Calcio e Finanza
·7. Januar 2025
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La firma è finalmente arrivata. È stato siglato il contratto preliminare che sancisce il passaggio di proprietà del Verona da Maurizio Setti al fondo Presidio Investors.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere del Veneto, attualmente, le parti stanno definendo i dettagli tecnici necessari per il closing, previsto a breve, a metà gennaio. Questo passaggio ufficializzerà il trasferimento del 100% delle quote del Verona al fondo statunitense con sede ad Austin, Texas.
Nel frattempo, alcuni rappresentanti di Presidio sono stati a Verona e sabato hanno assistito alla partita contro l’Udinese. Hanno anche visitato le strutture utilizzate dalla prima squadra e dalle giovanili. I piani per il futuro sono già delineati, nell’ambito di un’acquisizione che vale tra i 120 e i 130 milioni di euro, comprensivi di circa 90 milioni di debiti della società, come risulta dal bilancio chiuso al 30 giugno 2024.
Presidio è composto da un team di 17 persone e guidato da tre managing partner: Karl Schade, fondatore del fondo nel 2007 ed esperto di private equity con una formazione accademica che include un MBA ad Harvard, Christian Puscasiu e Victor Masaya. Josef Auboeck ricopre il ruolo di managing director. Per Presidio, l’acquisizione del Verona rappresenta il primo investimento nel mondo dello sport e del calcio.
Quali sono i prossimi passi? Fino al completamento delle firme, previsto a breve, Setti resta formalmente proprietario del club, ma il suo ruolo cambierà radicalmente. Non sarà più presidente né avrà incarichi apicali nella nuova struttura societaria. Si sta valutando un ruolo diverso per lui all’interno del club. La guida operativa passerà a Italo Zanzi, ex CEO della Roma dal 2012 al 2016, che assumerà il ruolo di amministratore delegato dell’Hellas. Confermati sia Sean Sogliano come direttore sportivo sia Simona Gioè come direttore generale.
La transizione verso la gestione Presidio è stata progettata per essere graduale e mirata. Gli obiettivi del fondo texano sono chiari: aumentare il valore del club, partendo da un rafforzamento dell’area commerciale per incrementare le entrate. Tuttavia, il progetto più ambizioso è legato allo stadio. Il piano prevede l’abbattimento e la ricostruzione del Bentegodi, sempre in Piazzale Olimpia. Questo intervento, cruciale per il futuro economico dell’Hellas, è stato discusso con il sindaco Damiano Tommasi, che vede nel nuovo stadio un’opportunità per rendere Verona una delle città ospitanti degli Europei 2032. L’iniziativa avrebbe anche un impatto urbanistico importante, riqualificando il quartiere Stadio.
Prima di guardare troppo avanti, però, il focus resta sul presente. Il Verona ha un unico obiettivo immediato: mantenere la categoria e restare in Serie A. Con il mercato invernale aperto fino al 3 febbraio, Presidio dovrà definire rapidamente il budget per rafforzare la rosa. Sogliano, nel frattempo, ha già avviato trattative, lavorando al possibile ritorno di Karol Swiderski dal Charlotte e monitorando Ville Koski, difensore centrale finlandese dell’Nk Istra.
Negli ultimi anni, il Verona di Setti ha puntato sulla sostenibilità economica, spesso cedendo molti giocatori. Presidio sembra intenzionato a mantenere questa linea, ma con maggiore solidità finanziaria. Riuscire a trattenere giovani talenti come Reda Belahyane e Daniele Ghilardi almeno fino a fine stagione sarebbe già un segnale di cambiamento.