Exor, la quota in Stellantis ora vale meno delle azioni che aveva in FCA | OneFootball

Exor, la quota in Stellantis ora vale meno delle azioni che aveva in FCA | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·4. Dezember 2024

Exor, la quota in Stellantis ora vale meno delle azioni che aveva in FCA

Artikelbild:Exor, la quota in Stellantis ora vale meno delle azioni che aveva in FCA

I risultati negativi in Borsa di questi ultimi giorni hanno fatto scendere la quotazione di Stellantis a circa 12 euro per azione con una capitalizzazione di mercato pari a 34,7 miliardi di euro.

Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, con questa quotazione, e ricordando che Exor ha il controllo sul 14% di Stellantis, la holding della famiglia Agnelli-Elkann si trova un pacchetto di azioni dal valore inferiore rispetto a quello pari al 28,6% di FCA che era in suo possesso prima della fusione con il gruppo PSA nel 2021.


OneFootball Videos


Il 18 gennaio 2021, primo giorno di quotazione del nuovo gruppo italo-francese, le azioni Stellantis guadagnarono il 7% segnando un prezzo di 13,5 euro con una capitalizzazione complessiva di 42 miliardi. D’altro canto, qualche giorno prima, l’ultima capitalizzazione segnata da FCA registrava un valore del gruppo di 19 miliardi di euro che si traduceva in un valore della quota del 28,6% nelle mani di Exor di 5,5 miliardi di euro.

Oggi, invece, considerando il 14% della holding in Stellantis, a distanza di tre anni, il valore si ferma a “soli” 5 miliardi. Inoltre, il valore massimo raggiunto dal gruppo dell’automotive è stato di 80 miliardi di euro per poi bruciarne 45. Il nucleo stabile degli azionisti di riferimento, composto da Exor (14% e 23% dei diritti di voto), dalla famiglia Peugeot (7% e 11% dei diritti di voto) e lo Stato francese attraverso Bpi (6,1% e 9,6% dei diritti di voto) ha visto così il pacchetto complessivo di controllo registrare oscillazioni sensibili: quel 27% in mano ai grandi soci dal valore di partenza del 2021 pari a 11,5 miliardi è arrivato a valere 21 miliardi in prossimità dei massimi, per poi scendere a picco fino agli attuali 9,45 miliardi.

Ovviamente, la ragione non è riconducibile alle dimissioni di Carlos Tavares, ma delle incertezze in cui naviga tutto il settore dell’automotive, più qualche errore commesso sulla questione elettrico dall’ex CEO di Stellantis. Momento di incertezza anche per gli stessi analisti che non sono allineati nelle loro analisi sul titolo. Intanto, ieri Stellantis ha smentito le cifre circolate sui termini finanziari delle dimissioni di Tavares, che secondo indiscrezioni sarebbero vicine ai 100 milioni: «Sono molto imprecise e lontanissime dalla realtà», ha dichiarato il gruppo.

Impressum des Publishers ansehen