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·17. Juni 2025

La Russa contro Gattuso: «Non è un simbolo del nostro calcio, ho parlato con Gravina a riguardo»

Artikelbild:La Russa contro Gattuso: «Non è un simbolo del nostro calcio, ho parlato con Gravina a riguardo»

Ignazio La Russa all’attacco di Gattuso dopo la decisione della FIGC di affidargli la panchina della nazionale Azzurra

Ignazio La Russa, presidente del Senato e noto tifoso nerazzurro, non ha gradito la nomina di Rino Gattuso come commissario tecnico della Nazionale. Ospite a Radio Rai – GR Parlamento, La Russa ha spiegato di aver contattato direttamente Gabriele Gravina prima dell’annuncio ufficiale: «Ho telefonato a Gravina prima della scelta e gli ho espresso i miei leciti dubbi. Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio, io dico che non è proprio esatto». Per La Russa, infatti, «i simboli del nostro calcio sono altri… molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero. Poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi. Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio, il nostro calcio non è un calcio da ‘Ringhio’, ma è il calcio dei Rivera, dei Baggio, dei Del Piero, degli Zenga. Ecco, perché non Zenga?».

Secondo il presidente del Senato, Gattuso non incarnerebbe lo spirito tecnico ed estetico della Nazionale: «Semmai lo è Buffon, che forse è dietro a questa decisione, allora tanto valeva fare Buffon selezionatore. Non c’è bisogno di essere allenatori per selezionare una nazionale». Non sono mancate neanche suggestioni alternative: «Ranieri o Mancini, se fossero stati previsti come piano B, quando era necessario prevedere un piano B, avrebbero accettato. Ma anche lo stesso Mourinho, perché no?». A ogni modo, La Russa ha voluto chiudere con un auspicio: «Abbiamo scelto Gattuso e quindi viva Gattuso, mi auguro vada bene. L’importante è che poi ci si assuma i meriti del successo, se ci sarà, ma anche le responsabilità di un eventuale insuccesso».


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Infine, un’osservazione sullo stato attuale della maglia azzurra: «Una volta la Nazionale era l’ambizione dei giocatori, ma in questo calcio con molti più soldi che girano, la Nazionale ha perso appeal. Su questo può darsi che Gattuso sia idoneo a farlo riguadagnare, ma, più che Gattuso, è il sistema calcio che deve ridare centralità al valore di indossare la maglia azzurra».

Le critiche di La Russa si inseriscono in una lunga tradizione di opinioni politiche che sconfinano nel pallone. Come riportato da La Repubblica Gattuso, già in passato oggetto di attacchi da parte di esponenti politici (celebre il battibecco con Matteo Salvini ai tempi del Milan), non ha replicato, preferendo concentrarsi sul lavoro da nuovo CT. La sua figura divide: apprezzato da alcuni per la grinta e il legame popolare, è invece inviso a chi predilige un calcio più estetico. In passato si è dichiarato vicino a Berlusconi e contrario ai matrimoni gay, posizioni che gli hanno creato non pochi problemi, come il mancato passaggio al Tottenham. L’attacco di La Russa sembra più personale che tecnico, forse legato a un’antipatia di fondo o a vecchi risentimenti calcistici. Gattuso, da parte sua, incassa in silenzio, consapevole che anche da calciatore ha sempre diviso il pubblico, tra chi vedeva in lui il cuore della squadra e chi solo un mediano ruvido.

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