Skorupski: “Voglio smettere a quarant’anni, giocare ogni tre giorni è una bella sfida. Dopo la vittoria della Coppa Italia ho pianto a dirotto” | OneFootball

Skorupski: “Voglio smettere a quarant’anni, giocare ogni tre giorni è una bella sfida. Dopo la vittoria della Coppa Italia ho pianto a dirotto” | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Zerocinquantuno

Zerocinquantuno

·25. Juni 2025

Skorupski: “Voglio smettere a quarant’anni, giocare ogni tre giorni è una bella sfida. Dopo la vittoria della Coppa Italia ho pianto a dirotto”

Artikelbild:Skorupski: “Voglio smettere a quarant’anni, giocare ogni tre giorni è una bella sfida. Dopo la vittoria della Coppa Italia ho pianto a dirotto”

Tempo di Lettura: < 1 minuto

Nei giorni scorsi Lukasz Skorupski è stato intervistato da WP SportoweFakty, testata giornalistica polacca. Il numero 1 del Bologna, fra le altre cose, ha parlato del suo percorso calcistico tra presente e futuro e svelato un aneddoto personale sulla marcia di avvicinamento alla finale di Coppa Italia vinta il 14 maggio contro il Milan. Di seguito un piccolo estratto delle dichiarazioni rilasciate dal portiere rossoblù.


OneFootball Videos


Idee chiare e fisico di ferro – «Ho in mente di giocare fino a quarant’anni, poi guarderò le partite di mio figlio. In questa stagione, per la prima volta in carriera, ho dovuto scendere in campo ogni tre giorni: devo ammettere che è una bella sfida andare a letto tardi dopo una gara e al risveglio sapere che dopo due giorni tornerai in azione per la Champions League, si finisce per non riposarsi abbastanza. Ammiro molto chi lo fa per un’intera carriera, devi essere come un robot».

Dal dolore alla gioia – «Per la prima volta in carriera mi sono procurato un guaio muscolare (il 7 aprile contro il Napoli, ndr) e ho fatto di tutto per recuperare al meglio. La società spingeva affinché tornassi in tempi brevi, ma col mister eravamo d’accordo di aspettare: in quel periodo ero molto stressato perché pensavo soltanto alla finale, e farmi aiutare da uno psicologo proprio nel giorno della partita mi è stato di grande aiuto. E dopo la vittoria ho pianto a dirotto, perché mi sono sentito realizzato».

Impressum des Publishers ansehen