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·20. Mai 2025
đ€© Mantova, Cella: âSalvezza gioia immensa, la volevamo fortemente. Proveremo a convincere Possanzini a restareâ

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·20. Mai 2025
Stefano Cella, difensore del Mantova, ha analizzato la strepitosa salvezza raggiunta dai Virgiliani al termine dellâultima stagione di Serie B sulle colonne della Gazzetta di Mantova.
âCampionato positivo sia per la squadra e sia a livello personale. Prevedo un futuro armonioso per il club, perchĂ© qui si puĂČ soltanto migliorare. Ho fatto la giusta gavetta e il sapore di quello che ottieni sul campo Ăš tutta unâaltra cosa. Anche per questo ero strafelice al termine della gara con il Catanzaro, perchĂ© avevo raggiunto lâobiettivo che mi ero posto fin dal mio arrivo. Inserirsi in tutti i meccanismi allâinizio non Ăš stato semplicissimo. Una volta rodato, perĂČ, mi sono sentito parte integrante della squadra e credo che nelle ultime partite si sia vistoâ.
âPer la squadra credo che il fischio finale contro il Catanzaro sia stato una gioia immensa per quanto volevamo questa salvezza e per quanto lâavevamo cercata. Il momento piĂč brutto invece Ăš stato lo 0-2 in casa con la Reggiana, dove eravamo in balia degli eventi. Poi forse anche dopo Pisa, ma io in quel momento ero via per la scomparsa di mio padre e non lâho vissuto in prima linea. A livello personale, invece, ho sofferto dopo lâespulsione a Catanzaro, perchĂ© avevo lasciato in difficoltĂ i compagni. Invece ho gioito tanto dopo il goal allo Spezia, che purtroppo poi mi Ăš stato annullato dal VAR. Peccato, avrei voluto dedicarlo a mio papĂ â.
âTanti goal subiti? In certe partite potevamo fare meglio, se i dati dicono quello una ragione câĂš. Ă un motivo per migliorare il prossimo anno, un altro Ăš il rendimento in trasferta. Non so perchĂ© fuori casa abbiamo ottenuto soltanto 13 dei nostri 44 punti: sicuramente la spinta dei nostri tifosi câentra, con loro abbiamo un legame eccezionale e non scorderĂČ mai quando ci incitarono dopo i KO di Modena e Frosinone. Una parte di salvezza Ăš anche loroâ.
âIl gioco che facciamo ci porta a controllare le partite. Se tu gestisci i tempi e il gioco, gli altri possono fare qualcosa solo in base ai tuoi errori. E questo aiuta tanto sul piano psicologico, dĂ sicurezza. E poi miriamo a vincere tutte le partite, per cui vediamo il bicchiere sempre mezzo pieno. Il mister? Siamo tutti legatissimi a lui, anche chi ha giocato meno. Lo stimiamo per ciĂČ che fa in campo e come uomo. Quando ho avuto il problema con mio padre, Ăš stato il primo a dirmi di non preoccuparmi e prendermi i miei tempi. E lo stesso grazie devo dirlo al direttore e al presidente, che Ăš anche venuto al funeraleâ.
âFuturo? Nel calcio non si sa mai, ma i sarei contentissimo di restare a lungo. Qui per la serietĂ del presidente e del direttore si puĂČ soltanto migliorare. Ci sentiamo parte di un progetto molto ambizioso, in cui si mira sempre a fare meglio della stagione precedente. Diciamo al mister di restare? SĂŹ, sicuramente. Magariâ.