Ferguson: «Bologna, sono pronto a rientrare, ma ho avuto paura di una cosa… Motta? Lo sento ancora» | OneFootball

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·14. Oktober 2024

Ferguson: «Bologna, sono pronto a rientrare, ma ho avuto paura di una cosa… Motta? Lo sento ancora»

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Le parole di Lewis Ferguson, centrocampista del Bologna, sull’imminente ritorno in campo dopo l’infortunio che gli ha fatto saltare anche l’Europeo

Lewis Ferguson dovrebbe tornare in campo per il Bologna alla fine di questo mese: lo scozzese ha parlato del suo infortunio e di molto altro all’edizione bolognese del Corriere della Sera: di seguito le sue parole.

COME STA – «Finalmente sto bene. Ho ripreso a correre e sento il ginocchio forte. Non c’è un giorno specifico per il rientro, ma tutto procede bene e a fine mese potrò cominciare ad allenarmi in gruppo. Diciamo 2-3 settimane per iniziare ad andare in panchina».


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SE HA AVUTO PAURA – «Decisamente, soprattutto all’inizio. Dopo l’operazione sei impossibilitato a fare qualunque cose. Ora però corro e faccio cambi di direzione, tiro e mi sento sicuro. Non ho più paura. Il periodo più difficile è stato il post-operazione, tre settimane di inferno. In quei momenti ti vengono i pensieri peggiori. Mi ha aiutato la famiglia, per loro è stato un periodo tostissimo. E poi il Bologna, è stato fantastico. Beukema, Ndoye, Zirkzee, De Silvestri e Ravaglia sono venuti tutti in ospedale. Beukema, poi, è uno dei miei migliori amici».

EUROPEO MANCATO CON LA SCOZIA – «Ricevere una convocazione era una possibilità, la scorsa stagione ho giocato bene. Oggi però non ci penso, ho impiegato le energie per recuperare dall’infortunio. Potevo anche partire, ma mi trovo qui e sono felice».

ADDIO CALAFIORI E ZIRKZEE – «Normale, sono felice per entrambi, giocare in Premier resta il mio sogno, non so quando ma voglio arrivarci»

THIAGO MOTTA – «Mi scrive ogni tanto per chiedermi come sta andando il recupero. Mi chiamò subito dopo l’infortunio e la diagnosi, dicendomi: ‘So che farai il possibile per tornare forte, sii paziente e focalizzati sul recupero’. Un grande allenatore, amavo giocare per lui”.

ITALIANO – «Quando cambi tanto non lo fai in uno schioccar di dita. Serve tempo a tutti, non abbiamo giocato male ma ci è mancato qualche piccolo dettaglio. Italiano è molto carico, quasi aggressivo, come il modo in cui giochiamo. Creiamo occasioni ma dobbiamo trasformarle in gol. Con lui parlo spesso, mi ha detto che da giocatore ha avuto il mio stesso problema, raccontandomi la sua esperienza. Di tattica non abbiamo mai parlato. La mentalità è la stessa che avevamo con Motta».

FASCIA DA CAPITANO – «Non ne abbiamo parlato con l’allenatore, quindi non lo so. Per me conta solo essere me stesso».

OBIETTIVI – «Finire tra le prime otto in campionato e ci piacerebbe vincere la Coppa Italia. In Champions proviamo a raggiungere i playoff, bisogna fare 8-9 punti per entrarci»

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