tantissimo che la Roma avesse preso Rios, è un calciatore impressionante: ha una testa e una concentrazione incredibile e negli ultimi anni è migliorato tantissimo. Il Palmeiras ha un allenatore che lavora bene con i giovani e avrei voluto vedere Rios con la maglia della Roma, avrebbe potuto giocare tranquillamente a centrocampo visto che gioca anche con la Nazionale colombiana. Forse era un giocatore più preparato per giocare nella Roma rispetto a El Aynaoui, mi sembrava più pronto”.
Come valuta il nuovo corso tecnico di Gasperini? “Forse sarei stato un centrale perfetto per lui, gli piace l’uscita dal basso e da dietro e questo lo facevo tranquillamente. Di Gasperini si possono dire solo belle cose: è stato l’allenatore più forte degli ultimi anni in Italia, insieme a Ranieri che l’anno scorso ha fatto un lavoro impressionante con la Roma. Portare una squadra di media classifica come l’Atalanta a un livello altissimo sia in Italia sia in Europa non è cosa facile. Non conosco Gasperini personalmente ma se ne avrò l’opportunità vorrei conoscerlo, propone un calcio diverso dagli altri. Se fa anche a Roma quello che ha fatto con l’Atalanta potrà vincere tranquillamente lo Scudetto”.
È stato bello ritrovare un brasiliano a Roma: sente ancora qualche vecchio compagno? “Quando la Roma ha vinto c’erano i sudamericani e in particolare i brasiliani. Sin da quando sono arrivato a Roma ho detto che l’obiettivo era vincere qualcosa, alla fine è successo ed è stato un sogno: ho tanti amici in Italia e sono rimasto legato ai colori giallorossi. Roma e i tifosi romanisti rimarranno sempre nel mio cuore. Sento ancora Delvecchio, Candela, il nostro sindaco Tommasi, Montella che ho sentito anche di recente. Mi aspettavo che Tommasi sarebbe potuto diventare magari presidente della FIGC, ma non sindaco di Verona. Montella ha cominciato bene come allenatore, poi è sparito un po’ e ora è tornato benissimo in Turchia tra club e Nazionale. Era uno che parlava sempre di calcio già durante i ritiri, si vedeva che sarebbe diventato un buon allenatore. Penso che anche Di Francesco stia facendo una buona carriera, sta allenando nel calcio italiano che per me è ancora tra i più difficili al mondo. Abbiamo anche un gruppo, parliamo sempre lì. Vedo sempre Di Biagio e Candela che giocano a padel, purtroppo non sono in Italia altrimenti giocherei anche io con loro. Capello? No, con il mister non ho più parlato. Mi hanno invitato per la partita contro l’Everton, il 9 agosto, e penso ci sarà anche lui. Sarà un piacere vederlo”.
Chi è stato Franco Sensi per lei? “Non solo il presidente, anche la sua famiglia. A Trigoria si respirava un’aria familiare, c’era una cappella e prima di ogni partita si celebrava messa: eravamo lì tutti insieme, tutte le settimane. Eravamo una famiglia, sarà impossibile dimenticare tutti quei momenti che abbiamo vissuto insieme”.