gonfialarete.com
·10. April 2025
Galatasaray, Mertens: “Mio figlio si chiama Ciro per portare Napoli sempre con me. Osimhen? Per lui meglio Istanbul”

In partnership with
Yahoo sportsgonfialarete.com
·10. April 2025
Dries Mertens, leggenda del Napoli e miglior marcatore della storia del club, è intervenuto ai microfoni dell’Obi One Podcast, condotto da Obi Mikel.
Galatasaray, Mertens: “Mio figlio si chiama Ciro per portare Napoli sempre con me. Osimhen? Per lui meglio Istanbul”
In una lunga intervista, l’ex numero 14 ha ripercorso la sua avventura partenopea, parlando con affetto della città e del suo attuale presente al Galatasaray.
“Ciro, un nome per ricordare Napoli” “Mio figlio si chiama Ciro, un nome tipicamente napoletano. Ho trascorso nove anni meravigliosi a Napoli, e lui è nato proprio durante la mia ultima stagione lì. Sapevo che me ne sarei andato, e ho voluto portare con me un pezzo di quella città. All’inizio mia moglie era un po’ contraria, ma poi ha capito anche lei quanto significasse”.
“In Turchia una vita più tranquilla. Osimhen? È tra i migliori al mondo” Dal presente a Istanbul, Mertens evidenzia le differenze rispetto all’Italia:
“Il Galatasaray è un club mondiale. In Turchia il calcio è seguito da milioni di persone. Napoli è unica: lì il calcio è religione. Maradona ha fatto la storia, portando il primo Scudetto nel Sud”.
Parlando di Osimhen, Mertens ha speso parole di grande stima:
“È uno dei tre migliori attaccanti al mondo. Apre spazi, aiuta la squadra, ha tutto. Gli voglio bene. A Istanbul la vita è più rilassata, meno pressioni rispetto a Napoli. Forse, per lui, è anche meglio così”.
Il ricordo dei gol e l’eredità lasciata a Napoli “Diventare il miglior marcatore della storia del Napoli è stato pazzesco. Quando arrivai, partivo spesso dalla panchina. Poi Higuain andò via, Milik si infortunò e Sarri mi disse: ‘Adesso giochi da attaccante’. E da lì è iniziato tutto”.
Mertens ha ricordato con affetto anche l’ex allenatore Maurizio Sarri:
“Il suo calcio era spettacolare, il famoso Sarri-ball. Sembrava che il pallone mi venisse a cercare da solo per finire in rete”.
“La Juventus? L’avversario più tosto. Ma che stagione, quei 91 punti…” “La squadra più difficile che abbiamo affrontato? La Juventus, senza dubbio. Avevano esperienza, forza e mentalità. Noi arrivammo a 91 punti, ma lo Scudetto lo vinsero loro. Quella stagione è rimasta nel cuore di tutti”.
“Il mio gol più bello? Il cucchiaio contro il Torino” “Il mio gol preferito? Il cucchiaio contro il Torino. Quelle emozioni le sento ancora vive oggi”.
Mertens ha chiuso l’intervista con una nota di affetto per Napoli e per i suoi tifosi:
“Napoli mi ha dato tutto. Porterò per sempre quella città nel cuore. È stata, e sarà per sempre, casa”.