Inter Milan
·6. Mai 2025
Inter leggendaria: 4-3 al Barcellona, nerazzurri in finale di Champions!

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·6. Mai 2025
Non lo sappiamo, ma la probabilità è molto bassa: difficilmente rivedremo una partita così. Minuti dopo il fischio finale siamo tutti nella stessa condizione: sfiniti e stralunati, felici e consapevoli di aver assistito alla storia. A San Siro, con la pioggia portata in faccia dal vento, da casa, dappertutto: siamo in finale di Champions League e tutto il mondo potrà parlare di questa Inter, di questa vittoria che definire epica è riduttivo. Se Italia-Germania 4-3 è forse la partita più iconica della storia del calcio e definita la partita del secolo, Inter-Barcellona 4-3 si candida senza paura a una delle partite più incredibili del nuovo millennio. Questo perché l'Inter è infinita, sorprendente, piena di carattere, fantasia, capacità di resistere, di trovare energie insperate. Quello che è successo a San Siro è qualcosa da libri di storia: avanti 2-0, sotto 2-3 all'88', poi il pareggio in pieno recupero. I supplementari, il gol di Frattesi, le parate di Sommer. In finale, a Monaco di Baviera, ci va l'Inter. Ci va nonostante le giocate di un giocatore straordinario come Yamal, ci va perché Sommer ha vestito i panni di Superman, perché Lautaro ha stretto i denti e trovato il gol, perché Calhanoglu dal dischetto è implacabile, perché Acerbi non solo è un difensore formidabile, ma anche un goleador fantastico. E poi perché Davide Frattesi è un giocatore unico, irripetibile per capacità di colpire, di far saltare il banco. C'è stato di tutto: un pubblico da lacrime, dall'inizio alla fine. La pioggia fine, i due gol di vantaggio, la rimonta subita, la paura, le sgasate di Yamal, la voglia di reagire nonostante tutto. E poi la gioia liberatoria, i canti, gli abbracci. Simone Inzaghi, dentro quell'abito zuppo di pioggia, porta di nuovo la sua Inter in finale di Champions League, come nel 2023. Di fronte ci sarà il Psg o l'Arsenal: l'appuntamento è a Monaco di Baviera, il 31 maggio.
LA PARTITA Una premessa: sono successe tante cose, tantissime. Raccontarle, ci vorrebbe un libro. Con il cuore che rallenta e la mente più lucida, poi sarà da rivedere, per intero. Ma intanto, via. Non si sente nemmeno il fischio di Marciniak: Inter-Barcellona inizia con i decibel che schizzano. Una bolgia, un'atmosfera elettrica: Inter con la stessa formazione dell'andata, compreso Lautaro Martinez. Il Barcellona idem, a eccezione di Eric Garcia per Koundé. Pressione e intensità dal primo istante, Barça che lavora con il pallone e senza con grandissima aggressività. L'Inter prova a spezzare le trame e a ripartire, appoggiandosi alle punte e sfruttando il mismatch tra Dumfries e Gerard Martin. Le prime occasioni, però, sono ospiti. L'attenzione è altissima, necessaria. Ma quando Yamal accelera, la difesa deve faticare, aiutarsi. Bastoni con le unghie, Acerbi a dirigere le operazioni. La linea altissima del Barcellona come sempre si espone a rischi: quando l'Inter al 23' recupera palla, ecco che è un amen per mandare in profondità Dumfries. Vola, Denzel, e serve l'ennesimo assist. All'appuntamento con la storia c'è Lautaro: 1-0 e nono gol in questa Champions. San Siro trema di passione. Ma il Barcellona reagisce, crea pericoli a ripetizione. Sono fiammate improvvise, con la difesa che deve sempre salvare. Sul finale di tempo, però, c'è solo Inter in campo. Le ondate nerazzurre sono incontenibili per la difesa blaugrana. Barella scalda le mani a Szczesny, Mkhitaryan sfiora il palo, Calhanoglu va a un passo dal gol. Ancora una volta, però, l'Inter riesce ad aprirsi il campo: va Lautaro, steso in area da Cubarsi. Rigore, assegnato grazie al VAR. Calhanoglu, manco a dirlo, è infallibile. 