AreaFanta
·3. Januar 2025
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Claudio Ranieri Ăš intervenuto in conferenza stampa in vista del sentitissimo derby che attende la sua Roma domenica allâOlimpico contro la Lazio. Ecco quanto raccolto da TMW:
âRecuperati tutti tranne Celik perchĂ© ha la febbre e vediamo domani se avrĂ sfebbratoâ.
Cosa rappresenta per lei, grande romanista, il derby? âRappresenta la stracittadina, tutto quello che puĂČ pensare un tifoso, che sia romanista o laziale, interista o milanista, doriano o genoano. Eâ una partita che senti di piĂč. In questo momento la classifica parla chiaro, loro stanno vivendo un momento eccezionale, hanno fatto un girone stratosferico, giocano con velocitĂ e pochi tocchi e quindi Ăš una squadra temibilissima. Ma il derby fa sempre storia a sĂ©â.
Un ricordo personale del derby di Ranieri da ragazzo? âAndavo in Curva Sud, allâepoca era ancora tre quarti romanista e un quarto laziale. Aspettavamo tutti Dante, il capo-tifoso, per cominciare i cori. Câerano gli sfottĂČ, non câerano tutte le cose che sono successe in seguitoâ.
Cosa le ha fatto capire il mese di dicembre sulla panchina della Roma? âCi ha fatto capire che siamo squadra, che siamo riusciti a ricompattarci. Abbiamo dei difetti e lavoriamo per eliminarli. Ancora non siamo al 100% sotto questâaspetto, perĂČ abbiamo rimesso per lo meno la nave in navigazione. Io non ho mai promesso alle mie squadre niente di che, se non lavoro, sacrificio e voglia di dare il massimo in ogni frangenteâ.
Eâ agitato a pensare che si gioca solo per qualcosa di effimero che conta solo per i tifosi o la tranquillizza? âSe vale solo per i tifosi allora vale anche per me (ride, ndr). No, non mi tranquillizza, mi dĂ lâemozione di sempre. Il derby Ăš il derby. CosĂŹ come ci tengono loro, ci teniamo noi a far bene e vincere la gara. Certo, abbiamo vissuto tutti altri tipi di derby, ma il derby Ăš il derby e si azzera tutto, non conta la classifica. Giocheremo con la stessa voglia di far bene. Non câĂš agitazione, anche perchĂ© non Ăš una buona motivazione. La motivazione Ăš nella consapevolezza della forza dellâavversario, della tua forza e di cosa bisogna fare per vincereâ.
Per tanti potrebbe trattarsi del primo derby. PuĂČ essere un vantaggio? âIl vantaggio Ăš mettere giocatori che stiano bene fisicamente, che facciano reparto, che facciano squadra. Debuttanti o non debuttanti non conta, lâimportante Ăš che stiano bene fisicamente e mentalmente, in connessione lâuno con lâaltroâ.
PerchĂ© in questo momento non fa giocare Pellegrini? âEâ soltanto una considerazione psicologica. Tecnicamente lo considero uno dei migliori centrocampisti in Europa. Sono pochi i centrocampisti che fanno gol e chi ce li ha dovrebbe tenerseli stretti. Ma lui soffre questo fatto dei tifosi e io devo tener presente se un calciatore se ne fa carico o gli scivolano via. Lorenzo si carica tutti i problemi e questo Ăš il suo peccato. Dovrebbe giocare invece con naturalezza, comâera abituato a fare: solo cosĂŹ puĂČ ritornare il giocatore che Ăš, libero da ogni peso. Lui si porta dietro dei macigni. Non Ăš facile giocare in casa che se fa uno-due errori il beniamino del pubblico non succede niente, fa un mezzo errore lui e viene subito caricato di negativitĂ e responsabilitĂ . Il giorno che lo vedrĂČ sereno e tutto⊠Avete visto che non ho avuto alcun problema a metterlo a San Siro e stava per fare gol. Ha la capacitĂ di arrivare a far gol nel momento giustoâ.
La Lazio Ăš forte sugli esterni. âLa squadra di Baroni ha trovato il bandolo della matassa. Sono bravi sugli esterni, sono bravi centralmente, giocano in velocitĂ , ripartono a mille allâora. Io tengo in considerazione tutto. Sono convinto che anche Baroni starĂ tenendo in considerazione tutte le qualitĂ e le difficoltĂ della Romaâ.
Analogie con il derby di novembre 2010, quando la Roma vinse 2-0 e lei nel pre-partita disse che la Lazio aveva tutta la pressione perchĂ© era prima? âNo, perchĂ© nella gestione del gruppo i derby si caricano da soli, i tifosi te lo fanno giĂ vivere in ogni manifestazione. Noi abbiamo aperto il âTre Fontaneâ per augurare buon anno, per incontrare i nostri tifosi e le nostre famiglie. Non dovevamo darci un di piĂč perchĂ© in ogni partita ce lo danno. Loro sono lassĂč, in zona Champions League. Eâ logico che hanno la consapevolezza di voler arrivare in Champions League, una volta toccata. Ma ogni derby Ăš a sĂ© stante, non conta la classifica nĂ© nullâaltro. Conta soltanto il fischio dâinizio, da lĂŹ ci saranno diverse partite nella partitaâ.
PuĂČ essere un vantaggio per lei il fatto che Baroni sia al primo Derby della Capitale? âNo, non credo che sia determinante. Lui mette il pilota automatico, la Lazio va col pilota automatico, bisogna riconoscerĂ . SentirĂ la bellezza, il sapore del derby da allenatore. Ma tutto quaâ.
Pace fatta coi tifosi? âCredo che siamo tutti uniti. ProprietĂ , massaggiatori, magazzinieri, tutti. E anche i tifosi stanno facendo la loro parte. Ho una certa etĂ , una volta si diceva âLa Roma non si discute, si amaâ. Io lâho sempre amata e la amerĂČ sempre nel bene e nel male. Da bambino, un presidente fece anche una colletta e quei tifosi divennero soci vitalizi. I Friedkin ci hanno messo tanti soldi, sarebbe ora di dargli qualche soddisfazioneâ.