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·4. Dezember 2024
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La Gazzetta dello Sport (F. Conticelli) – Ancora chiuso nel reparto di Terapia Intensiva, oltre l’onda di affetto che continua a travolgerlo, resta Edoardo Bove. Da solo e con i pensieri che frullano. Tra ansia e voglia di vivere, su quel letto di ospedale gioca le sue tante partite. Una riguarda l’oggi, giorno di Fiorentina-Empoli, primo match al Franchi dopo il suo arresto cardiaco: è fatta di continui esami al cuore, diagnosi e bollettini mancati. Un’altra tocca il domani e ci sarà tempo per capire cosa sarà della sua carriera da centrocampista di talento.In questa storia, però, conta molto anche ieri, il passato, lo storico del 22enne viola su cui i cardiologi del Careggi di Firenze indagano con minuzia.
Si cerca di capire se eventuali fenomeni precedenti, dall’adolescenza in avanti, abbiano lasciato una qualche traccia, senza che questo debba necessariamente creare un rapporto di causa-effetto con quanto accaduto domenica pomeriggio. Dai test in possesso dei medici, ad esempio, il Covid avuto da Edoardo nel 2020, che tra le conseguenze portava con sé una leggera miocardite, non pare aver lasciato strascichi sul cuore. Oltre alla tac coronarica, che ha dato un esito soddisfacente, è la risonanza magnetica cardiologica l’esame dirimente.
Serve in casi come questo in cui è necessario il massimo approfondimento: è stata rifatta ieri e sarà scansionata segmento per segmento. Bisogna escludere la presenza nel tessuto di qualsiasi “segnale”, anche minimo, capace di innescare un’aritmia come quella di domenica, o patologie strutturali del circuito elettrico. Senza sottovalutare l’analisi renale, visto che il giocatore della Fiorentina era arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Careggi con livelli sotto la norma di potassio e calcio, molto pericolosi per l’attività del cuore.
Ieri mattina, così come ha voluto il suo tecnico Raffaele Palladino, è comparso in video a tutti i compagni prima dell’allenamento di vigilia alla Coppa Italia: nello spogliatoio del Viola Park c’era il gruppo squadra e l’allenatore, insieme sul telefonino hanno visto comparire il volto sorridente di Edo che ha ricordato a tutti che la Viola deve vincere anche senza il suo aiuto.
Su un altro telefono, quello del padre, ha poi risentito la voce del vecchio maestro José Mourinho, tecnico del Fenerbahce: un saluto da Istanbul assai gradito, anche il portoghese ha apprezzato un recupero sorprendente e veloce del suo pupillo ai tempi della Roma.