2-0 e gli spalti di San Siro letteralmente infiammati. L'intervallo serve anche ai tifosi, per riprendersi, per ritrovare energie per la ripresa. Non scontata, ovvio. Il ricordo dell'andata è fresco, la voglia del Barcellona di andare in finale altissima. E così la squadra di Flick inizia a martellare pesantemente. Al 54' Eric Garcia fa 1-2 con un destro al volo in area, sul cross dalla sinistra di Martin. L'Inter sbanda e rischia di soccombere: Sommer è mostruoso nel chiudere la porta ancora a Eric Garcia. Una parata incredibile. Non può nulla al 60': altro cross di Gerard Martin e colpo di testa vincente di Dani Olmo. In sei minuti è tutto da rifare. L'Inter è in affanno, rischia con Mkhitaryan (prima viene assegnato il rigore per il Barcellona, poi rettificato in calcio di punizione). Energie fresche, necessarie: primo Carlos, poi Taremi e Darmian, infine Zielinski e Frattesi. La pioggia aumenta, il vento anche. Quando all'88' Raphinha fulmina Sommer sembra tutto finito: il 2-3 sembra condannare l'Inter. Sembra. Cinque minuti di recupero, le energie ci sono ancora? Yamal le ha, colpisce un clamoroso palo che sembra legittimare il passaggio del turno. Ma l'Inter non molla mai. Dumfries trova energie nascoste, lotta su un pallone, lo mette in mezzo. Lì c'è Acerbi: come un centravanti di razza, di destro fulmina tutti. Un secondo dopo toglie la maglia, a San Siro è pazzia pura. Tutti in campo, per una festa incredibile. Eppure il 3-3 prolunga solo la sofferenza. L'Inter però ha fatto di nuovo paura al Barcellona, che perde qualche certezza. E infatti eccolo, il sigillo nerazzurro, al 9' del primo tempo supplementare. Frattesi, elettrico come sempre, si trova in area al momento giusto, dopo una grande giocata di Thuram e una sponda perfetta di Taremi. Il sinistro è chirurgico, poi la corsa sulla cancellata gialla, come dopo Inter-Verona. Non ci sono più schemi, sugli spalti e in campo. Manca tutto un tempo supplementare: Lewandowski sciupa da pochi passi, poi Sommer disegna la parata della carriera: un volo incredibile sul sinistro destinato in rete di Yamal. Para tutto, Yann, e aiuta la squadra, assieme al pubblico, ad arrivare al 122'. Quando Marciniak fischia, si mischia tutto: pioggia, sudore, lacrime. L'Inter, infinita, è in finale di Champions League.
Marcatore: 21' Lautaro (I), 46' pt Calhanoglu (I) su rig., 54' Eric Garcia (B), 60' Olmo (B), 88' Raphinha (B), 93' Acerbi (I), 99' Frattesi (I)
[risultato complessivo 7-6]
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 31 Bisseck (36 Darmian 71'), 15 Acerbi, 95 Bastoni; 2 Dumfries (6 De Vrij 108'), 23 Barella, 20 Calhanoglu (7 Zielinski 79'), 22 Mkhitaryan (16 Frattesi 79'), 32 Dimarco (30 Carlos Augusto 55'); 9 Thuram, 10 Lautaro (99 Taremi 71'). A disposizione: 12 Di Gennaro, 13 J. Martinez, 8 Arnautovic, 21 Asllani, 56 Re Cecconi, 59 Zalewski. Allenatore: Simone Inzaghi.
BARCELLONA (4-2-3-1): 25 Szczęsny; 24 Eric Garcia (32 Fort 98'), 2 Cubarsí (18 Pau Victor 106'), 5 Iñigo Martínez (4 Araujo 76'), 35 Gerard Martin; 21 De Jong, 8 Pedri (6 Gavi 106'); 19 Yamal, 20 Dani Olmo (16 Fermin Lopez 82'), 11 Raphinha; 7 Ferran Torres (9 Lewandowski 91'). A disposizione: 13 Iñaki Peña, 26 Astralaga, 10 Fati, 15 Christensen, 44 Farré, 45 Darvich. Allenatore: Hans-Dieter Flick.
Ammoniti: Calhanoglu (I), Iñigo Martínez (B), Mkhitaryan (I), Acerbi (I), Pau Victor (B) Carlos Augusto (I), Bastoni (I) Note: ammonito Flick (B) Recupero: 3' - 6' - 3' - 2'.
Arbitro: Szymon Marciniak POL Assistenti: Tomasz Listkiewicz, Adam Kupsik POL Quarto ufficiale: Paweł Raczkowski POL VAR: Dennis Higler NED Assistente VAR: Pol van Boekel NED