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·1. August 2025

Simonelli: «Sogno la prima giornata di Serie A negli USA e le partite anticipate alle 20»

Artikelbild:Simonelli: «Sogno la prima giornata di Serie A negli USA e le partite anticipate alle 20»

Ezio Maria Simonelli ha raggiunto i 200 giorni da presidente della Lega Serie A. Di questo periodo lo stesso numero uno della massima serie italiana ha fatto un primo bilancio: «La passione, questa è la motivazione più importante che mi ha spinto ad accettare la candidatura alla presidenza. La presidenza della Lega di A rappresenta molto per me, la sublimazione di una passione e certamente del mio ego».

«Se devo dare un giudizio questo non può che essere positivo e confido che anche i presidenti delle società abbiano la stessa opinione – ha continuato Simonelli a Il Corriere della Sera –. Mi avevano parlato di un’assemblea rissosa, invece finora si è dimostrata compatta. Tutti remiamo nella stessa direzione. Al momento stiamo discutendo di temi e progetti di interesse comune. Forse quando torneremo ad affrontare argomenti finanziari aumenterà la dialettica».


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La questione stadi e i conti dei club italiani

Un bilancio quindi positivo, che però non distoglie Simonelli dal lavoro che attende lui e la Lega: «La prima urgenza individuata è legata al discorso stadi, una vera emergenza per il Paese. Faccio una battuta: per fortuna non siamo degli appassionati bevitori di birra, altrimenti sarebbe un problema andare in bagno negli impianti. La questione stadi va affrontata non solo in vista di EURO 2032».

«Poi ci sono i temi fiscali – ha continuato il presidente di Lega –. Se vogliamo rinverdire i fasti della Nazionale occorre investire sui vivai e in tal caso servono degli sgravi. Infine la pirateria, la madre di tutte le battaglie. Il danno economico per lo sport è di 350 milioni l’anno: sono partite le prime sanzioni per colpire l’utilizzatore del cosiddetto “pezzotto”, bisogna far capire che chi si affida alla pirateria sta rubando, quindi è un ladro. È un fatto anche culturale».

La situazione finanziaria attuale dei club: «I conti economici destano allarme in tutta Europa, ma a breve licenzieremo un provvedimento sulla sostenibilità. Stiamo lavorando in collaborazione con la FIGC. Alla mia elezione dissi ai club che la conflittualità con la Federcalcio era un controsenso. Sarebbe come per una quotata litigare con la Consob. La Serie A mantiene tutto il movimento, ma abbiamo solo il 18% di rappresentatività. Questo minor peso viene controbilanciato in termini di qualità dei rapporti. L’esempio è Milan-Como a Perth. La FIGC ci ha dato semaforo verde ed essendo Gravina vicepresidente UEFA confido che ce lo fornisca anche Ceferin. Quanto alla FIFA, Infantino mi ha ascoltato con attenzione. Del resto, San Siro non sarà disponibile a causa delle Olimpiadi invernali».

La Serie A negli USA e le partite alle ore 20

Nelle ultime settimane la situazione economica è stata la base di una valutazione abbastanza negativa da parte del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis: «Non vedo scenari apocalittici: i diritti tv domestici sono stati venduti fino al 2029. Certo ora ci dobbiamo concentrare sulla cessione dei diritti all’estero, settore dove dobbiamo migliorare. Ecco perché mi sarebbe piaciuto disputare tutta la prima giornata lontano dall’Italia. Dove? Negli USA, avevo ricevuto una proposta economica. Sarebbe bello poterlo fare in futuro, quando magari ci saranno regole più permissive».

Sulla Nazionale: «La seguo con apprensione, ma anche ottimismo e fiducia su Gattuso, sarebbe una catastrofe non partecipare alla terza edizione consecutiva del Mondiale. Troppi stranieri in Serie A? Non conta il numero, ma se sono di qualità. Sono arrivati Modric, De Bruyne, David, Noa Lang, Baturina. Servono i campioni per vendere le partite all’estero: anche io vorrei i nuovi Totti e Del Piero, ma non ci sono. Prima l’alto numero di stranieri nel nostro campionato veniva associato con i benefici fiscali del Decreto Crescita. Ora quel decreto, che ha dato indubbi risultati positivi, non è più in vigore, ma il numero di giocatori comprati all’estero è aumentato».

«Direi che anche senza le stelle come accadeva tempo fa, il nostro torneo resta il più interessante d’Europa: in sei anni hanno vinto quattro squadre diverse – continua Simonelli –. Nessun campionato ha un grado di incertezza come il nostro. Vorrei far appassionare i giovani che sono distratti dai social. Le partite non possono di sera iniziare alle 20.45, devono cominciare prima al fine di attrarre i clienti del futuro: dipendesse da me fisserei il fischio di inizio alle 20».

«Quando sono stato eletto non ho detto di voler essere il presidente di tutti, come spesso accade in simili casi, frase di circostanza che poi spesso non corrisponde ai fatti. Ho detto invece che sarei stato il presidente che ascolta tutti. Diciamo che mi riconosco doti di buon senso e appunto di ascolto, seguo la via del dialogo e della diplomazia: del resto dopo 10 anni da console del Canada», ha concluso Simonelli.

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