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·26. Juni 2025

Parma, Cuesta si presenta: “Vogliamo sviluppare una nuova filosofia. Amo imparare da tutti”

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Dopo l’addio di Chivu, diventato il nuovo allenatore dell’Inter, nella giornata di oggi il Parma ha presentato il suo nuovo allenatore Carlos Cuesta.

Il Parma, nella giornata di oggi, ha presentato alla stampa il nuovo allenatore della prima squadra Carlos Cuesta. Lo spagnolo, dopo l’esperienza come vice di Arteta, è diventato l’allenatore più giovane dei top 5 campionati europei.


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Parma, le prime parole di Cuesta

L’introduzione di Cuesta: “Ringrazio tutti per la presenza. Mi scuso se non parlo un italiano perfetto, volevo ringraziare la società, il presidente Krause e l’Arsenal per avermi permesso di esser qua. Ringrazio anche mister Pecchia e mister Chivu per il lavoro svolto che ci dà le basi per costruire il presente e il futuro del Parma Calcio”.

Quali sono le prime emozioni? “Mi sento onorato di far parte della storia di un grande club in Italia e all’estero. E’ stato naturale, ho sentito grande fiducia da quando ci son stati i primi contatti. L’età può destare sorpresa, ma è sempre stato così nel mio percorso, per me è solo un numero. Non voglio avere questo come alibi o scusa, voglio esser valutato da allenatore del Parma e voglio fare del mio meglio come ho sempre cercato di fare nella mia vita”.

Come si gestisce uno spogliatoio con giocatori più esperti di te? “Come dicevo prima l’ho già vissuto in passato, ho iniziato a 24 anni all’Arsenal e c’erano giocatori più grandi di me. Per me è fondamentale far capire che sono una buona persona e trovare quel feeling che può dar valore ai ragazzi, così si crea un rapporto che permette di esprimere il loro valore, è il mio obiettivo”.

Parma, Cuesta: “Ho chiari i miei principi”

Hai un modello?

“Non ho un modello, voglio imparare da tutti. Ho avuto tanti punti di riferimento, lavorare in Spagna in Italia e in Inghilterra con Arteta mi ha aiutato tanto a sviluppare certe idee. Io cerco di imparare da tutti e non solo da chi lavora nel calcio, voglio dare la possibilità ai giocatori di crescere”.

Cosa cambierà da vice allenatore al ruolo di tecnico?

“Le responsabilità sono diverse, io ho cercato di aggiungere valore aiutando i ragazzi ad esprimersi al massimo del potenziale. Ora cambio ruolo, sicuramente la scelta non la influenzo ma la faccio adesso”.

Quali sono gli obiettivi e che idee porta?

“Non penso sia giusto porre aspettative perché non portano risultati. Il risultato lo porta lo standard quotidiano, il nostro focus è su quello. Ora dobbiamo conoscere bene l’ambiente e i giocatori, sicuramente porteremo certi aspetti di organizzazione, vorremo essere attenti in entrambe le fasi. Avremo principi chiari, le nostre idee saranno mirate sull’obiettivo di sfruttare al massimo le risorse che abbiamo a disposizione e fare del nostro meglio per trasmettere un’identità di squadra”.

Parma, Cuesta non si sbilancia sul mercato: “Dovrò parlare con la società”

Si è già fatto un’idea della rosa a sua disposizione? “Le valutazioni interne le farò con la società. La squadra ha le potenzialità per lavorare molto bene”.

Quanto sarà importante ripartire dall’ossatura della rosa e c’è qualche ragazzo giovane che potrà portarsi dalle sue precedenti esperienze? “Tutte le valutazioni sulla rosa saranno fatte nel momento giusto, adesso non è il momento”.

Che differenze si aspetta tra il calcio italiano e gli altri che ha conosciuto? “Il calcio è globalizzato, non posso fare valutazioni specifiche sui Paesi. Io cerco di imparare da tutti, porto con me le esperienze vissute nei vari Paesi e prendere il meglio che può aiutarmi per il mio compito. Secondo me la differenza è nel contesto e nelle persone con cui ragioni, l’obiettivo è provare a tirare fuori la migliore versione possibile di me”.

Che tipo di giocatori servono per il suo calcio? “Il punto di partenza è il giocatore che ho, non come voglio giocare. In relazione alla rosa si creano poi i mezzi per sfruttare al massimo quanto si ha a disposizione”.

E’ un allenatore che si adatta alle caratteristiche dell’avversario? “La Serie A è un campionato con tanti giocatori bravi, tanti allenatori bravi. E’ una sfida veramente bella. Noi avremo un’identità chiara, una linea guida, ma nel calcio devi essere versatile e avere soluzioni per i diversi contesti. Gli avversari ci creeranno problemi e situazioni da affrontare, noi dovremo trovare le soluzioni giuste per imporre il nostro calcio”.

Parma, Cuesta sorpreso: “Non mi aspettavo quest’opportunità”

C’è un reparto dove il Parma ha più potenziale? “Non credo ci sia un solo reparto, c’è potenziale e nel calcio di oggi devi esser completo. Devi saper difendere in blocco basso, saper pressare alto e giocare quando ci sono gli spazi o quando non ci sono. Vogliamo avere più soluzioni per adattarci ai contesti e sfruttare al massimo il nostro potenziali. Si attacca in undici e si difende in undici, tutti con la stessa linea ma con diversi compiti e ruoli. Nel calcio di oggi sei una squadra quando attacchi o quando difendi”.

L’anno scorso il Parma ha avuto due allenatori agli antipodi, si sente vicino a Chivu o a Pecchia? “Dobbiamo difendere molto bene e attaccare molto bene, dobbiamo far gol e non prenderlo. Quello è l’obiettivo ed è la linea, nel calcio ci son momenti in cui attaccare e difendere, bisogna saper fare entrambi”.

Da quanto tempo aspettava una chiamata? “Non me lo aspettavo, ero concentrato sul mio lavoro all’Arsenal ed ero davvero felice, ma quando è arrivata l’opportunità ho sentito fosse quella giusta. Ho sempre cercato di prepararmi al meglio, questo è il compito come collaboratore o anche come primo allenatore, l’obiettivo rimane aiutare sempre i ragazzi. Poi nella vita arrivano occasioni quando non te lo aspetti, è arrivata e ora siamo qua per continuare un percorso iniziato”.

L’impatto con Parma come è stato? “Ho sentito un’energia molto bella, la avevo avvertita già dai primi contatti. Ho trovato gente umile che ha voglia di lavorare e farti sentire a casa. Ho sentito tante cose belle sull’ambiente che si crea al Tardini, sono tante cose che vogliamo vedere in campo. La voglia di lavorare, la mentalità, la solidarietà, aspetti che saranno fondamentali nel nostro modo di giocare, vivere ogni giorni e rappresentare il Parma nel miglior modo”.

Fonte foto: Imago

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