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·25. Januar 2025
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Corriere dello Sport (R. Maida e C. Zucchelli) – Non ci sarà bisogno di aspettare l’ultima partita della prima fase di Europa League o il quarto di finale di Coppa Italia contro il Milan. Non ci sarà bisogno neppure di aspettare Udinese-Roma di domani. Nonostante l’amara sconfitta olandese, nonostante quell’uscita dal campo a testa bassa con la fascia al braccio diventata in poco tempo l’immagine della resa, Paulo Dybala è sceso in campo ad Alkmaar sapendo già di avere i numeri necessari per il rinnovo automatico.
Come ha fatto considerando che alla fine della stagione manca ancora mezzo campionato più le coppe (due sole partite finora sicure)? Facile. Se la Roma andasse in finale sia in Coppa Italia sia in Europa League sarebbero 169 le partite nel suo triennio da giocare. Di queste Paulo ne ha giocate ad ora 101 ma non tutte valgono per il rinnovo: servono presenze da almeno 45‘, recuperi compresi, per arrivare al 50% dovuto. Quindi 84,5 partite da 45’, totale: 3802 minuti e mezzo. Nelle partite in cui Dybala ha giocato almeno un tempo, il numero di minuti è stato raggiunto. E il rinnovo è scattato.
Da questo momento, quindi, il campione argentino è un giocatore della Roma fino al 30 giugno 2026. Questo significa che resterà in giallorosso fino a quel giorno? Ovviamente no, nella vita tutto cambia in un attimo, figuriamoci nel calcio. Ma è chiaro che adesso non c’è più l’urgenza di sedersi a tavolino per discutere di rinnovi o eventuali ingaggi spalmati. Probabilmente sarà fatto, perché Dybala andrà a guadagnare compresi i premi circa 8 milioni, quando le parti lo riterranno opportuno. Senza frenesie.