Leoni Inter, Legrottaglie ammaliato: «Mai visto uno così, vi racconto che difensore è e a chi assomiglia. Chi lo prende fa un affare! Anche in Nazionale…» | OneFootball

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·11. Juli 2025

Leoni Inter, Legrottaglie ammaliato: «Mai visto uno così, vi racconto che difensore è e a chi assomiglia. Chi lo prende fa un affare! Anche in Nazionale…»

Artikelbild:Leoni Inter, Legrottaglie ammaliato: «Mai visto uno così, vi racconto che difensore è e a chi assomiglia. Chi lo prende fa un affare! Anche in Nazionale…»

Leoni Inter, Legrottaglie ammaliato: «Mai visto uno così, vi racconto che difensore è e a chi assomiglia. Chi lo prende fa un affare!»

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Nicola Legrottaglie, oggi direttore sportivo e fino alla stagione scorsa “Head of Performance” della Sampdoria, parla di Giovanni Leoni e dell’interesse sempre più crescente da parte del mercato Inter per il giovanissimo difensore del Parma.

IL SUO ARRIVO ALLA SAMP – «Tutto nacque grazie al suo procuratore: in quel periodo stavamo chiudendo per Alvarez dal Sassuolo alla Samp, lui seguiva anche Leoni e ce lo propose. Inizialmente volevamo aggregarlo alla Primavera, lasciandogli la possibilità di allenarsi in prima squadra, ma non appena lo vedemmo più da vicino, io, Andrea Mancini e Pirlo capimmo che c’era qualcosa di strano…».


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OVVERO? – «Ci siamo chiesti perché un ragazzo con qualità e potenzialità come le sue giocasse ancora in Primavera 2. Era assurdo. E infatti con noi in B ha esordito subito. Qualità pazzesche che si sono viste dal primo istante. Io non avevo mai visto un ragazzo così a 16-17 anni appena».

PRONTI, VIA, SUBITO TITOLARE – «All’esordio entrò per una ventina di minuti, poco dopo giocò dal 1’ e si prese la titolarità. La prima cosa che ci dicemmo io, Pirlo e Andrea Mancini fu chiara: ‘Questo è un potenziale Premier League da 30 milioni facili’. Leoni ha caratteristiche che si vedono su pochi profili: fisicamente è già formato come se avesse 30 anni, è tutto strutturato, poi ha un’intelligenza calcistica che gli permette di non soffrire né sul breve né sul lungo. Nonostante un’altezza davvero notevole. Considerando l’età che ha deve mettere ancora un po’ di forza e costituirsi ulteriormente a livello muscolare, ma da qui a 3 anni esploderà».

PAGATO POCO E RIVENDUTO A 8 MILIONI, RESTA IL RIMPIANTO PER AVER AFFRETTATO LA SUA CESSIONE? – «Per il suo acquisto spendemmo 1,5 milioni: una cavolata. Poi l’hanno ceduto a 7-8, sì, ma io non l’avrei mai fatto. Leoni avrebbe potuto fare il titolare alla Samp almeno un altro anno, poi l’avrebbero visto tutti e non se ne sarebbe andato per meno di 15 milioni. E il prezzo sarebbe salito di settimana in settimana. Io sono andato via l’estate scorsa e Giovanni era ancora della Sampdoria. Poi è subentrato Accardi e credo che l’operazione l’abbia fatta lui. Non so come sia andata la sua cessione».

LEONI CONTENTO DI COM’È ANDATA – «Al ragazzo è andata anche meglio, perché è salito in Serie A, ha giocato, e adesso andrà in una grande squadra. Ma è giusto: quello era il suo percorso. Chi prende Leoni fa un enorme affare».

CHE RAGAZZO È? – «Parlavamo spesso, da ex difensore ho sempre cercato di dargli qualche indicazione. Giovanni è una persona eccezionale: viene da una famiglia perbene, è molto intelligente, di un’educazione impressionante. Ha rispetto di ruoli e persone, prima di fare qualsiasi cosa chiedeva il permesso. Ha davvero la testa sulle spalle, ma venendo da una famiglia di atleti (la madre, ndr) non mi sorprende: è genetica».

COSA HA DI SPECIALE? – «Alla Samp faceva le cose con una semplicità che a quell’età difficilmente riscontri in qualcun altro. E fisicamente non fa fatica. Era un grande che giocava con i piccoli. È assurdo pensare che in Italia un giocatore del genere facesse ancora la Primavera 2. Neanche 1, 2! Qui c’è un evidente problema anche nel vedere i ragazzi. E non giocava neanche in C, un ragazzo del genere. Uno così lo devi far giocare anche a 14-15 anni ma qui c’è questa paura ed è pazzesco».

SE MI RICORDA QUALCUNO? – «Come fisicità, e solo in quello, direi Tudor. Quando arrivai io alla Juventus, Igor aveva un fisico prorompente. Poi poteva avere più tecnica rispetto a Leoni, essendo un centrocampista prestato alla difesa, ma entrambi sono imponenti. Alti, leve lunghe, non lenti. Completi. Leoni lo diventerà sotto tutti i punti di vista».

SE LO VEDREI BENE ALL’INTER? – «Non farebbe nessuna fatica. Anzi: più alzi il livello, più aumenta la sua competitività. Si adatta al contesto. Diventa sempre più forte. Poi andrebbe gestito con calma perché la maglia dell’Inter è più pesante e ogni errore enfatizzato, ma si tratta di un percorso. Leoni è un ragazzo in gamba e credo sarà il futuro della Nazionale. Dico di più: ne diventerà capitano».

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