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·2. November 2024
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Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, è stato il vicepresidente del Milan e oggi è il presidente onorario del Milan. Stasera si gioca Monza–Milan, la gara del suo cuore, e ne ne ha parlato a La Gazzetta dello Sport.
LA GARA DELL’ANIMA – «Meglio ancora: la definirei la partita dell’amore. Silvio era e sarà sempre amore, l’ha avuto per tutti. Eravamo molto legati, un rapporto speciale. Quando mi telefonava, mi diceva “ciao amore”. Mi manca uscire da Arcore e non avere lui che mi accompagna fino alla porta, aspettando di vedermi salire in macchina».
MONZA-MILAN OGGI – «Un percorso pazzesco, grazie anche alla longa manus di Galliani: loro due un binomio perfetto. Io però allo stadio non ci sarà: soffro troppo. Tifo per un pareggio. Il cuore alla base è milanista, ma è diventato anche monzese»
LA SOCIETA’ – «Cedere una quota preferibilmente di minoranza, per poi proiettarla verso una società solida che possa ulteriormente investire. Con Mario Gabelli working in progress, la due dilegence è finita, il dialogo è aperto. Na ripeto, se la cosa andasse in porto, dapprima si tratterebbe di una quota di minoranza, anche perché non possiamo passare sul cadavere di Galliani (sorriso, ndr). Senza dimenticare però che i figli di Silvio rispettano la volontà del padre di portare avanti il Monza, ma non avendo la sua passione in termini calcistici non si può far loro richieste miracolose. Bisogna pensare che tipo di futuro dare a questo club. Se mio fratello avesse avuto qualche anno in meno, l’approdo naturale sarebbe stato la Champions».
GALLIANI DI NUOVO AL MILAN – «Noi intendiamo continuare con lui, ma chiunque subentri lo deve prendere, sarebbe un suicidio non farlo. Se però succedesse, rivederlo al Milan sarebbe bello, ne saremmo felici. Prima però ci siamo noi».
IBRAHIMOVIC – «C’è stata la volontà mediatica di dargli un ruolo da frontman. Ma credo abbia ancora buoni margini di miglioramento».
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