Calcio e Finanza
·26. September 2024
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In attesa di conoscere la sentenza relativa alle presunte 115 violazioni del Fair Play Finanziario, il Manchester City mette a segno un punto importante nell’altra causa che lo vede coinvolto contro la Premier League. Infatti, il club ha intentato una causa contro il massimo campionato inglese ritenendo illegittimo il regolamento che vieta i rapporti commerciali fra società che appartengono alla stessa proprietà.
Come riporta il quotidiano britannico The Times, due settimane fa si è tenuta un’udienza privata dell’arbitrato che è iniziato il 10 giugno e quest’ultima si è concentrata sulle regole riguardanti le “Associated Party Transaction” (APT), che il City sostiene siano illegali e contrarie al Competition Act del 1998. Introdotte nel dicembre 2021, in seguito all’acquisizione del Newcastle da parte del fondo governativo dell’Arabia Saudita PIF, le regole sono state ideate per mantenere la competitività della Premier League, impedendo ai club di gonfiare accordi commerciali con aziende legate ai loro proprietari. Il regolamento non vieta questo tipo di sponsorizzazioni, ma stabilisce che queste siano prima valutate indipendentemente per garantire che siano eque rispetto al valore di mercato.
Per una gestione più efficiente possibile, la Premier League ha progettato un database a cui i club devono inviare tutti i contratti commerciali e che, in determinate circostanze, può essere utilizzato per convalidare il valore di tali accordi. Proprio su questo, le 20 società del massimo campionato avrebbero dovuto votare nel corso dell’assemblea in programma a Londra giovedì prossimo. Inoltre, la questione verteva sul fatto che altri club avrebbero potuto visionare i contratti in essere, con le relative informazioni private, delle avversarie. Tuttavia, questo voto è stato rimosso dall’ordine del giorno all’ultimo momento, anche se non sono stati inclusi dettagli specifici su ciò che riguardava l’emendamento.
Proprio per questa ultima novità, le indiscrezioni pendono sempre di più per una vittoria legale del Manchester City, rappresentato da Lord Pannick KC, che porterebbe ovviamente a delle modifiche per quanto riguarda il regolamento sulle sponsorizzazioni da parti correlate. Inoltre, l’esito di questa controversia fra City e Premier potrebbe avere riflessi, non ancora meglio specificati, anche per il già citato procedimento sulle presunte violazioni del Fair Play Finanziario inglese.
Rimane, infine, il sentimento di diversi club inglesi che temono come una modifica del regolamento sulle parti correlate porti a un ampliamento del divario interno alla Premier League con i club più ricchi, fra cui appunto il Manchester City, che potrebbero portare avanti una strategia di sponsorizzazioni pressoché senza limiti sfruttando l’aria di influenza dei proprietari della società. Basti pensare al Newcastle e a PIF, che di fatto potrebbero attingere a piene mani da marchi sauditi senza nessun limite imposto dall’alto.