Napoli, senti Cannavaro: «Conte sa che per vincere servono i clean sheet; e a chi si lamenta degli 1-0 dico questo…» | OneFootball

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·8. Mai 2025

Napoli, senti Cannavaro: «Conte sa che per vincere servono i clean sheet; e a chi si lamenta degli 1-0 dico questo…»

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Le parole di Fabio Cannavaro, ex difensore del Napoli, sulla corsa Scudetto: «C’è una bellezza nell’1-0 straordinaria e Conte lo sa»

Fabio Cannavaro ha parlato a Il Mattino sullo sprint finale del Napoli, che punta a cucirsi sul petto il quarto Scudetto. Di seguito le sue parole.

CANNAVARO E LA SERIE A«Abbiamo perso un po’ tutti la testa. Capisco che è bello seguire le mode, filosofeggiare, esaltare la bellezza del gioco e del tiki-taka. Ma mi sa che abbiamo perso di vista l’essenza del calcio: vincere. C’è una bellezza nell’1-0 straordinaria che faccio fatica a non comprendere come possa non essere apprezzata».


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IL NAPOLI DI CONTE«Conosco Antonio, è un vincente. So che lui sa bene che si hanno più possibilità di vincere se si insegue il record di clean sheet piuttosto che ogni volta un 4-3. Si torna al primato della difesa, che è l’essenza stessa del nostro dna calcistico. Ma se il Napoli non ha mai preso un gol su calcio d’angolo, significa che dietro c’è tantissimo lavoro. Giorno dopo giorno».

INTER-BARCELLONA«Certo, chi non si è divertito? Magari, però, ai catalani un po’ meno. Però a loro resta l’orgoglio di aver visto Yamal, Pedri e tutti quelli delle nuova generazione del Barça giocare a viso aperto a San Siro».

GIOVANI IN ITALIA«Non credo che Velasco abbia ragione. Il punto è che non ne escono più di talenti così dai nostri settori giovanili: sennò chi non oserebbe rischiare con simili fenomeni? D’altronde, Donnarumma ha esordito a 16 anni, Tonali giovanissimo. Io la prima gara in Serie A l’ho fatta a 19 anni. La verità, amara, è un’altra: non ce ne sono in Italia».

DUELLO SCUDETTO«Non credo che la vittoria dell’Inter sia un vantaggio per il Napoli. Il morale dei nerazzurri sarà alle stelle. Ma Antonio ha troppa esperienza per non sapere che deve pensare a fare 7 punti in queste tre partite. Perché Inzaghi non mollerà».

I DUBBI DI CONTE«Non lo so cosa farà. Ho letto l’intervista al Mattino del mio amico Ciro Ferrara che invece è sicuro che resterà. Io non ho le sue certezze. A gennaio non gli hanno preso nessuno, e questa cosa gli pesa. Anche io, se mi avessero venduto Kvaratshelia senza prendermi nessun altro, avrei fatto “burdello”. La sua reazione è normale. Manda un doppio messaggio: ai calciatori, quello di non mollare. E alla società».

MERCATO E GARANZIE«In tanti, in Italia, hanno preso l’abitudine di vincere e andare via. Lui vuole garanzie sul mercato, lo vuole importante, da 200-300 milioni (ride). Le avrà? Il nodo è tutto qui».

IL LAVORO DI CONTE«In tutto. Ma non mi piace parlare di miracolo. C’è uno zoccolo duro in questo gruppo che spesso viene sottovalutato: Di Lorenzo, Politano, Rrhamani, Lobotka, Meret. La sua bravura principale è stata nel gestire la società. Ora c’è solo uno che ha diritto a dire le cose, ed è lui. E lo fa in maniera perfetta».

RISCHI FINALI«Tre punti vuol dire una giornata storta e azzeri tutto il vantaggio. Ecco, il Napoli non deve mollare sapendo che alle sue spalle è inseguita da una corazzata».

RICORDI DI MADRID«Certo, “la remuntada” di sette punti al Barcellona con il successo della Liga per la miglior differenza reti. Le insidie sono ovunque, soprattutto in una gara in apparenza agevole come quella con il Genoa. Ma Antonio sa bene che le cose si vanno a prendere e non si aspettano. Anche perché nessuno te le porta…».

ORIALI UOMO CHIAVE«Nessun dubbio che lo sia. È uno dei pezzi di storia del nostro calcio. Basta un suo sguardo. L’ho avuto al Parma e all’Inter: è un valore aggiunto enorme».

VITTORIA VS BEL GIOCO«Ho perso con la Dinamo Zagabria una partita col 75 per cento del possesso e 25 tiri in porta. Il 30% dei gol arriva su calci piazzati. Le emozioni le regala una vittoria, non certo 30 passaggi prima di arrivare in porta. Io preferisco vincere 1-0 che perdere 4-3».

CONTE COME CANNAVARO«Io come lui faccio parte di una generazione che se non vince una gara, sta male per giorni. Il bravo allenatore è quello che riesce a far migliorare un proprio calciatore. Come ha fatto Conte col Napoli».

SCUDETTO A PARMA?«Si chiuderebbe un cerchio: c’è la foto mia con Pino Taglialatela che piangiamo dopo la retrocessione degli azzurri proprio dopo il ko del Tardini. Era il 1998. Se il Parma dovesse essere già salvo, sarei contento di una vittoria del Napoli proprio lì».

ESPERIENZA A ZAGABRIA«Sette giorni dopo che hanno mandato via il direttore che mi aveva portato, hanno liquidato anche me. Alla Dinamo ho imparato un’altra lezione: devo smettere di buttarmi anima e corpo in casi complicati. Voglio solo allenare. Ovunque. Ma voglio sbagliare da solo, iniziare un progetto dall’inizio».

L’INTER E LA CHAMPIONS«Inzaghi ha dato una dimostrazione che in coppa è difficile da battere. Ha fatto una grande impresa, la sua Inter è forte».

YAMAL E IL PALLONE D’ORO«Se vinceva la Champions, magari sì. Ma lui è un talento avvantaggiato dalle regole del calcio moderno. A volte davvero penso a Maradona e cosa avrebbe potuto fare con il Var a tutelarlo».

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