PianetaChampions
·11. Dezember 2024
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La Gazzetta dello Sport, attraverso il seguente editoriale, ha commentato le due sconfitte patite ieri da Inter e Atalanta: “Mbappé, Vinicius, Bellingham: massì, ci sta di perdere contro questi mostri. Anche se sei l’Atalanta, anche se hai fatto vedere al mondo di poter battere chiunque e quindi pensavi di poterci riuscire perfino con il Real campione d’Europa. Ma la notte di Bergamo è, deve essere comunque una festa, perché la banda del Gasp se l’è giocata alla pari con la squadra migliore del mondo, quella che ha più talento, campioni, storia. E perché la partita è stata bellissima, un inno al calcio. Rileggete i nomi dei marcatori di Ancelotti: Mbappé, Vinicius, Bellingham, tre dei primi sei nella classifica del Pallone d’oro 2024, fuoriclasse che messi assieme avranno un valore che si avvicina al mezzo miliardo di euro.
Massì, ci sta di perdere contro questi mostri. Tanto più che la corsa alla qualificazione diretta agli ottavi di finale della Champions resta possibile, anche se potrebbe servire un risultato positivo nell’ultima partita in quel di Barcellona. Tra il rigore perfetto di De Ketelaere e il solito gol di Lookman, abbiamo visto un gigantesco Ederson: gli avversari sono di livello altissimo, lui continua a dominare il campo con tutto quello che ha, piedi e corsa e intelligenza. E alla fine Gasp il pareggio lo avrebbe meritato, solo che a Retegui è successo quello che non ti aspetti: in una stagione nella quale gli basta sfiorare il pallone perché finisca in rete, ne spedisce fuori uno che sembrava impossibile da sbagliare.
L’Atalanta se l’è giocata guardando in faccia i campioni d’Europa (e di Spagna), l’Inter ha preferito guardarsi le spalle in casa dei campioni di Germania. È caduta quando ormai sembrava avere il pareggio in mano, all’ultimo minuto, fallendo anche il record di imbattibilità della Champions (nessuno ha mai chiuso le prime sei gare senza subire gol). La delusione è grande, però i nerazzurri se la sono un po’ cercata. Inzaghi ha preparato una partita difensiva, molto cauta, troppo. Sommer ha rischiato poco, benché i tedeschi in avvio abbiano colpito una traversa; il suo collega Kovar mai. Del resto la scelta di Simone è stata chiara già nel momento in cui ha deciso di schierare appena quattro dei suoi titolarissimi (Sommer, Bastoni, Calhanoglu, Thuram), in parte a causa degli infortuni (Acerbi, Pavard, Dumfries) e in gran parte per scelta (Barella, Mkhitaryan, Dimarco, Lautaro). E non provate a fregarci con il giochino del “sono tutti titolari”: se c’è chi da anni gioca tutte le partite che contano e chi non le gioca mai, i titolari sono i primi e non tutti. Poi è vero che il gol è arrivato quando sono entrati Dimarco, Barella e Lautaro, ma l’impronta alla partita era stata data prima, fin dall’inizio. Diciamo, insomma, che Simone ha ritenuto più importante la partita di lunedì contro la Lazio rispetto a questa di Leverkusen. E magari ha ragione lui, perché in Champions poteva anche permettersi una frenata rimanendo comunque vicino alla vetta della classificona, mentre in campionato perdere terreno è rischioso. Ci sta di perdere, se la giochi così. Due partite, due sconfitte: peggiora la classifica di Atalanta e Inter e peggiora il nostro ranking nella corsa al quinto posto in Champions […]”.