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·3. Juli 2025

Primavera, Federico Guidi : “Il passato è andato, ora pensiamo al presente e al futuro”

Artikelbild:Primavera, Federico Guidi : “Il passato è andato, ora pensiamo al presente e al futuro”

Il nuovo allenatore della Roma Primavera, Federico Guidi, è tornato alla guida dei giovani talenti giallorossi. Il mister è stato intervistato dai microfoni ufficiali del Club capitolino. Queste le sue parole:

Le emozioni di questo ritorno? “Emozioni forti, piacevoli da vivere e difficili da raccontare. Quando si tratta di un ritorno vuol dire che hai lasciato qualcosa che ti ha toccato. Avevo lasciato una società e una città in cui mi ero trovato benissimo, oltre a delle persone a cui sono rimasto sempre legato. Tornare qui è motivo di forte emozione e siamo subito pronti a ripartire da dove ci eravamo lasciati”.


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Subito tante riunioni, che sensazioni ha avuto? “In tutti noi c’è tanta voglia di iniziare, tanta motivazione nel fare il massimo. Ho trovato un ambiente estremamente sensibile a ciò che riguarda il calcio giovanile, il mondo della Roma a trecentosessanta gradi. Colgo l’occasione per ringraziare la famiglia Friedkin, che avevo avuto la fortuna di conoscerla qualche anno fa. La ringrazio per avermi riportato, con il direttore Massara e tutta la direzione sportiva: Alberto De Rossi, Federico Balzaretti, Simone Ricchio… Con loro mi sono interfacciato in questi giorni e sono stati il motivo del ritorno. Sono grato alla proprietà per aver visto in me la figura giusta per migliorare questi ragazzi e portarli nella prima squadra. Questa è la nostra prima missione”.

Quali sono le altre motivazioni che la hanno spinta a tornare? “Ringrazio il Milan e il direttore Vergine per avermi dato la possibilità di guardarmi altrove. Lì sono stato bene: è una società che mi ha migliorato, lascio un gruppo di lavoro in cui sono stato molto bene. Poi ho sentito la necessità di guardarmi intorno per accettare nuove sfide. Inizialmente la mia priorità era quella di tornare nel calcio dei grandi: ho avuto offerte da società di Serie C. Ma la chiamata della Roma ha un fascino particolare ed è stato per me un motivo che mi ha spinto a scegliere velocemente”.

Accordo su base biennale: che cosa vede in questi due anni di futuro? “Ho sposato un’idea che condivido: quella dello sviluppo dei nostri talenti. Perché la Roma ha grandi potenzialità a livello giovanile; devono trasformarsi in qualità e proiettarsi nel calcio che conta. Tutto ciò che mi è stato prospettato a livello di idee su come far crescere i giovani trova il mio consenso. Dovremo essere bravi a lavorare su questi ragazzi”.

Sulla panchina del Milan ha affrontato la Roma, un gruppo che in parte ritroverà. Che idea si è fatto? “Il gruppo dei 2006, 2007 e 2008 sono gruppi che già conoscevo. Li ho avuti molte volte nella settimana, in allenamento. Sono ricchi di talento. L’anno scorso hanno fatto una stagione straordinaria, fermandosi in semifinale: ciò non toglie quello che hanno fatto in regular season, perché hanno chiuso al primo posto. Ma al di là del risultato, è per come hanno performato i ragazzi che l’anno è stato estremamente positivo. Ritroverò molti di loro e sono consapevole della possibilità di alzare il loro livello, per conciliare la crescita con i risultati. I risultati devono essere uno strumento che ci fa capire che il lavoro svolto è nella direzione giusta”.

Quanto è importante ripartire già da una base solida? “È importantissimo, è stato anche un motivo che mi ha spinto a fare questo tipo di scelte, perché so con quali professionisti avevo avuto la fortuna di conoscere tre anni fa quando venne la prima volta e ho conosciuto dei professionisti esemplari estremamente preparati, questo è stato per me un motivo ,una spinta in più a scegliere la Roma, perché so che possiamo partire in maniera spedita ed incidere positivamente proprio in maniera veloce sui ragazzi e sulla squadra. Quindi questo per me è stato un motivo estremamente importante, anche perché credo che nel calcio moderno per incidere sui ragazzi serve la coesione e la sinergia di un intero staff.”

In precedenza alla finale contro il Sassuolo, si riparte anche un pochino da lì per provare a prendersi la rivincita? “Sì, perché è stato un po’ un mio cruccio e forse anche il cruccio di tanti di quei ragazzi perché sarebbe stato la chiusura di un cerchio, nel senso che avevamo riportato a Trigoria la Coppa Italia, la Supercoppa italiana e quindi magari chiudere riportando a Trigoria anche lo scudetto sarebbe stato veramente qualcosa di straordinario. Era la chiusura di un cerchio di quei ragazzi che avevano svolto un percorso nel settore giovanile fantastico e tanti di loro ora li vediamo sia nella nostra prima squadra, ma anche in giro per l’Italia che stanno facendo parlare di sé per come stanno performando e questo è per me l’emozione più grande e anche del settore giovanile la nostra missione. È proprio creare questi tipi di calciatori performanti è chiaro che in me è rimasta quella voglia di rivincita, ma la voglia di cercare di arrivare a quel traguardo finale che sarebbe il coronamento di tutto e quindi per me una una spinta in più a cercare di fare il massimo ogni giorno.

E tra un paio di settimane il campo. “Che poi la cosa più bella è quella motivazione, la passione che ci spinge a volere proprio respirare il profumo del campo, a ritornare a fare quello che sono le nostre cose , interagire con i nostri ragazzi preparare tutta la seduta di allenamento, insomma la bellezza del nostro mestiere o la fortuna di fare quello che era la mia passione. Quindi cercherò di farlo come ho sempre fatto, anzi, in questo momento mi sento anche di promettere di cercare di continuare a migliorarmi perché tutto ciò che ho fatto in passato è passato ora si pensa al presente e al futuro.

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