
Zerocinquantuno
·19. Juni 2025
Sul Bologna il solito scetticismo, nazionale e non solo. Ma la musica è cambiata e i rossoblù possono sfruttare un prezioso vantaggio

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·19. Juni 2025
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Rispetto ad un anno fa, quando assistemmo inermi alle cessioni di Calafiori e Zirkzee come se fossimo ineluttabilmente predestinati a questo scenario, il Bologna ha già compiuto un passo in avanti: trattative apertissime, ma nessun giocatore oggi ha la certezza di lasciare la squadra. Anche questo è un indizio della crescita del club, la cui forza si misurerà non solo nella capacità di trattenere i migliori, ma pure nel trattare alla pari con le cosiddette ‘grandi’, senza cedere alle pressioni degli agenti o di potentissimi presidenti.
Il braccio di ferro col Napoli per Beukema e Ndoye dice proprio questo. Se fino a due settimane fa si dava per scontato che entrambi i calciatori fossero destinati a De Laurentiis, oggi il discorso è circoscritto allo svizzero e a condizioni assolutamente favorevoli ai felsinei, se saranno confermate le cifre di cui si sta scrivendo. In barba al solito clima di scetticismo che a livello nazionale, ma in parte anche locale, continua ad avvolgere il BFC, come se una qualificazione in Champions League e una Coppa Italia messa in bacheca ancora non bastassero a certificare lo status raggiunto dalla squadra ma prima ancora dalla società.
Entrando nello specifico, tra Ndoye e Beukema il più sacrificabile appare senz’altro lo svizzero: primo, perché è più facile trovare un buon esterno d’attacco piuttosto che un ottimo difensore centrale; secondo, perché 40-45 milioni per un giocatore esploso di fatto solo nell’ultima stagione (ricordate cosa si diceva della sua inappetenza offensiva?) sono una cifra difficilmente superabile. Lo scorso campionato, tolte le ultime 3 partite, la difesa guidata dall’olandese ha rappresentato il principale fattore di forza rossoblù. Basti ricordare questa statistica, poco visibile ma eloquente: il Bologna è stata la formazione che ha concesso meno tiri in porta agli avversari di tutta la Serie A.
Ai nastri di partenza del prossimo campionato, Vincenzo Italiano sarà l’allenatore più longevo su una panchina tra le venti partecipanti. Questo vantaggio di esperienza andrà sfruttato, specie nelle prime gare, quelle in cui le avversarie con un po’ meno rodaggio mostreranno più difficoltà nell’assorbire le nuove metodologie d’allenamento e direttive tattiche. Ecco perché mantenere il gruppo il più possibile intatto, sacrificando il minimo necessario e inserendo i giusti innesti, potrebbe garantire al BFC quello slancio iniziale che l’anno scorso, per ovvie ragioni, mancò quasi del tutto.