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·14. Oktober 2024

Genoa e Samp, scontro sul Ferraris: il club doriano chiede garanzie ai rossoblù

Artikelbild:Genoa e Samp, scontro sul Ferraris: il club doriano chiede garanzie ai rossoblù

Sembrava procedere tutto per il verso giusto, ma il percorso pensato da Genoa e Sampdoria per lo stadio Luigi Ferraris sta vivendo un momento di stallo.

Infatti, come riporta l’edizione odierna de Il Secolo XIX, i due club anche ieri non sono riusciti a trovare un accordo, anzi, si sono punzecchiati. E proprio per questo, le prossime ore saranno decisive, con la giornata di oggi che rappresenta un appuntamento chiave, visto che il sindaco Bucci ha sollecitato la Genova Stadium, la società creata paritariamente dai due club, a presentare la proposta di acquisto per «l’ammodernamento e il trasferimento di proprietà dello stadio». Il sindaco desidera avere il documento in mano entro mercoledì, quando a Genova passerà il ministro dello Sport, Andrea Abodi, per discutere anche della candidatura della città per gli Europei del 2032. Tuttavia, fino a ieri sera, nessuna PEC era ancora arrivata a Palazzo Tursi da parte della Genova Stadium.


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In realtà, alcune PEC sono state scambiate tra Genoa, Sampdoria e la Genova Stadium nei giorni scorsi, ma il nodo che sta bloccando tutto è legato alle garanzie finanziarie sulla sostenibilità dell’operazione, con i club che cercano la formula migliore. Non ci sono dubbi sul progetto comune, sui pagamenti né sulle dinamiche di governance della società, nella quale la Sampdoria è entrata il 23 settembre con un aumento di capitale di 10.000 euro, firmato davanti al notaio Federico Cattanei.

Una svolta c’è stata venerdì scorso, quando si è tenuto un consiglio di amministrazione della Genova Stadium, composto da quattro membri: il presidente ad interim Francesco De Gennaro di DLA Piper (che dovrebbe essere sostituito nella fase successiva), il manager Andrea Cardinaletti come amministratore delegato, e i due rappresentanti dei club, Flavio Ricciardella per il Genoa e Alberto Bosco per la Sampdoria. Il consiglio ha deciso di procedere rapidamente con l’invio della proposta d’acquisto al Comune, includendo il costo dello stadio (circa 14 milioni di euro) e le spese per la ristrutturazione (che potrebbero aggirarsi intorno ai 100 milioni).

Ma sempre venerdì, la Sampdoria ha inviato una PEC alla Genova Stadium e al Genoa, sollevando la questione delle garanzie economiche che ciascun club deve fornire per la propria quota, riguardanti per ora solo la prima tranche di pagamento. Il Genoa ha ritenuto questa richiesta inusuale e non necessaria, rispondendo con una PEC che conteneva la proposta di acquisto firmata da inviare al sindaco Bucci e al Comune. Tuttavia, la procedura si è bloccata lì, poiché la Sampdoria non ha firmato, in attesa di ulteriori chiarimenti dal Genoa riguardo alle garanzie. Inoltre, sul documento mancavano le firme del presidente e dell’amministratore delegato della Genova Stadium.

Ieri, i contatti tra i due club sono proseguiti, con il Genoa che ha sollecitato la Sampdoria a firmare, ma la società blucerchiata è rimasta in attesa. La situazione divide i due club, soci della Genova Stadium, ma sembra risolvibile. Tuttavia, occorre trovare una soluzione rapidamente, poiché entrambi rischiano di subire conseguenze negative. Spetta soprattutto al presidente della Sampdoria Manfredi e all’amministratore delegato del Genoa Blazquez risolvere la questione, possibilmente entro oggi, quando il sindaco si aspetta di ricevere la proposta per convocare la conferenza dei servizi e procedere con la dichiarazione di pubblico interesse, in vista dell’incontro con il ministro Abodi dopodomani.

In questo contesto complesso, una cosa è certa: o i due club portano avanti l’operazione Ferraris insieme, manifestando la volontà comune attraverso la Genova Stadium, o il progetto passerà a terzi. In passato, ci sono stati contatti con Cds Holding, ma altri soggetti potrebbero farsi avanti. Tuttavia, è importante notare che la Legge Stadi si applica solo alle società sportive. Un “project financing” da parte di un soggetto terzo implicherebbe comunque la necessità di una gara, concedendogli un vantaggio ma senza alcuna garanzia di vittoria.

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