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·13. April 2025

Juventus, Tudor alza la voce: nel mirino i subentrati dopo la vittoria contro il Lecce

Artikelbild:Juventus, Tudor alza la voce: nel mirino i subentrati dopo la vittoria contro il Lecce

Il tecnico bianconero non ha gradito l’approccio di alcuni giocatori entrati nella ripresa. Lo sfogo nello spogliatoio e le critiche pubbliche in conferenza stampa.

Dopo il successo casalingo della Juventus contro il Lecce, Igor Tudor non si è presentato in sala stampa con il solito tono misurato. Il tecnico croato è arrivato in ritardo e visibilmente contrariato, per un motivo ben preciso: l’atteggiamento dei subentrati.


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“Non mi sono piaciuti i cambi, l’ho detto prima nello spogliatoio e lo ripeto qui. Con cinque sostituzioni oggi si cambia mezza squadra, serve farsi trovare pronti. Lo capisco, ci sono passato anch’io da giocatore, ma bisogna crescere in fretta e mettere la squadra davanti a tutto.”

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la sfuriata nello spogliatoio è stata diretta, pur senza fare nomi, verso chi è entrato a gara in corso: Weah, Cambiaso, Conceição e Kolo Muani. Il loro ingresso avrebbe abbassato il livello di attenzione, consentendo al Lecce di riaprire una gara che sembrava chiusa. Tudor duro con Conceição e Kolo Muani

Particolarmente nel mirino ci sono Conceição e Kolo Muani, ritenuti responsabili di un atteggiamento poco incisivo negli ultimi metri. Lo stesso Tudor, alla vigilia, aveva provato a motivarli pubblicamente:

“Conceição è un giocatore che può decidere la gara. Ho detto a lui e ad altri che mi spiace per averli impiegati poco. Gli ho chiesto di mettermi in difficoltà.”

Il finale allo Stadium, però, ha fatto ricredere il tecnico, che ha ribadito con forza l’importanza della mentalità: tutti devono restare concentrati, anche dalla panchina, per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo stagionale: la qualificazione alla prossima Champions League, fondamentale per i conti del club e per il futuro tecnico della panchina. “Tutti al centro del progetto, ma bisogna rispondere presente”

Infine, Tudor ha voluto chiarire il suo metodo di gestione del gruppo, spiegando come anche chi gioca meno debba sentirsi parte integrante del progetto:

“Mi spiace non far giocare tanti. Ma allenare significa fare delle scelte. Tocca a ognuno farsi vedere e mettermi in difficoltà. Tutti hanno possibilità, ma anche doveri. Sono solo in 11 a partire, con 5 cambi a disposizione.”

Un messaggio chiaro, rivolto all’intero spogliatoio: il margine di errore è minimo, la Juve non può permettersi cali di tensione.

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