Fabregas Inter, Del Bosque: «In campo pensava già da allenatore, un valore aggiunto per la squadra. Ecco qual è il suo pregio e la differenza con Xabi Alonso e Xavi» | OneFootball

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·4. Juni 2025

Fabregas Inter, Del Bosque: «In campo pensava già da allenatore, un valore aggiunto per la squadra. Ecco qual è il suo pregio e la differenza con Xabi Alonso e Xavi»

Artikelbild:Fabregas Inter, Del Bosque: «In campo pensava già da allenatore, un valore aggiunto per la squadra. Ecco qual è il suo pregio e la differenza con Xabi Alonso e Xavi»

Le parole di Vicente Del Bosque, ex ct della Spagna, sulle caratteristiche di Cesc Fabregas come allenatore. Tutti i dettagli

Vicente Del Bosque, figura iconica del calcio spagnolo e mondiale, è stato l’architetto dei trionfi della Spagna che ha conquistato il Mondiale 2010 e l’Europeo 2012. All’interno di quella squadra leggendaria, Cesc Fabregas rappresentava uno dei talenti più puri e tatticamente duttili. Del Bosque ha sempre dimostrato grande stima per l’intelligenza calcistica di Fabregas, impiegandolo spesso in ruoli chiave, a volte anche come “falso nueve”, sfruttandone la visione di gioco e la capacità di inserirsi. Il loro è stato un rapporto di profonda fiducia reciproca, fondamentale per i successi della Roja. Oggi, con le voci che accostano Fabregas alla panchina dell’Inter come possibile successore di Inzaghi, è interessante ricordare il suo legame con un mentore del calibro di Del Bosque, da cui potrebbe aver assorbito lezioni preziose sulla gestione del gruppo e sulla lettura tattica delle partite. Ecco le parole dell’ex ct della Spagna sull’attuale allenatore del Como affidate a La Gazzetta dello Sport.

FABREGAS É UN ALTRO ALLENATORE DEL SUO GRUPPO«Già, cominciano ad essere un bel numero, e mi fa piacere perché vuol dire che la passione per il calcio resta viva ed è sempre un bel segnale. Erano ragazzi che amavano il calcio e ora sono uomini che provano a insegnarlo, di cose da dire e da trasmettere ne hanno parecchie».CESC ERA GIA’ UN ALLENATORE DA GIOCATORE«Sì, e per vari motivi. Il primo si rifà a quanto detto prima: un bel pezzo di quella squadra ha preso il cammino dell’insegnamento e la cosa da spettatore non può che farmi piacere. Il secondo, pensando a Cesc, e che io guardandolo dalla panchina vedevo che lui in campo giocava pensando già come un allenatore, cosa per me molto importante in chiave futura».IL PREGIO DI FABREGAS«Pensava sempre alla squadra come insieme, giocava in una posizione nella quale aveva grande libertà e mi sembrava che la interpretasse come una responsabilità, pensava che dovesse essere messa a disposizione dei compagni, per migliorarli e facilitar loro il compito o la giocata. Era molto disciplinato e gli piaceva far girare gli altri attorno a sé».DIVERSO DA XABI ALONSO E XAVI«Perché interpretava il gioco in maniera diversa. Ma ripeto, sempre con in testa la squadra e il bene comune. Se pensiamo a questi tre nomi, hanno scelto lo stesso cammino partendo da basi diverse: in comune hanno la passione per il calcio e per il lavoro, ed è molto bello. Anche io ho fatto lo stesso percorso, forse per questo mi piace che i miei ex giocatori passino dal campo alla panchina».

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