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·15. Mai 2024

Gasperini mai così vicino al mondo Inter: il passato da vendicare

Artikelbild:Gasperini mai così vicino al mondo Inter: il passato da vendicare

Gasperini ha un passato nerazzurro in bianco/nero e un altro nerazzurro talmente colorato da non distinguere quasi più cos’è Atalanta e cos’è Inter. In attesa che sulla maglia interista venga (ri)cucito lo Scudetto tricolore, la squadra atalantina si traveste da Inter per provare a scrivere la sua storia e quella del calcio italiana. Guidata dal suo grande allenatore ora in cerca di trofei

ROMA – Gian Piero Gasperini (Grugliasco, 26 gennaio 1958) è un allenatore di calcio italiano che non ha mai vinto nulla, a parte un Torneo di Viareggio datato 2003. Questo incipit è fondamentale per dire chi è Gasperini e soprattutto chi non è. Perché il 66enne tecnico piemontese è uno dei migliori allenatori italiani degli ultimi vent’anni. Un maestro di calcio. Uno che oggi avrebbe potuto vantare sia tutt’altra bacheca personale sia di aver allenato in ben altre piazze. E invece si ritrova a giocare due finalissime con la sua Atalanta più “interista” che mai. Ma come si può sintetizzare tutta la storia del Gasperini allenatore in pochi righi? Beh, proviamoci.


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CARRIERA – Prima del capolavoro calcistico chiamato Atalanta la carriera di Gasperini da allenatore si sviluppa in più tappe. Dal Settore Giovanile della Juventus, che guida fino alla Primavera per cinque anni, al Crotone (sùbito dalla C1 alla B) per tre anni. Poi il Genoa (sùbito dalla B alla A) per poco più di quattro anni, causa esonero. Arriva così la grande occasione Inter, che è meglio dimenticare per tutti. Meno di una stagione al Palermo, poi di nuovo il Genoa per riprendere da dove aveva interrotto per quasi tre anni. Ed ecco l’Atalanta nell’estate 2016. Inizia qui la rivincita di Gasperini. Una rivincita che prevede due imperdibili appuntamenti con la storia.

Atalanta a un passo dalla storia: solo Juventus e Bayer Leverkusen sul suo cammino

ITALIA – La Finale di Coppa Italia contro la “sua” Juventus, allenata dal collega Massimiliano Allegri, è la prima tappa della nuova carriera di Gasperini. Il primo appuntamento con la storia. Vincere la Coppa Italia a Roma non significherebbe solo mettere in bacheca un trofeo dopo quella “Coppa Carnevale” di oltre vent’anni fa. Battere la Juventus, che è la squadra che ha lanciato il Gasperini calciatore prima e allenatore poi, sarebbe la dimostrazione più forte possibile del suo valore. Una sorta di: “Potevo esserci io di là ma non mi avete dato abbastanza fiducia”. E questa Atalanta, per quanto dimostrato sul campo sia in questa stagione sia negli ultimi anni, merita sicuramente di imporsi sulla Juventus (anche) a Roma. Atalanta-Juventus (21:00) è oggi.

EUROPA – Più importante della Coppa Italia è senza dubbio la Finale di Europa League, prevista il 22 maggio – già, proprio il 22 maggio! – a Dublino. Lì l’Atalanta di Gasperini se la vedrà con il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, neo campione di Germania nonché squadra imbattibile. E non per modo di dire… Il banco di prova internazionale, sebbene non sia quello della Champions League, è il punto più alto della storia calcistica dell’Atalanta. E anche di Gasperini. Un’italiana non vince la vecchia Coppa UEFA dai tempi del Parma di Alberto Malesani nel 1999. Forse venticinque anni dopo è il arrivato il momento di interrompere quella che sembra una maledizione? (H)A Gasperini la risposta… Atalanta-Bayer Leverkusen (21:00) è tra una settimana.

Gasperini mai così vicino al modello Inter: la “vendetta nerazzurra” è possibile a Bergamo

STORIA – La Coppa Italia, di cui è detentrice l’Inter di Simone Inzaghi, è alla portata dell’Atalanta. La prima e ultima vittoria della coppa nazionale risale al 1963 grazie alla tripletta di Angelo Domenghini, futuro protagonista della Grande Inter fino al suo epilogo. Prendere spunto dall’Inter di Inzaghi per avere la meglio sulla Juventus di Allegri è senza dubbio nei progetti di Gasperini, nonostante abbia il dente avvelenato nei suoi confronti. L’Europa League, invece, è da “vendicare” a nome di tutte le squadre italiane. Inter (di Antonio Conte, ndr) compresa, dopo la delusione di Colonia 2020 per mano del Siviglia. La “doppietta” renderebbe sì fiera l’Italia intera.

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Atalanta x Paramount+ (Photo Atalanta Bergamasca Calcio S.r.l. © via Atalanta.it)

INTER 2.0 – Per provare a scrivere la storia nerazzurra, quella dell’Atalanta, la squadra di Bergamo si presenterà in campo con un aspetto più vicino che mai all’Inter. Il main sponsor Paramount+ sulla maglia, più che un omaggio alla squadra campione d’Italia, sembra una cover per vestirsi di Inter a un passo dal traguardo. La “vendetta nerazzurra” da Torino a Bergamo, passando per Milano, dopo una vita in provincia a insegnare (il suo) calcio. Gasperini non è mai stato interista ma per due sere non avrà problemi a “fingersi” tale: battere Juventus e Bayer Leverkusen non è importante, è l’unica cosa che conta. Per la storia dell’Atalanta… e per la sua da allenatore.

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