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·18. Januar 2025
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Corriere dello Sport (I. Zazzaroni) – È come se da qualche tempo Lorenzo giocasse contro Pellegrini, l’istinto contro la ragione, l’amore sconfinato per la Roma contro la sensazione di essere sopportato e alla fine di un percorso: il gol nel derby un istante di sconfinata felicità prima di ricadere immediatamente dentro la realtà. Una realtà in questo momento più amara che dolce. Per più di un motivo – e anche per affetto e stima calcistica – ho seguito con particolare attenzione la mezza partita del capitano, quarantasette minuti in cui s’è spinto spesso in avanti, anche più avanti di Dovbyk, per cercare un altro gol, un altro momento di approvazione della sua gente. Dell’Olimpico.
Un’altra ricarica emotiva: gli è andata male e bene quando Leali ha respinto sulla riga la sua conclusione ravvicinata, favorendo comunque il punto dell’1 a 0. Poco dopo proprio un suo mancato intervento ha consentito al giovane Masini di prendersi la soddisfazione più grande con l’unico tiro del Genoa – fino a quel momento – verso la porta di Svilar. La partita di Lorenzo è finita con un problema al ginocchio, ma forse non era mai cominciata del tutto. Oggi il Nostro è di fronte a un bivio di carriera.
Ha detto che sarà il campo a decidere il suo futuro, intendendo che soltanto le prestazioni potranno indurre i Friedkin a cambiare idea. Una bella sfida e una salita: per vincerla Lorenzo dovrà risultare più forte di Pellegrini.