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·4. Juli 2024

L’Arabia chiama, Stefano Pioli verso l’Al Ittihad: le cifre dell’accordo

Artikelbild:L’Arabia chiama, Stefano Pioli verso l’Al Ittihad: le cifre dell’accordo

L’Arabia Saudita chiama e Stefano Pioli si prepara a rispondere. L’ex tecnico del Milan sarebbe a un passo dall’accettare la panchina dell’Al Ittihad. Una firma ancora non c’è stata, ma l’accordo è a un passo, anche – e soprattutto – grazie ad un aspetto economico che, quando si parla di mondo saudita, non si può non considerare.

Pioli stipendio Al Ittihad – Le cifre dell’accordo con i sauditi

Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, Pioli diventerà l’allenatore italiano più pagato in un club ed entrerà nel gruppo dei tecnici con lo stipendio più alto. Ieri pomeriggio si sono rincorse indiscrezioni da 16, 18, 20 milioni a stagione, ma la realtà è che l’ingaggio del tecnico non dovrebbe essere su quei livelli. Pioli dovrebbe firmare un triennale da 8-10 milioni a stagione, con qualche questione sui bonus ancora da definire.


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Il legame tra Italia e Arabia Saudita così, inevitabilmente, si rafforza. Roberto Mancini è il Ct da agosto e in passato hanno allenato in Arabia anche Beppe Dossena (all’Al Ittihad), Gianni Solinas, Paolo Tramezzani, Walter Zenga e Fabio Cannavaro. Il campionato rispetto al passato ha cambiato marcia e l’estate 2024 si annuncia interessante. Sono da escludere le spese folli del 2023, non ci sarà un colpo del peso di Ronaldo all’Al Nassr ma qualcosa si muoverà anche nei prossimi mesi.

Pioli stipendio Al Ittihad – Il sistema di tassazione in Arabia

Ad attirare Pioli, come è successo per i tanti calciatori volati nel paese saudita e anche per il Ct della Nazionale Roberto Mancini, sono anche le condizioni fiscali che ben si sposano con le cifre monstre garantite come ingaggio da società e Federazione, considerando soprattutto che sono esentasse.

Nel Paese arabo le tasse esistono e incidono per il 22% sul reddito dei cittadini residenti in Arabia Saudita. Questa quota, però, scende al 2% se si tratta di cittadini stranieri che per motivi lavorativi si trasferiscono in Arabia Saudita, calciatori compresi. Questa percentuale viene tuttavia versata interamente dal datore di lavoro stesso, motivo per cui le tasse sono praticamente “a zero” per gli stranieri che si trasferiscono in Arabia per motivi di lavoro.

I cittadini sono inoltre tenuti a versare un 2,5% dei propri introiti alla cosiddetta Zakat, la tassa prevista dalla legge islamica destinata a un fondo di solidarietà per cause caritatevoli. Un sistema di solidarietà popolare. Gli stranieri non appartenenti ai Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo sono però esentati, a meno che non decidano di pagarla volontariamente per motivi religiosi, cosa non da escludere visto il buon numero di calciatori musulmani che stanno andando in Arabia, su tutti l’ex attaccante del Real Madrid Karim Benzema.

Pioli stipendio Al Ittihad – La questione della residenza

Insomma, i calciatori e gli allenatori, da Cristiano Ronaldo in poi, oltre a trovare ingaggi faraonici, in Arabia hanno a disposizione anche un regime fiscale praticamente nullo. Per Pioli, questo sarà valido dal 1° gennaio 2025. Infatti, per i primi mesi di contratto fino allo scattare del nuovo anno, i calciatori o gli allenatori sono tenuti a versare le tasse nel paese di residenza precedente al proprio trasferimento in Arabia Saudita.

Discorso che vale ovviamente per Pioli e il suo staff. Infatti, per passare al regime fiscale saudita, questi dovranno attendere il 1° gennaio 2025 e spostare la residenza fiscale in Arabia Saudita. Per farlo però dovranno avere una presenza nel paese arabo per un minimo di 183 giorni e non avere in Italia «il centro prevalente degli interessi economici e affettivi». Se una di queste due condizioni non venisse rispettata, ecco che Pioli e il suo staff sarebbero soggetti al regime fiscale italiano che prevede una ritenuta d’acconto in questi casi che può arrivare fino al 20% del reddito, percentuale che sale al 43% se ci si trova in Italia.

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