Garbato, ma non troppo – Salernitana, perché Colantuono? I punti che possono costare la C sono stati persi con lui | OneFootball

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·7. Mai 2025

Garbato, ma non troppo – Salernitana, perché Colantuono? I punti che possono costare la C sono stati persi con lui

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La Salernitana ha avuto una stagione tremenda e le scelte in panchina ne sono specchio fedele. Prima la nomina di Andrea Sottil, che ha mollato l’incarico in estate per dissidi con la proprietà sorti sul nascere, poi l’avvicendamento di Giovanni Martusciello, Stefano Colantuono, Roberto Breda e Pasquale Marino. L’annata dei 5 allenatori rischia di chiudersi con una retrocessione.

I granata giocheranno da quartultimi la 37^ giornata contro la Sampdoria che è a -2 ed è obbligata a vincere per sperare nella salvezza. Con Marino al timone il ritmo è stato accelerato e anche il KO non vorrebbe dire certezza di Serie C diretta, anche se complicherebbe di tantissimo le cose. Vien da chiedersi, però, come si sia arrivati a questo punto con un monte ingaggi altissimo e investimenti importanti a gennaio per provare a raddrizzare la barca.


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Il 2024/25 è stato negativo nella sua interezza. Persino i punti messi in cascina nelle ultime giornate rivelano delle zone d’ombra su cui è impossibile tacere. Il ritorno di Nwanko Simy, fuori rosa per buona parte di campionato, che si pone come alternativa credibile ai due grandi acquisti di gennaio Alberto Cerri e Antonio Raimondo è un esempio tragicomico della confusione che ha regnato sovrana. Tra stagione brutta e incubo, però, c’è una linea sottile e basta armarsi di calcolatrice per individuare il momento esatto in cui la mutazione è avvenuta.

L’esonero di Martusciello è stato una scelta plausibile, lo scrissi mesi fa. Nello stesso editoriale aggiunsi che era inspiegabile aver scelto un traghettatore da ormai una decade come Colantuono come sostituto. Perché scegliere di risparmiare per poi andare a spendere tanto a gennaio rivoluzionando tutto mediante l’esonero del ds Gianluca Petrachi che è stato rimpiazzato da un Marco Valentini ora oggetto del malcontento della piazza? Perché prendere una decisione che sa di rassegnazione per ribellarsi prima a gennaio e nuovamente ad aprile con altri due cambi in panchina alla ricerca di una disperata sterzata?

Il discorso su Colantuono non è fine a se stesso, ma matematico. La Salernitana senza di lui ha raccolto 1,17 punti a partita e con lui 0,71. A ballare non sono 15 punti, non si parla di una squadra da playoff tracollata per 7 giornate affidate alla guida sbagliata. La situazione è ancora più delicata, perché ne passano appena 3. Invece di 39, omettendo questa parentesi, avremmo una media che porterebbe oggi a 42. Uno in più della Reggiana tredicesima, cinque in più della Sampdoria prossima avversaria.

Si potrebbe terminare la stagione con la calcolatrice salda in mano, soffrire il giusto e tirare un enorme di sospiro di sollievo. Si continuerebbe, giustamente, a parlare di annata da dimenticare ma si avrebbe la ragionevole certezza di poter ripartire. Il calcio si gioca sui dettagli e un errore così marchiano può costare la retrocessione. Chissà se si riuscirà mai a capire cosa sia accaduto, quel che è certo è che per i soldi spesi, i sacrifici fatti e il sostegno dell’ambiente veder sfumare un patrimonio di tutta la città come la permanenza in Serie B in questa maniera sarebbe un peccato imperdonabile.

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