Empoli Football Club
·2. Januar 2025
In partnership with
Yahoo sportsEmpoli Football Club
·2. Januar 2025
Il 2024 alle spalle, una prima parte di stagione esaltante e una seconda da vivere senza cullarsi sugli allori, i progetti futuri e molto altro; il presidente azzurro Fabrizio Corsi ha parlato all’edizione locale de Il Tirreno.
«Nel libro dei ricordi sicuramente troverà posto la foto della serata contro la Roma, una delle più belle di sempre. L’apice di una stagione, la scorsa, difficile ma che alla fine ha portato a vivere una gioia immensa. Il 2024 che ci ha portato la salvezza in Serie A che era ed è la cosa più importante. Però attraverso un cammino complicato e anche l’estate non è stata semplice. L’estate degli addii? Alcuni non proprio banali e sofferti anche a livello personale. Poi, però, le cose sono andate bene anche se queste tre sconfitte consecutive non ci permettono di salutare l’anno nuovo come avremmo voluto e potuto”.
“Preoccupato? – ha aggiunto – Lo sono sempre. Anche quando vinciamo. Ma non mi ritengo pessimista, semmai realista. Per noi stare nella parte sinistra della classifica di Serie A non è normale, il nostro habitat è un altro. Anzi in molti ritengono che proprio il massimo campionato non lo sia. Il posto, però, ce lo siamo conquistato e mantenuto con merito. E questo vogliamo fare ancora. L’importante è che tutti se ne rendano conto. Non dobbiamo cullarci sugli allori quando le cose vanno bene. È un rischio che non possiamo permetterci di correre. È normale che a livello inconscio possa esserci un minimo di rilassamento. Niente di clamoroso, ma per stare dove vogliamo stare a noi serve che tutti diano il massimo e forse anche un pochino di più. E quando dico questo non mi riferisco solo alla squadra ma a tutto l’ambiente. Il nostro è fantastico, eccezionale, e negli ultimi anni per fortuna tanti giovani si sono avvicinati e appassionati all’Empoli. È un dono, sia chiaro, ma chi ha qualche anno in più, come me, sa bene che la Serie A per l’Empoli non è scontata. Dobbiamo meritarcela non solo in ogni partita ma ogni giorno. La ribadirete anche alla squadra? Coi ragazzi parliamo tutti i giorni e sul gruppo posso mettere la mano sul fuoco. È sano. Poi sta a me, al direttore Gemmi e al tecnico D’Aversa passare i messaggi giusti, far capire che anche il minimo appagamento non ci porta né mai ci porterà nessun vantaggio. Detto questo non possiamo neanche dimenticare quello che questo gruppo sta affrontando e facendo: oggi saremmo salvi e già questo potrebbe bastare. Ma non è tutto qui. In questa prima parte di stagione abbiamo affrontato una serie di gravi infortuni che di solito non capitano neanche in 3 stagioni. Sono già 5 i giocatori che dall’inizio della preparazione di sono dovuti operare (Perisan, Sazonov, Haas, Pellegri e Solbakken, nda) e altri 2 lo stesso hanno fatto verso la fine e dopo la fine dello scorso campionato (Ebuhei e Zurkowski, nda). È chiaro che un prezzo prima o dopo avremmo dovuto pagarlo ed evidentemente in questa chiusura d’anno un po’ meno brillante c’è anche questo. Mercato? Qualcosa dobbiamo fare e qualcosa faremo. Sicuramente finora sono stati bravi i ragazzi a sopperire alle assenze e ai problemi, così come è stato eccezionale mister D’Aversa che ogni settimana o quasi si è dovuto inventare qualcosa. Ma non possiamo lasciare tutto sulle loro spalle. I rinforzi servono e cercheremo di farli arrivare”.
“Salvezza, stadio, socio: il 2025 sarà l’anno delle “3S”? – ha concluso – Me lo auguro. Molto dipende dalla prima S, la salvezza. Il resto poi potrebbe essere una conseguenza. Per i lavori allo stadio e l’ampliamento del centro sportivo già alla fine di gennaio dovremmo avere le idee più chiare sui tempi e iniziare, spero, il prima possibile. Per quanto riguarda la società posso solo dire che le manifestazioni d’interesse ci sono, anche più che semplici chiacchiere, ma in ogni caso ci saranno tanti ragionamenti da fare con il bene dell’Empoli, e non quello di Fabrizio Corsi, sempre al primo posto. E comunque vi siete dimenticati di un’altra S. Quella di Sofferenza. Non bisogna dimenticare mai chi siamo e da dove veniamo. Per ottenere qualsiasi cosa dobbiamo passare da lì, farlo tutti insieme e continuare a saperlo fare come è stato finora”.