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·10. Februar 2025

La Roma fa il pieno per il Porto: adesso la sfida decisiva in Europa League

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Corriere dello Sport (R. Maida) – Ci sono le vittorie belle e le vittorie toste. La Roma ha utilizzato la seconda via per raggiungere il risultato e allungare la serie positiva a otto giornate di campionato, nelle quali ha incamerato 18 punti su 24. Le è bastato un rigore, procurato con astuzia da Angeliño e convertito con la solita precisione da Dybala, per superare l’ostacolo Venezia e rilassare la mente in vista del playoff di Oporto, dove è in ballo il futuro in Europa League. Ranieri sostiene che sul piano dell’atteggiamento sia stata la migliore Roma della sua gestione. Evidentemente temeva questa trasferta in un periodo denso di impegni, tant’è che ha cambiato cinque giocatori nella formazione di partenza offrendo al francese Gourna-Douath l’occasione di debuttare in Serie A. Non ha però rinunciato a Dybala, dopo un colloquio con il calciatore che gli ha chiesto di giocare, e non se ne sarebbe pentito: Paulo è stato il migliore in campo, sai che novità.

Certo, è stata una domenica faticosa anche per le condizioni meteo (vento e poi pioggia) sul terreno più piccolo del campionato. E poi per il coraggioso assetto scelto da Eusebio Di Francesco, che si è specchiato nel 3-4-2-1 dell’avversario e ha lanciato dal via i nuovi. A scanso di equivoci, il verdetto finale è corretto. La Roma avrebbe potuto segnare già nel primo tempo con due occasioni di Dovbyk e con un colpo di testa di Mancini scacciato via dalla porta da un intervento acrobatico di Nicolussi Caviglia. Ma la partita è stata brutta, tra strafalcioni tecnici e duelli spigolosi, facilitando la strategia di Ranieri che ha lasciato volontariamente l’iniziativa al Venezia: il 36,8% di possesso palla lo dimostra. Chiudendo ogni varco e minimizzando i rischi difensivi, dopo la brutta esperienza infrasettimanale a Milano, la Roma ha posto le basi per capitalizzare l’immancabile errore degli incauti ragazzi di DiFra. Così è successo dopo 57 minuti quando uno sciocco fallo di Marcandalli su Angeliño lontano da ogni pericolo ha spinto Zufferli a fischiare.


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In quel momento l’ingresso di Saelemaekers al posto di Rensch aveva leggermente aumentato la qualità della manovra. Ma una volta in vantaggio, Ranieri ha preferito controllare la situazione riportando Celik sulla fascia e facendo esordire in A anche Nelsson nella difesa a cinque. Saelemaekers ha chiuso dunque da trequartista sinistro. Di Francesco si è invece giocato le carte che aveva: Oristanio, Maric e Gytkjaer. Però non ha mai infastidito Svilar, contabilizzando l’ottava sconfitta di fila contro la “sua” Roma. La curva dello stadio Penzo contesta il presidente Niederauer. Ranieri evita di guardare la classifica, perché l’Europa è ancora invisibile. Ma dà appuntamento ai , giocatori al giorno di Pasqua: dopo le prossime sei giornate che gli sottopongono squadre di livello inferiore. I conti sulla possibile rimonta si faranno li, di ritorno da Lecce.

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